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LE CASE AMERICANE (PREGI E DIFETTI)

Posted in Varie by quattrovecchiinamerica on 21 ottobre 2008

 

LE CASE AMERICANE (PREGI E DIFETTI) 

 

Questa che vedete sopra e’ la classica casa che ogni americano medio sogna: immersa nel prato inglese ben curato (a proposito se vi comprate una casa cosi’ e non curate bene il prato i vicini chiamano la polizia e vi fanno fare la multa!!! Take care!!) con un garage per due macchine, un backyard (giardino che sta dietro la casa) minimo con barbecue e relativo steccato che separa la casa vostra da quella del vicino, un frigorifero se possibile con distributore di bevande ghiacciate e cubetti di ghiaccio e tanta tanta moquette o in alternativa parquet a profusione (le mattonelle ed il marmo sono un pio ricordo almeno per le case normali).

Le case generalmente sono ubicate in una subdivision (che sarebbero dei piccoli quartieri,  nei quali le case, tutte ad un piano massimo due, sono costruite tutte con lo stesso stile e sono gestite da una sola Societa’) che generalmente ha una piscina, una palestra e una open house (una casa aperta al pubblico, il quale puo’ vedere come sono fatte le case di quella subdivision per poi eventualmente comprarle!). Il traffico non esiste, infatti le subdivision sono costruite come “cul de sac”, cioe’ dalla strada principale si dirama una strada secondaria che gira dentro la subdivion, facendo un percorso piu’ o meno circolare e che torna per forza nella strada principale. Quindi non succede mai che una persona entri in quella strada se non per andare a casa sua o per andare a trovare amici che vivono nella subdivision. Questo riduce drasticamente il traffico i rumori e sopratutto si riesce ad individuare subito un estraneo od un malintenzionato, in quanto le persone si conoscono tutte, almeno di vista, e quando vedono degli sconosciuti li controllano da lontano e se vedono qualche cosa di strano chiamano la polizia immediatamente (loro chiamano queste comunita’ “neighborhood watching” comunita’ di persone che controlla il proprio quartiere).

Altra novita’ per noi italiani e’ che al momento dell’acquisto di una casa nella subdivision, bisogna firmare un atto denominato “covenant”. Il covenant e’ un accordo, un agreement,  tra neighbor (vicini di casa, propietari di case nella subdivision) che regola per filo e per segno quello che si puo’ fare e sopratutto quello che non si puo’ fare nella subdivision. Per esempio non si puo’ fare nessun cambiamento estetico alla casa nella parte anteriore (quella esposta sulla strada), non si possono parcheggiare le macchine per strada, non si possono mettere steccati se non in certi luoghi e di certi colori e forme….. Una sorta di regolamento di condominio esteso al piccolo quartiere. Inoltre se una persona fa dei miglioramenti estetici  o funzionali alla casa, questo e’ a proprio rischio e pericolo in quanto al momento della vendita arriva una persona incaricata di stimare la casa e lo fa in confronto a tre case che sono nella stessa subdivision. Se trova che la casa non e’ conforme alla situazione esistente al momento in cui si e’ acquistata la casa, ti valuta la casa meno di quanto realmente dovrebbe valere!! 

Le subdivision per noi italiani sono dal punto di vista estetico bellissime, infatti sono molto curate, assolutamente pulite (sembra di essere immersi in un plastico con qualche persona che si muove all’interno di esso!) e le persone sono educate e salutano sempre. Proprio il contrario dei nostri quartieri dove lo sporco regna sovrano, la maleducazione sembra avere il sopravvento sulle buone maniere ed il traffico e’ la cornice naturale in cui ci troviamo costreti a vivere (naturalmente non tutti i quartieri di Roma sono cosi’, ma molti si!). La sensazione che ho io ogni volta che entro in una subdivision e’ quella di entrare nel quartiere di Henry Potter (anche se e’ ambientato in Inghilterra) o di ET, cioe’ quella di essere dentro un film!!!

Passando all’interno delle case, la cosa che mi ha colpito e’ che le case siano tutte piu’ o meno uguali, anche se costruite in diverse subdivision ed in diverse aree della citta’. Tutte sono costruite con lo stesso criterio, con gli stessi materiali, l’unica cosa che cambia possono essere le rifiniture che possono essere piu’ o meno accurate in confronto con il prezzo delle case. Qui le case in vendita ed in affitto sono comunque dotate di cucina arredata, di armadi (walk in closet) e di bagno (dotato di servizi e mobili). Quindi si puo’ notare una certa differenza negli elettrodomestici, nella cucina, nei sanitari ma il resto della casa non differisce tra una casa ed un’altra. Sembrano costruite tutte da uno stesso costruttore e dagli stessi operai, le piu’ belle spendendo piu’ soldi le piu’ bruttine (che qui in realta’ sono veramente poche) spendendo di meno!

Andiamo ancora piu’ in dettaglio ed analizziamo come costruiscono le case guardando un po’ di fotografie. Per essere chiari qui le case sono fatte quasi esclusivamente di legno!!! Cosa per un verso a me sembra comprensibile dato che di legno ne esiste tanto ed a buon prezzo, ma nell’tro verso sembra NON COMPRENSIBILE, dato che ci sono aree come per esempio quella di Huntsville  soggette spesso a tornadi, per non parlare di zone tipo la Florida o Texas spesso soggette ad uragani!!! Infatti se le case fossero in muratura i danni degli uragani non sarebbero quelli che vediamo in televisione: distruzione di intere subdivisions!!!

Come da prassi si parte dal basamento della casa, che per fortuna e’ di cemento, nel quale si iniziano ad inserire i tubi, le canaline per le utenze domestiche (acqua, elettricita’, telefono ed aria condizionata):

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sul basamento poi si costruisce un massetto di cemento sopra il quale si inziano a montare assi e pareti di legno!!!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Poi su questo scheletro si inseriscono una marea di pali, assi e travi (che qui chiamano genericamente “stud”) che saranno la struttura portante della casa. Faccio notare che gli stud sono a distanza fissa (uno ogni 16 inches, 40 cm circa, per le pareti e piu’ fitti nel pavimento).

Il fatto che anche il pavimento sia di legno comporta due problemi:

– il primo e’ l’isolamento ternico dal terreno, infatti se il costruttore mette pochi fogli isolanti tra il pavimento ed il basamento il freddo e l’umidita’ penetrano profondamente nella casa;

– il secondo e’ quello dello scricchiolio durante la stagione invernale. Infatti dato che il legno e’ vivo (cioe’ si allarga e restringe in base alle temperature esterne), durante l’inverno manifesta questo scricchiolio sinistro, che ti accompagna in ogni movimento che fai nella tua casa. Questo fenomeno ricorda molto i migliori film dell’orrore!!!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ecco che arrivano le pareti!!

Le pareti sono fatte di legno piu’ duro (detto plywood), poi vengono ricoperte da plastic foils (teli di plastica) all’esterno  e tra le pareti viene messo dell’isolante (glassfyber). L’interno delle pareti viene poi coperto con del rocksheet (che sarebbe del cartongesso dello spessore di meno di due centimetri). 

Dopo le pareti si parte con il tetto, nauralmente di legno, e sua coibentazione!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 Dopo aver finito il tetto la casa si presenta in queste condizioni:

Ora non resta che, asfaltare un pezzetto di strada per arrivare al garage, metter due sedie a dondolo sul porch (entrata coperta della casa) ed  “attaccare” dei finti mattoni sull’esterno, per dare la sensazione di maggiore resistenza e durabilita’ nel tempo ed il gioco e’ fatto!!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Finito il tutto quando si entra in una subdivision si potra’ ammirare questo panorama, standard, bello, pulito ma non originale:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Questa procedura di costruzione vale sia per le case sigole che per i residences, l’unica differenza e’ che i residences hanno due o tre piani e la cura dei particolari e’ minore ,essendo la clientela piu’ di passaggio e meno esigente, rispetto a chi compra una casa, che si presuppone per sempre.

Il fatto che la casa che si comprano gli americani sia destinata ad essere la casa di tutta una vita NON E” ASSOLUTAMENTE VERA! Infatti per motivi di lavoro gli americani sono soggetti a movimenti periodici, dato che spesso vengono licenziati e/o rilocati. Cosi’ la casa, che per noi dovrebbe essere la nostra per tutta la vita ed anche per i nostri figli, per gli americani non lo e’ per tutta la vita, ma solo per un periodo di tempo. Loro sono un popolo in perenne movimento alla ricerca di qualche cosa (che secondo me neanche loro sanno!) e sopratutto cercano di avere qualcosa (che sia il lavoro, una macchina od una casa) che sia piu’ grande e bella rispetto agli altri, cosi’ come gli viene inculcato attraverso i mass media. Infatti spesso inziano a comprare una casa non molto grande, facendo un mutuo che probabilmente non si possono permettere con un solo stipendio. Quindi inzia a lavorare la moglie e poi il marito lavora anche il Sabato e la Domenica per avere piu’ soldi e permettersi di pagare il mutuo ed in seguito di comprare una casa piu’ grande, vendendo la vecchia ad un altro e facendo un altro mutuo ancora piu’ impegnativo rispetto al precedente. Questo ciclo e’ continuato fino a che le banche hanno retto, poi e’ scoppiato il caos nella economia americana e chi ha fatto il passo piu’ grande della sua gamba ora e’ nei guai: con una casa piu’ grande del necessario, con un mutuo da pagare, senza un adeguato stipendio e sopratutto senza nessuna banca che oggi ti possa prestare i soldi necessari ai tuoi bisogni, senza adeguate coperture!!!. Questa e’ in sintesi la fine del sogno americano: tutti possono avere tutto (macchine, case, donne e lavoro), basta volerlo!!!  NON E’ PIU’ COSI’.

A parte le mie elucubrazioni mentali sul sogno americano (che non so quanto siano giuste, ma parlando con i locali la sensazione che ho avuto e’ che quanto descrito non sia molto lontano dallla realta’) torniamo alle case americane.

I pregi, per me, sono i seguenti:

– si presentano tutte belle, pulite e funzionali;

– hanno la cucina arredata, gli armadi ed il bagno con i sanitari (e questo e’ un bel risparmio!)

– la subdivision sembra essere piu’ sicura rispetto ad i nostri quartieri (i vicini guardano cosa succede fuori e la polizia in un attimo arriva se c’e’ bisogno);

– il costo dell’acquisto o dell’affitto e’ decisamente piu’ basso rispetto ai prezzi dell’Italia (tenendo conto che questa potrebbe essere una citta’ paragonabile a Perugia, Macerata considerando il numero di abitanti. Una casa con tre camere da letto, cucina, salone, studio, backyard, garage per due macchine costa tra 200 e 300 mila dollari (in base alla zona in cui e’ ubicata la subdivision) mentre una casa analoga in affitto costa tra i 1000 dollari (in residence) ed i 1500 dollari (in single apartment);

– data l’abbondanza di case che c’e’, specialmente adesso dopo il crollo di Wall Street, e’ molto facile trovare case in affitto od in vendita al prezzo che uno desidera.

– non ci sono i termosifoni dato che il caldo ed il freddo sono generati dall’aria condizionata che e’ presente in ogni stanza con apposite bocchette (quindi non c’e’ la presenza in casa di antiestetici condizionatori).

I difetti, per me, sono i seguenti:

– L’isolamento acustico e’ penoso (infatti se io urlo di notte ed anche di giorno i vicini possono sentire perfettamente cio’ che dico, anche se dubito che possano pero’ capire!)

– l’isolamento termico e’ pessimo, infatti d’estate le case sono molto calde e d’inverno molto fredde. dato che non si investe molto sulla parte isolamento, pensando di risolvere tutto con i condizionatori;

– la casa essendo fatta in maggior parte di legno, non e’ fissa. Mi spiego meglio con un esempio: se fissate alla porta una catenaccio e fate tutto a regola d’arte esso per qualche tempo fara’ il catenaccio. Non appena il legno della porta si espande o si restringe il catenaccio non funzionera’ piu’ tanto bene perche’ le distanze tra i due pezzi che compongono il catenaccio sono cambiate!!! E questo stupido esempio vale per tutto quanto si fissa sui muri fatti di legno!!!

– altro problema e’ quello di fissare una mensola o qualsiasi altra cosa al muro. Dato che il muro e’ praticamente fatto di vuoto e qualche stud coperto da cartongesso, se non si azzecca bene lo stud sul quale fissare la vite o lo stop, esse vanno a vuoto nel cartongesso e non si puo’ fissare nulla pena la caduta in testa della mensola!!! Infatti si vendono degli studfinder, che, quando funzionano, ti dicono dove e’ lo stud dietro il cartongesso e quindi dove e’ il punto in cui infilare lo stop o la vite. Pero’ essendo le distanze tra stud e stud definite, non si possono mettere mensole e simili a distanze a tuo piacimento, ma solo a distanze in cui e’ presente uno stud!!! Questa e’ una forte limitazione a cui si puo’ sopperire facendo lavori di carpenteria, cioe’ mettendo un altro stud esterno che collega i due stud interni ed attaccando la mensola allo stud esterno!!! Una rottura di palle enorme, oltre ad essere antiestetico.

– altro problema e’ quello di non poter mettere dei mobili in piano. Infatti dato che la moquette regna sovrana, se metti un mobile sopra la moquette questo difficilmente sta in piano, nella maggiorparte dei casi e’ in bilico e rischia di caderti in testa non appena qualcuno lo tocca o ci si attacca, come che generalmente fanno i bambini. Per ovviare a cio’ bisogna fissare tutti i mobili al muro, ma si ricade poi nel problema di sopra: se non c’e’ lo stud dietro ti attacchi ed il mobile lo devi spostare la’ dove sta lo stud!!! Gli americani sono stud dipendenti!!!

– i motori dei condizionatori se la casa e’ progettata bene, di solito non si sentono o se si sentono non sono sopra la camera da letto. Ma dato che il progetto si fa al risparmio, capita sovente di dover dormire con i motori dell’AC sotto la propria camera da letto (specialmente nei residences!!!).

 

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215 Risposte

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  1. Maria Sampaolesi said, on 19 dicembre 2008 at 11:30 am

    Mi piace da matti leggere quello che scrivi…in parte lo ritrovo anche qui in Canada, ma trovo anche una grande differenza, qui nel mio quartiere le casette sono tutte molto inglesi e anche se si assomigliano un pò, ognuna ha la sua peculiarità e i giardini alcuni sono molto curati, altri molto shabby con piante di ogni tipo lasciate crescere spontaneamente come in natura(molto inglesi)…e anche all’interno piace molto lo shabby chic interiors.
    Le case sono cotruite esattamente come hai descritto tu, ma qui non ci sono uragani e il materiale come il legno “make sense”. Pensa a queste temperature avere il marmo in casa… Il legno e caldo, animato(ti scricchiola sotto i piedi), come pure la moquette e ti permette di muoverti scalzo in libertà.
    Anche qui in Canada c’è un’esposizione a livello creditizio molto alta ma non come negli USA. Qui anche se l’economia è molto legata a quella Statunitense regge ancora abbastanza bene…Anche se effettivamente ci sono molte più case in vendita a prezzi più bassi rispetto gli anni scorsi. Infatti Fabio ha appena comprato una casa ad un buonissimo prezzo nella quale stiamo facendo i lavori…e vedendo come rifanno pavimenti e pareti la prima cosa che mi è saltata in mente è la casa dei tre porcellini, ma non quella del bravo Gimmy in muratura, ma di una degli altri due fratelli che con un soffio il lupo gliela butta giu! Speriamo che non venga mai il lupo cattivo a bussare alla nostra porta!

    • Giuliana said, on 30 gennaio 2017 at 3:29 PM

      Copio qui un’indicazione utile (di fine gennaio 2017, e viene dalla calda Florida, dove -nonostante il rischio di uragani- costruiscono le case singole egualmente in legno come nell’articolo, quindi è per chi vuole comperare una casa singola, con la struttura in legno: “Fai ispezionare la casa, ma se ti danno il mutuo sicuramente sei comunque tenuto a farlo. Controllare bene la copertura del tetto, se ci sono termiti [un rischio molto serio!]. Informati di quanto valutano le case del tuo vicinato e come e’ oscillato il valore della casa. Puoi controllare la percentuale di criminalità nel “rione” in cui vai a vivere. Se hai figli è importante la scuola, e anche quella puoi controllarla on line [nei quartieri migliori e più costosi, pare che si trovino anche le scuole migliori! ovviamente private e molto costose]. Ah! Importante è anche quante tasse sulla casa devi pagare all’anno, anche quello dipende dal posto, dal “rione” che hai scelto”. – Un’altra osservazione: In centro città, nei condomini e nei quartieri eleganti e molto costosi, si costruisce in cemento, mattoni e ‘pietra viva’.

  2. quattrovecchiinamerica said, on 20 dicembre 2008 at 4:32 PM

    Guarda che sono rimasto sconvolto anche io nel vedere come questi mangiapatatefritte costruiscono le case.
    Nonstante qui ci sia un rischio di uragani, tornadi, cicloni si ostinano a costruire le case come i tre porcellini ed inoltre non costruiscono gli shelter anti tornado.
    PEnsa che uno shelter per 4 persone costa solo 3000 dollari, ma loro continuano a non costruirli!!

  3. luigi said, on 30 dicembre 2008 at 8:09 am

    complimenti per la descrizione delle case americane.
    Le stesse mi hanno sempre interessato/incuriosito e mi è stata utile sua descrizione.
    saluti

    luigi (napoli)

  4. Stefano said, on 24 marzo 2009 at 10:32 am

    Ottima descrizione. Mi hanno sempre incuriosito. Sono bellissime. Rispetto alle nostre (io vivo in un appartamento) sono enormi, specialmodo la cucina che addirittura è compresa nel prezzo. Ho visitato diversi siti di real estate che le vendono a prezzi incredibilmente bassi.
    Non riesco ad immaginare però come si possa costruire e arredare una casa di quelle dimensioni con tutti i tipi di comfort nonostante non sia la dimora per tutta la vita e soprattutto pensare di doversela giocare all’arrivo di un tornado.
    Domanda: che lei sappia ad Huntsville, quante case o subdivision sono state spazzate via per effetto del clima negli ultimi anni?

    • quattrovecchiinamerica said, on 24 marzo 2009 at 1:54 PM

      Caro Stefano

      questa e’ una zona dove uragani e cicloni difficilmente arrivano. E quindi difficilmente le case vengono sradicate dal terreno. Pero’ spesso si presentano dei tornado , che fanno danni anche gravi alle case, automobili ……

      La cosa incredibile e’ che qui continuano a costruire case in legno, ma senza predisporre degli shelter (ripari sotto terra) anti tornado!!!

      Per me e’ incomprensibile dato che uno shelter per una famiglia interrato costa meno di 3000 dollari. E di spazio per interrare qui in USA ne esiste in abbondanza!!!!

      Diavolo di questi americani!!!

      • Matteoamericano said, on 19 giugno 2012 at 2:01 am

        quattrocecchiinamerica, ,i piace tantissimo la tua descrizione( e le foto!). Davvero ottimo lavoro.
        Preciso però che un tornado violento butta giù la casa anche se è fatta di mattoni.

      • quattrovecchiinamerica said, on 19 giugno 2012 at 12:39 PM

        CAro MAtteo

        grazie delle belle parole.

        Invece ho qualche dubbio sul fatto che un tornado butti giu’ anche una casa di muratura.

        Sicuramente potrebbe fare dei danni al tetto ma raderle al suolo, come quelle di legno, non credo!

        Ciao Ezio

  5. vorrei comprare said, on 2 luglio 2009 at 3:34 am

    Le villette Americane sonoo il mio sogno, vorrei acquistare una villetta come la desidero.
    Salutandovi da CESARE

    • quattrovecchiinamerica said, on 2 luglio 2009 at 6:56 am

      Cesare qui di belle villette ce nen sono un mare ed i prezzi sono irrisori, rispetto ad i nostri appartamenti in condominio in Italia.

      Dove viviamo noi una villetta con tre camere, due bagni, cucina, living room, garage per due macchine, backyard (giradino di dietro) e porch (balcone/spiazzo davanti) costa dai 200.000 $ in su!!! (che corrispondono a 160.000 Euro, con cui a Roma paghi solo l’anticipo di un mutuo per un bilocale in periferia, in un condominio!!!).

      Ciao Ezio

      • mauro said, on 10 gennaio 2012 at 5:57 PM

        Ciao Ezio vado a vivere a San Andres (Caraibi ) e ho comprato un terreno vorrei aquistare una casa di 200 mq in legno mi puoi dire se in Florida ( che e’ la piu’ vicina ) ci sono imprese ??N Grazie mille

      • quattrovecchiinamerica said, on 12 gennaio 2012 at 2:47 PM

        Caro MAuro

        in Florida potrai trovare migliaia di piccole imprese che costruiscono case in legno.

        Ma secondo me potresti prima vedere se nella tua isola riesci a trovare delle piccole imprese di costruzioni locali.

        Cosi’ potresti pagare probabilmente di meno.

        Ciao Ezio

      • mauro said, on 13 gennaio 2012 at 3:30 PM

        Ciao Ezio grazie per la tua gentile risposta,mi sono informato ma a San Andres e in generale in Colombia non hanno questa cultura delle abitazioni in legno,quindi non ho trovato niente…!!! Grazie Ciao

    • Difese said, on 25 luglio 2014 at 5:57 am

      HENRY POTTER le batte tutte ahah

    • Roberto said, on 4 marzo 2016 at 3:07 PM

      Te la faccio io la casa sono un mastro falegname

      • quattrovecchiinamerica said, on 27 marzo 2016 at 2:39 am

        TU che pensi del modo di costruire case in legno in USA. Potrebbe essere possibile fare cose del genere in Italia?

        CIao Ezio

  6. marco said, on 11 luglio 2009 at 8:55 am

    ora capisco le ragioni per cui continuano a costruire in legno, è stata sempre 1 mia curiosità..
    Le immagini sono della tua casa?
    In effetti sembrano tutte 1 po uguali pero sono comode..
    ciao e grazie della precisa descrizione

    ps la parte delle mini-comunità di quartiere x me italiano di una grande città è impensabile 🙂

    • quattrovecchiinamerica said, on 12 luglio 2009 at 11:07 PM

      Caro Marco

      le foto non sono della mia casa, dato che io vivo in un residence, nuovo di zecca.
      Nei residence non ci sono quasi mai villette tipo quelle che sono nell’articolo, ma case a due o tre piani.

      Le foto sono di una subdivision che ho incontrato un giorno in una gita nelle campagne di huntsville!!!

      Comunque le case sono comode, funzionali e incredibilmente sono calde di inverno e fresche di estate (se hai l’aria condizionata!!!!).

      Pero’ necesitano di manutenzione. Infatti se non si fa nulla dopo 30 anni le devi buttare giu’!!!

  7. Max said, on 19 luglio 2009 at 3:14 am

    Ciao..io sogno di vivere negli U.S.A. solo ke..le case..insomma io esc pazzo x quelle ma nn mi piace come sono fatte!!(materiale)..ma se uno vuole..può costruirsi una casa (struttura come quelle) ma con materiali che si usano x costruire case italiane?…a un’altra cosa,puoi dirmi in ke pagina ci sono scritti gli stati dove c’è la pena di morte?…grazie..by ApPaSsIoNaTo AmErIcA!!

    • quattrovecchiinamerica said, on 19 luglio 2009 at 9:13 am

      Caro Max

      non ho la lista esatta degli Stati in cui c’e’ la pena di morte. Ma qui in Alabama c’e’!!!!
      So anche in Texas, ed in molti altri stati. Basta che fai una ricerca su internet che la troverai facilmente.

      Per quanto riguarda le case, qui le puoi costruire come ti pare, ma chi le costruisce e’ esperto nella costruzione in case idi legno, e molto meno in muratura. Qui le case in muratura sono una rarita’.

      C

  8. paolo P. said, on 27 dicembre 2009 at 1:54 PM

    Ciao Ezio, Ormai sono completamente coinvolto dai racconti e dalle discussioni di questo blog, anke perke mi coinvolge direttamente…Avevo scritto due-tre giorni fa’ raccontando la disavventura sanitaria di mia moglie in America,..e ne avrei un’altra anche sull’acquisto di una casa!!.. ( a proposito noto ke tu sembra ke rispondi direttamente da huntsville!, Alabama…) a questo punto ne approffitto. ((Mia moglie si troverebbe nello stesso stato…))-
    Toglimi una dannata curiosita’…( non so pero’ se tu essendo la hai residenza o cittadinanza ed possiedi la patente Americana…!)
    Ma e’ vero ke sia la patente che quello che viene chiamato- ID- sono una cosa sola? e dopo che prendi due contravvenzioni dalla polizia (una per limite di velocita’ superato ed l’altra per parkeggio in zona riservata agli handicap) questo documento ti viene azzerato??.Cio’ vuol dire frequentare un corso di scuola guida di 40 ore al costo di 300$…per riavere il documento ancora in regola?? E’ in piu’ tale documento una volta azzerato non puo’ piu’ essere usato neanche sugli autobus per fare il biglietto, perke e’ come un documento di identita’?????
    Se potrai rispondermi te ne sarei molto grato, anke perke’ resto stupito di questo problema, e mi serve sapere prima possibile la risposta…Grazie!..ciao

    • Gianluca 16 said, on 28 dicembre 2009 at 5:21 am

      non preoccuparti il bello di questo blog è proprio ke rispondono (dagli Usa) sempre alle domande ke poni in 1-2 giorni. ciao e buon natale alla famiglia vecchi.

      • quattrovecchiinamerica said, on 28 dicembre 2009 at 5:24 am

        CAro Gianluca

        grazie degli auguri, ma in questi giorni le risposte le inviamo dall’Italia!!!

    • quattrovecchiinamerica said, on 28 dicembre 2009 at 5:37 am

      CAro Paolo

      noi viviamo ad Huntsville in Alabama, ma non siamo residenti. Ho un mandato lavorativo per un certo numero di anni, dopo di che torno in Italia.

      Pero’ sono a tutti gli effetti domiciliato li ad Huntsville.

      A proposito tua moglie dove vive in Alabama?? (non ho capito ma vivi anche tu in Alabama?? Forse no).

      Io non possiedo la patente dell’Alabama , dato che utilizzo la patente nazionale e la patente internazionale che mi scade nel 2011.

      Pero’ ti confermo che la patente dell’Alabama vale anche come ID (carta di identita’).

      Nel caso mio (che non ho la patente dell’Alabama) si puo’ ottenere una ID soltanto. Cioe’ un documento (simile ala carta di credito) che pero’ vale solo come ID. Prezzo circa 25 $.

      PAssiamo all’altro argomento che ti sta a cuore: ecco cosa dice la legge dell’Alabama sui punti e sui periodi di sospensione:

      Suspension Points and Periods

      Suspension periods vary by the number of points a driver accumulates in a given period:
      (il periodo di sospensione varia in base al numero di punti che il guidatore accumula in un determinato periodo)

      12 to 14 points in a two-year period: 60 days
      (se si accumulano da 12 a 14 punti in due anni, la sospensione e’ di 60 giorni)

      15 to 17 points in a two-year period: 90 days
      18 to 20 points in a two-year period: 120 days
      21 to 23 points in a two-year period: 180 days
      24 and more points in a two-year period: 365 days

      Quindi devi stare attento a non accumulare troppe infrazioni altrimenti ti sospendono la patente per il numero di giorni riportati in tabella!!!

      POi naturalmente dovrai pagare un certa cifra (vedi tabela sotto) per riavere la patente. La cifra varia in base ai casini che hai combinato!!

      Getting Your License Reinstated
      You can reinstate a suspended license only at the following locations in Alabama:

      Birmingham Driver License Office: 908 Bankhead Highway W.
      Dothan Driver License Office: 5679 Montgomery Highway
      Foley Driver License Office: 201 E. Section Ave., Baldwin County Satellite Courthouse
      Huntsville Driver License Office: 1115-A Church St. N.W.
      Jacksonville Driver License Office: 1703 Pelham Road S.
      Mobile Driver License Office: 3400 Demetropolis Road
      Montgomery Department of Public Safety Annex: 301 South Ripley St.
      Opelika Driver License Office: 611 S. Railroad Ave.
      Sheffield Driver License Office: 4500 Hatch Blvd.
      Tuscaloosa Driver License Office: 2645 Skyland Blvd.
      Top Hardship License
      Alabama does not offer a hardship license if your license has been suspended or revoked. This means you will not be given special permission to drive to and from work or to drive on the job.

      Top Fees
      Suspended licenses are costly. Not only will you have to pay the reinstatement fees shown below, but your insurance is likely to increase or even be canceled.

      Reinstatement Fees
      Suspended or canceled license: $100
      Revoked license: $175
      Alcohol- or Drug-Related Offenses
      Suspended license: $275
      Revoked license: $275
      Additional drug-related fee: $25
      Other Fees
      Failure to surrender license within 30 days: $50
      Failure to pay child support: $50

      Se vuoi + informazioni vai al link: http://www.dmv.org/al-alabama/suspended-license.php#Suspension_Points_and_Periods
      Ciao Ezio

      • paolo P. said, on 28 dicembre 2009 at 9:44 am

        Ciao!! Grazie mille ,..Ezio ! per la risposta dettagliata come sempre, …non si finisce mai di imparare,.. .-Si mia moglie ora e’ in Alabama, precisamente Jacksonville,..io invece vivo in provincia di Milano..il progetto iniziale era ke mia moglie trasferitasi (inizialmente fu’ in Florida da sua sorella..) iniziava a mettere le basi ( lavoro; casa, eccetera…) per poi una volta iniziata la vita li’ nel giro di qualke mese avrei mollato il lavoro io qua’ e ricominciato daccapo oltreoceano,….gli interrogativi di farcela e le probabilita’ erano minime, soprattutto con la crisi economica. Ed infatti l’esperimento non e’ riuscito a decollare, troppe spese da affrontare, (una casa comprata in agosto e ora persa..) e troppi guai in cui la moglie e’ andata a impelagarsi da un anno e mezzo fa’ ad oggi..
        Io per altri motivi non ho potuto mai riuscire a fare un viaggio di persona per poter essere presente nelle difficolta’ ho dovuto sempre agire dall’italia..Ora mi ritrovo solo con dei debiti, da pagare…Purtoppo con gran malincuore e sofferenza, non resta ke fare retromarcia e far rientrare la moglie….la difficolta, adesso (ce n’e’ sempre stata una ) infatti e’ ke avendo il suo ID azzerato non puo uscire dal paese,…con biglietto aereo gia’ pagato (termine utile mese di gennaio )…
        Questa e’ una delle tante disavventure successe in un anno e mezzo di America…..roba da scriverci un bestseller!!!……..((e sarebbe da fare per poter riprendere qualche centinaia di euro persi…))
        sempre con rispetto e amicizia…. duemiladieci ..saluti!!

      • quattrovecchiinamerica said, on 28 dicembre 2009 at 10:48 am

        Caro Paolo

        mi dispiace moltissimo delle vicissitudine di tua moglie e tue.

        Avendo vissuto un anno in USA, so benissimo che non e’ facile come molti pensano dall’Italia!!

        Tutti credono di andare la e fare un po quello che si fa in Italia: quasi quello che ti pare (non e’ il caso di tua moglie!!).

        Ma le regole sono tante, bisogna conoscerle e sopratutto rispettarle. Altrimenti ti infili in casini dai quali e’ difficile uscirne.

        Spero che tutto si risolva facilmente.

        Un abbraccio

        Ezio

  9. Gianluca 16 said, on 28 dicembre 2009 at 5:25 am

    Ciao Ezio, immaginavo ke le risposte le inviavate dall’italia, ho visto proprio ora il post di fiumicino ankora auguri a presto

  10. paolo P. said, on 31 dicembre 2009 at 8:42 am

    Volevo augurare a te Ezio e alla tua famiglia gli Auguri di un Felice 2010 !!!!Buon Anno!!
    -Paolo P.

    • quattrovecchiinamerica said, on 31 dicembre 2009 at 9:32 am

      Caro Paolo

      anche a te ed alla tua famiglia i migliori auguri di tanta tanta salute e felicita’.

      Buon 2010 e seguenti.

      Ezio

  11. como said, on 10 gennaio 2010 at 10:39 am

    ciao a tutti..x interesse e curiosità ho trovato questo sito..quanto mi affascina l america è un sogno!sono stata l anno scorso a boston fantastico!!neve a non finire fast food ovunque case di ogni tipo!ed è affascinante leggere le tecniche di costruzione..!ma volevo kiedere dato ke sn nel campo della costruzione lì le norme edilizie x la grandezza minima delle stanze qual è?esempio in italia una stanza singola deve esser minimo di 9mq x quella matrimoniale 12mq.. Anche se ovviamente sono immense da quel ke ho visto..volevo inoltre chiedere usano un rivestimento di legno lamellato in genere ma la tecnica di applicazione è la stessa dei ‘falsi mattoni’?grazie mille!..saluti da como..!

    • quattrovecchiinamerica said, on 10 gennaio 2010 at 1:05 PM

      Caro Como

      Mi fai due domande troppo difficili!!

      Quando torno in USA (fra qualche giorno) chiedero’ in giro e ti faro’ sapere!!

      Ciao Ezio

  12. Marco said, on 9 aprile 2010 at 8:07 am

    Ma non hanno paura di crollo della casa, di infradiciamento dell’legno e quindi il cartongesso diventi nero e così anche i muri interni!

    • quattrovecchiinamerica said, on 9 aprile 2010 at 10:24 PM

      Caro Marco

      gli americani sono ben consci che la casa non durera’ tutta la vita, tant’e’ che spesso dopo 30 anni circa, invece di rinnovarla la buttano giu’ e ne rifanno una nuova!!

      Ci mettono poco e gli cosa poco!

      Ciao Ezio

      • alessia said, on 13 luglio 2015 at 11:38 am

        in realtà ci sono case anche del fine 1800 in giro per gli USA e sono molte… solo che spesso sembrano costruite il giorno prima! si, hanno bisogno di manutenzione, ma non è assolutamente vero che dopo una 30ina di anni sono da demolire…. e rifarla da capo non costerebbe poco, a meno che non se la facciano da soli senza pagare la mano d’opera.

      • quattrovecchiinamerica said, on 15 luglio 2015 at 2:03 am

        CAra Alessia la manutenzione e’ assolutamente essenziale. ANche io ho visto case vecchiotte ben tenute, ma se ci vivi dentro noti una certa vecchiaia che le pervade, scricchiolii inclusi!

  13. Giulia said, on 4 giugno 2010 at 3:45 PM

    stupendo questo tuo blog!
    scrivo da Milano, Italia. in seguito a varie visite, tra cui un coast-to-coast di un mese insieme a mio marito, ci siamo appassionati a “all things American”.
    chissà se puoi soddisfare una delle nostre (tante) curiosità: come mai aggirandosi per le “Wisteria Lane” (come abbiamo rinominato i cul-de-sac in onore alla serie “Desperate Housewives”) NON C’E’ MAI NESSUNO PER STRADA???
    tra l’altro abbiamo fatto interi reportages su queste subdivisions ignorando la tua utile spiegazione sulla facilità per un estraneo di essere individuato come tale…se penso che potevano impallinarci…brrr…creepy.
    hai mai bloggato qualcosa sul tema del loro fanatismo religioso – in particolare newborn Christians? sto leggendo dei saggi sul tema, mi affascina.
    grazie per la tua attenzione e tantissimi complimenti per il dettaglio e la chiarezza con cui documenti la vostra esperienza (favolosi i post sul cibo, le catene alimentari, ecc)
    way to go!!!

  14. yukirin94 said, on 4 luglio 2010 at 6:33 am

    ciao senti ma in america le case non si fanno in mattoni e cemento per via del prezzo? perchè mi sembra parecchio strano… ho capito che il legno lì costa poco ma è strano che i mattoni non si usano tranne per le fondamenta!

    • quattrovecchiinamerica said, on 4 luglio 2010 at 9:27 am

      Da quello che ho capito io, le case qui si fanno in legno, primo perche’ c’e’ una tradizione secolare di costruzioni di case in legno, secondo perche’ la materia prima (il legno) e’ presente in abbondanza, terzo perche’ naturalmente sono piu’ brevi a cotruire in legno anziche’ in muratura (dato che il 90% delle case sono in legno e forse di piu’).

      Fino ad ora (e sono quasi 2 anni) non ho visto un edificio di mattoni od in cemento (tranne forse qualche palazzetto dello sport). Gli alberghi sono di legno, le chiese sono di legno, i supermercati ed i ristoranti anche !!!!!

      E devo dirto che le case in legno (con tutti i difetti che hanno, primo tra tutti l’invecchiamento precoce) sono piu’ belle, meno fredde delle nostre in cemento e mattoni.

      L’unica cosa che e’ in cemento sono le fondamenta ed a volte esiste una ricopretura di mattoni esterna, sopra il legno!!

      Ciao Ezio

  15. Marco said, on 24 luglio 2010 at 6:43 am

    Ciao, mi sono sempre interessate le piantine delle case americane per vedere come le dividono tu ne hai alcune?

  16. Marco said, on 24 luglio 2010 at 6:49 am

    Ciao, mi sono sempre interessate le piantine delle case americane per vedere come le dividono tu ne hai alcune delle tipiche case americane familiari?

    • quattrovecchiinamerica said, on 24 luglio 2010 at 7:46 am

      Ciao MArco

      ad ora non ho piantine di case americane, ma non e’ un problema trovarle da qualche parte. Dimmi solo dove posso inviartele e quando ne avro’ due o tre te le mandero’.

      Su HBTV, canale TV, potresti vedere centinai di case americane. E’ un canale specializzato in case e fanno programmi, giochi, spettacoli, tutti con a base case americane!!!

      Prova a vedere se lo vedi via internet!!

      Ciao Ezio

    • quattrovecchiinamerica said, on 24 luglio 2010 at 9:24 am

      MArco mi sono sbagliato la tv che trasmette 24/24 cose su case americane e non si chiama HGTV ed il suo linl e’ il seguente: http://www.hgtv.com/

      Li dovresti trovare molte piantine e foto di case americane.

      Fammi sapere se e’ sufficiente!!

      Ciao Ezio

  17. Marco said, on 25 luglio 2010 at 6:11 am

    Ciao, se le trovi me le puoi inviare su marcovar@live.it e comunque grazie del sito del canale mi è stato utile!
    Una domanda: Ma è vero ke in America le cose si pagano molto meno dell’Italia?.
    Per esempio se io L’Iphone ke in Italia costa sui 600 Euro in America quanto costa?
    Seconda domanda: Ma perchè in America con qualsiasi lavora si guadagna tanto e c’è la possibilità di copmprarsi la casa e trattarsi bene, mentre in Italia le case sono per la maggiorparte in affitto.
    E’ questo ke mi incuriosisce!

    • quattrovecchiinamerica said, on 25 luglio 2010 at 11:03 am

      MArco se ne trovero’ qualcuna te la mandero’ sicuramente!

      SUl peche’ le cose in USA costano meno che da noi, non e’ facile darti una risposta!

      Intanto potrebbe essere per via della vaslutazione Euro Dollaro, che ora e’ nettamente a favore dell’Euro (oggi a 1,29). Nei mesi scorsi era arrivato ad 1,6!!

      Poi perche’ secondo me ci sono meno persone che ci guadagnano su un prodotto (meno persone in mezzo alla linea di distribuzione, che fanno innalzare i prezzi).

      FAtto sta che i prezzi sono generalmente piu’ bassi del 20 o 30 %!!!

      Ma non devi allontanarti troppo dall’Italia per torvare prezzi piu’ bassi. BAsta che vai nelle nazioni vicine a noi (come per esempio la GErmania) e troverari prezzi molto piu’ bassi rispetto all’ITalia.

      Io credo che noi siamo impazziti. TUtto costa piu’ caro rispetto anche a nazioni da sempre piu’ care delle nostra tipo l’Inghilterra!!

      Come si fa a pagare un gelato 2 o 3 EUro, quando prima costava 1000 Lire!

      Una pizza margherita 10-12 EUro, quando prima costava 5000 LIre!!!

      COn il passaggio all’Euro i prezzi sono piu; che raddoppiati ma gli stipendi sono rimasti pressoche’ uguali!!!

      E nessuno puo’ farci nulla, se non i consumatori, che non dovrebbero comprare le cose a prezzi folli!!!

      In Italia siamo diventati pazzi!!!! (parlo dei prezzi!!).

      Altra domanda che mi fai super difficile sono le case in paragone con gli stipendi americani!!

      La mia impressione e’ che qui ci siano piu; case di proprietra’ rispetto a quelle in affitto. I prezzi della case sono meno della meta’ rispetto alle case italiane (una casa con tre camere, doppio garage, giardino avanti e dietro, due bagni, aria condizionata, cucina arredata ed armadi gia’ inseriti nella casa, qui ad HSV puo’ costare anche 250.000$, cioe’ meno di 200.000 Euro!!!) In Italia ci compri un monolcale a ROma@!!!!

      ANce qui siamo impazziti!!

      PEr l’Iphone stesso ragionamento. I prezzi sono bassi (alcuni te lo danno gratis addirittura) con il contratto, altre compagnie lo vendono sbloccato ma il prezzo sale a 400-500 $

      CIao Ezio

  18. Marco said, on 26 luglio 2010 at 5:12 am

    Per te che ora sei in America secondo te è meglio vivere in America o in Italia?

    • quattrovecchiinamerica said, on 26 luglio 2010 at 9:26 am

      Caro Marco

      mi fai sempre domande difficili a cui rispondere!!

      Spesso dico ai miei amici e parenti, che se non fosse per la loro lontanza opterei al 100% per vivere qui in USA!!

      Ma a patto di vivere in un cittadina non citta’, come New York, Los Angeles, Atlanta …………..

      Nelle piccole cittadine si sta benissimo e l’America e’ costituita al 90 % di questo tipo di citta’.

      E questo vale per famiglie con bambini. non so se vale anche per i giovani.

      Ma parlando con singles del luogo, loro mi dicono che si divertono molto!

      Pero’ devi sapere che qui le regole esistono e devono essere rispettate, non come da noi che quasi tutti fanno quello che vogliono!

      Quindi resterei volentieri, ma so che fra un anno devo rientrare, e forse questo mi fa dire che resterei!!!

      Ciao Ezio

  19. Marco said, on 30 luglio 2010 at 5:19 am

    Beh… vivere in America è ottimo, specialemente se hai una famiglia, perchè la devi mantenere etc…
    Ti consiglio vivamente di non ritornare in italia, e restare là, in Italia non si può più vivere e lo stipendio di fine mese non basta. le case non si trovano (sempre per il motivo dei soldi) e siamo pieni di smog! Invece là in America, ce ne è poco, quindi i bambini cresceranno meglio, e tutto costa di meno… In America potresti comprare una casa, averla di proprietà, e stare bene. I bambini divenuti più grandi inizieranno a desiderare camere loro… cosa ke in Italia non potrà mai accadere. Poi lì è tutto più sistemato e pulito, le vecchie città dei vecchi tempi in Italia non esistono più… Ora è tutto sporco, pieno di smog, i prezzi sono alti, e non si arriva a fine mese!
    Se proprio vuoi un consiglio…RIMANI IN AMERICA! E’ meglio per la tua famiglia e per il tutto il resto, il modo in cui si vive etc…

    • quattrovecchiinamerica said, on 30 luglio 2010 at 8:04 am

      Caro MArco le tue osservazioni sono giuste, peccato che chi ci amministra non se ne accorge!! Solo andando all’estero ed osservando come si sta bene fuori dall’Italia ci si puo’ accogere pienamente di quanto siamo ridotti male!! I nostri politici non sembrano in grado di afferrare le problematiche, tutti intenti a salvare la loro poltrona!!! Speriamo in un ricambio generazionale dei politici e che i nuovi e piu’ giovani siano meno cretini di quelli attuali!! Inoltre molto si potrebbe fare a partire dall’educazione che i genitori impartiscono ai loro figli! MA se i genitori sono poco sensibilli non potranno mai educare bene i loro figli!! SPeriamo in bene Ezio

  20. Marco said, on 30 luglio 2010 at 4:09 PM

    Noi qua in Italia siamo proprio messi male…

    • quattrovecchiinamerica said, on 30 luglio 2010 at 5:20 PM

      Non essere poi cosi’ pessimista!!!

      ANche se siamo messi male, noi abbiamo una forza interiore ed una capacita’ ad assorbire colpi che nessun altro popolo ha!!

      Possiamo ancora ritornare indietro!!

      CIao Ezio

  21. Marco said, on 31 luglio 2010 at 6:37 am

    Si questo è vero. Comunque volevo kiedirti una cosa sulle subdivision… Di solito quanto sono lunghe?

    • quattrovecchiinamerica said, on 31 luglio 2010 at 7:30 am

      CIao MArco

      le subdivision non sono quasi mai organizate in linee orrizzontali/verticali!

      DI solito sono fatte con strade curve che si aggrovigliano tra di loro (non troppo!). MA sempre o quasi sempre a cul de sac. Cioe’ se entri in quelle strade per uscire devi ripassare dove sei entrato!

      LA lunghezza on sodirtela esattamente. Potrei dirti che le case di solito sono almeno 50 e possono essere anche di piu’!

      Spesso le case sono uguali e costruiti con lo stesso stile. Ma ci sono subdvision (quelle vecchie) che hanno case completamente diverse!

      Se fai tutte le strade di una subdivision forse potresti misurare un Km!

      Ciao Ezio

  22. Marco said, on 31 luglio 2010 at 6:38 am

    Si questo è vero. Comunque volevo kiediederti una cosa sulle subdivision… Di solito quanto sono lunghe?

  23. Marco said, on 11 agosto 2010 at 4:47 am

    Ok grazie. comunque ho visto quell’articolo di cui non mi ricordo il titolo, dove c’è la foto di una subdivision, e sono davvero enormi!

    • quattrovecchiinamerica said, on 11 agosto 2010 at 11:02 am

      SI sono grandi ma non esagerataente grandi.
      QUello grandi potranno avere 100 case, ma quelle medie non arrivano a 50!
      Sempre piu’ piccole , come abitanti dei nostri enormi quartieri dormitorio!

      Ciao Ezio

  24. Gianni said, on 27 gennaio 2011 at 6:45 PM

    Desidero avere qualche esempio di quanto pagano all’anno di tassa i possessori di casa in USA. Intendo quella che per noi italiani è l’ICI.
    Inoltre quanto si spende per la climatizzazione dell’intera casa,
    grazie!

  25. CRIstian said, on 6 aprile 2011 at 11:47 am

    CIAO INTERESSANTE QUELLO CHE HAI SCRITTO, SONO APPASIONATO DI QUESTI STILI E VOGLIO APPRENDERNE IL PIU POSSIBILE..
    MI POTRESTI DIRE COME SI CHIAMA QUEL MATERIALE A FASCE ORRIZZONTALI SIMILE ALLE “ALETTE DELLE PERSIANE” UTILIZZATO PER RICOPRIRE LE FACCIATE?
    ..DA QUALCHE PARTE HO LETTO “CORTINA” MA NN NE SONO CONVINTO RIESCI POI A DIRMI QUALCHE ALTRO PARTICOLARE ESTETICO???
    GRAZIE

    • quattrovecchiinamerica said, on 6 aprile 2011 at 1:17 PM

      Ciao Cristian

      tu volevi sapere come si chiama la copertura esterna delle case americane??

      Ciao Ezio

      • cristian said, on 22 aprile 2011 at 3:34 am

        no intendevo sapere il MATERIALE DELLA FACCIATA (MURI ESTERNI) QUELLE A FASCE TIPO LE DOGHE DELLE PERSIANE.. 😉

  26. Joe said, on 7 Maggio 2011 at 9:17 am

    Sono veramente preso da queste case, mi piace tutto quello che è americano, il mio più grande sogno sarebbe poter vivere in America proprio in una di queste bellissime villette in una cittadina tranquilla dove c’è più o meno tutto. Ma purtroppo non accadrà mai sono solo un sognatore…

    • quattrovecchiinamerica said, on 7 Maggio 2011 at 1:55 PM

      CAro Joe, hai ragione le villette americane sono proprio belle!
      Ma non ti scoraggiare, la vita po’ risevare sorprese sempre!!

      PEr ora continua a vederle sul blog, che forse un giorno ci vivrai (almeno lo spero per te)!

      Ciao Ezio

      • Joe said, on 8 Maggio 2011 at 12:10 PM

        Grazie mille Ezio….

      • quattrovecchiinamerica said, on 9 Maggio 2011 at 9:03 am

        CAro Joe

        fra qualche tempo cerchero’ di farti vedere come stanno costruendo una casa da zero, di fronte alla scuola di Paolo. Step by step!

        CIao Ezio

  27. monica said, on 13 Maggio 2011 at 12:52 PM

    Viviamo in Virginia da quasi 9 mesi, in una di queste, all’apperenza bellissime case .300000 dollari per una casa di legno a me personalmente appaiono davvero tanti.

    • quattrovecchiinamerica said, on 14 Maggio 2011 at 7:29 PM

      CAra Monica

      se pensi che con 215.000 Euro (che sono quasi 300.000 $) a Roma compri qualche cosa di piu’ di un garage, probabilmente cambiersesti idea!

      Io sono convinto che i prezzi delle case, come di quasi tutto il resto in AMerica sia il 30 % inferiore rispetto all’ITalia.

      Poi le case sono molto piu’ belle rispetto alle nostre. Non fosse altro perche’ sono quasi tutte case singole!

      Se poi facessero dei tornado antishelter, allora sarebbe perfetto!

      CIao Ezio

  28. MERY said, on 31 Maggio 2011 at 8:44 am

    BUON GIORNO! IO VIVO IN SICILIA ,E CON TUTTO IL RISPETTO…..LA ODIO!HO TRE BAMBINI STUPENDI,E VI CONFIDO CHE HO SEMPRE SOGNATO DI ANDARE AD ABITARE IN AMERICA!CHE’ PER ME’ SEMBRA UN SOGNO CHE’ MAI REALIZZERO’ A ME’ PIACEREBBE CAMBIARE IL MODO DI VIVERE AI MIEI FIGLI!(TRE MASCHIETTI)MI DARESTE UN CONSIGLIO…..COME POTREI FARE X REALIZZARE QUESTO MIO SOGNO?VOI CHE CI ABITATE E SAPETE PIU’ DI ME’?

    • gia16 said, on 1 giugno 2011 at 6:34 am

      dipende da che età hanno…..ad esempio se avessero un 16 anni potrebbero andare a fare un anno di scambio culturale negli Usa….

    • quattrovecchiinamerica said, on 2 giugno 2011 at 10:50 PM

      CAra Mery

      non ho capito se odi Palermo o me!

      Venire in America non e’ cosi’ facile se non si ha un lavoro. Come ha detto Gianluca potresti cercare di fare uno scambio culturale ai tuoi ragazzi, magari ospitando a Paelrmo dei ragazzzi americani. Oppure sperare che qualche tuo ragazzo vada all’universita’ e farlo partecipare al progetto Erasmus>

      Ma oltre questo non mi viene in mente nulla, se non una vacanza in America, che e’ sempre meglio che niente!

      Un abbraccio

      Ezio

  29. monica said, on 24 giugno 2011 at 12:08 am

    A Roma ho vissuto per 7 anni e conosco perfettamente realta’ e prezzi.
    Perdonami ma, non scambierei il mio appartamente di mattoni e cemento in Italia con la casa dei tre porcellini nella quale vivo adesso.
    De gustibus non est disputandum 🙂
    Credo comunque che sia giusto dare a chi e’ in Italia un quadro giusto ed equilibrato della realta’ americana.
    Un abbraccio.
    Monica.

    • Stefano said, on 24 giugno 2011 at 2:54 am

      Cara monica, volevo sapere che tipo di problematiche hai riscontrato in questi 9 mesi vivendo nella casa dei “tre porcellini” rispetto a quella che hai in Italia. Grazie

      • quattrovecchiinamerica said, on 24 giugno 2011 at 7:03 am

        Ciao Stefano

        Monic ti dira’ i problemi che lei ha incontrato io ti dico i miei!

        Personalmente nessuno (!!) ma la mia casa era nuova di zecca!
        Pero’ guardando spessissimo HGTV (una tv che trasmette solo programi sulle case) ho notato che con il tempo , se non sei un buon “tenant” , le case si degradano in fretta. Specialmente la copertura del tetto (che e’ fatta non con mattoni ma con una serie di coperture che niente ha a che vedere con le nostre coperture (sembra fatta con fogli di “plastica” isolante, non ricordo come si scrive il nome in inglese ma so la pronuncia!)) che spesso ha delle infiltrazioni. Poi l’isolamento secondo me e’ scarso e gli islanti che mettono non sono confinati (questo significa che se si iniziano a deteriorare rilasciano particelle finissime che se inalate fanno male). Poi ci sono le termiti, altro grande problema della case in legno. Sembra fesso, ma e’ un grosso problema e prima di comprare la casa bisogna informarsi bene e prevedere una assicurazione ad hoc! Altrimenti la case viene mangiata letteralmente dalle termiti! Poi le fondamenta spesso subiscono infiltrazioni d’acqua peche’ a mio avviso sono fatte male!

        Poi i muri sono poco resistenti. Infatti se ti ci butti dentro, sicuramente li sfondi (spesso nei film si vede spesso che i muri vengono sfondati e ci sembra una esagerazione. Invece qui non lo e’!! Se ti butti con forza in un muro e non becchi una piccola trave, li sfondi a tuo piacere!).

        Pero’ se sei fortunato ed accorto a scegliere una casa ad hoc tutti questi problemi neanche li vedi (come nel mio caso).

        Ciao Ezio

      • gia16 said, on 24 giugno 2011 at 7:28 am

        wow Ezio addirittura “Poi l’isolamento secondo me e’ scarso e gli isolanti che mettono non sono confinati(questo significa che se si iniziano a deteriorare rilasciano particelle finissime che se inalate fanno male)” e poi ” la case viene mangiata letteralmente dalle termiti” ahah così mi spaventi, ma mi chiedo se sono così fragili i secondi piani delle case di legno non rischiano di sfondarsi o di crollare se tipo gli armadi sono troppo pesanti o cose del genere??….spero solo di non crollare dal secondo piano nel bel mezzo della notte….o di trovarmi delle termiti….ma che sono case di cartone??…..ahah con la descrizione (molto divertente) che hai fatto non spenderei mai 300000 dollari ahah…che io sappia esistono anche molte case di mattoni negli Usa, soprattutto nel New England e sulla East Coast, quando ci sei stato le hai viste??
        tanti saluti da un italiano che anche se non sa ancora il dove tra poco parte….

      • quattrovecchiinamerica said, on 24 giugno 2011 at 9:38 PM

        Ciao <gianluca

        non ti preoccupare perche' se non salti non casherai al piano di sotto!!
        Ma scherzi a parte quelli che ho elencato erano solo dei difetti, ma dentro le case si sta veramente bene, se sono nuove!

        Dimenticavo un difetto, che per noi italiani e' notevole: NON ESISTONO BIDE'!!!

        Noi siamo stati la setttimana scorsa in NEw England (massachussets, Rhde Island … ma di case in muratura ne abbiamo viste poche, come in tutta l'america vista da noi!

        Quando parti? e sai gia' dove andrai? Ciao Ezio

      • gia16 said, on 25 giugno 2011 at 3:31 am

        Ciao Ezio, ancora non so lo stato, ma ad agosto dovrei partire, ero già al corrente dell’inconveniente per noi italiani, ma cosa ci vuoi fare paese che vai usanze che trovi, qualcuno mi diceva che dopo essere stati in bagno gli americani si facevano sempre la doccia, ma io mi chiedo cosa fanno se un giorno gli viene un gran mal di pancia con tutte quelle schifezze che mangiano?!?

      • quattrovecchiinamerica said, on 25 giugno 2011 at 6:50 am

        Farai tante docce, tanto quanto sei uso ad andare in bagno!!
        Ma almeno potrai dire di essere pulitssimo!!

        Ma non sai neanche dove andrai?

        E quanto durera’ questa esperienza?

        Ciao Ezio

      • gia16 said, on 25 giugno 2011 at 7:56 am

        un anno, poi ti do il mio di blog…

      • quattrovecchiinamerica said, on 25 giugno 2011 at 8:24 am

        what a big chance!!!

        Hope you’ll enjoy your american time!

        I’m really sure that this will be one year to remeber for ever!!

        knock on wood

        Ezio

      • Maria said, on 17 Maggio 2017 at 2:17 PM

        Mah, vedo che alcuni sono preoccupati per le termiti. Come tutti i problemi l’importante è trovare una soluzione. Le case di legno durano di meno di quelle in calcestruzzo, ma bisogna sapere che la loro durata dipende dalla manutenzione. Per esempio per le termiti una cosa importante é assicurasi che nel contratto di vendita della casa sia inclusa la fumigazione: un processo di tre giorni per cui la casa viene messa sotto una tenda e fumigata in modo da liberarla dalle termiti. Ovviamente questo è facile da fare quando si compra la casa ed é tutta vuota. Negli anni successivi esistono degli altri trattamento meno invasivi che tengono lontane le termiti. Inoltre bisogna conoscere la zone, infatti nel sud della California le termiti sono più presenti che nel Nord Est, quindi bisogna informarsi e fari i trattamenti adeguati.
        Insomma la casa di legno é un po’ come il corpo umano: se ne si prende cura e di fanno tutte le necessarie “vaccinazioni” va alla grande per tanto tempo, se si cercano di risparmiare mangiando tutti i giorni da McDonald e non si fanno gli appropriati controlli di routine poi ci si trova con i disastri.

    • quattrovecchiinamerica said, on 24 giugno 2011 at 6:54 am

      Cara Monica

      sicuramente le case in mattoni od in pietra hanno vantaggi non indifferenti rispetto a quelle in legno, come per esempio la durata nel tempo, la sicurezza contro eventi atmosfericie spesso sono veramente caratteristiche (io ho vissuto per 7 anni a Spoleto ed ho casa nelle Marche e ti assicuro che sono veramente belle a vedersi, fresche d’estate e freddine d’inverno).

      Di contro le case in legno secondo me sono spesso piu’ belline a vedersi, anche se la durata, la manutenzione e la sicurezza cntro eventi atmosferici lascia a desiderare!

      Il prezzo credo che sia notevolmente piu’ basso per quelle in legno, ma ogni 20 anni le devi rifare!! O comunque devi curarle bene.

      Infine io trovo che gli interni siano piu’ caldi e belli a vedersi di molte case italiane, senza dire che le case in legno qui sono villette. E noi purtroppo spesso ci dobbiamo accontentare di un semplice (e spesso squallido) condominio, poco bello a vedersi e con problemi di vicinato non facili da superare (a volte).

      Ciao Ezio

  30. Monica said, on 28 giugno 2011 at 6:33 am

    Il tuo discorso non fa una grinza Ezio….!
    Purtroppo il discorso della manutenzione e’ vero….la casa in cui viviamo ha 16 anni ed e’ gia’ da considerarsi vecchia….con tutti i problemi che ne conseguono(tubature che si intasano una volta a settimana!).

    Voi dove vivete esattamente?

    • quattrovecchiinamerica said, on 28 giugno 2011 at 6:45 am

      PEr non parlare dell’assenza del bide’!!!

      Noi vivamo ad Huntsville in ALabama, in un residence aperto nel 2008. QUindi non abbiamo mai avuto nessun problema. I problemi piccoli che abbiamo avuto sono stati minimi e sono stati risolti immediatamente dal management.

      VOi dove vivete? Ciao Ezio

  31. Monica said, on 28 giugno 2011 at 6:45 am

    Ezio perdonami un’ultima annotazione….nelle case si sta davvero bene se sono nuove. D’accordissimo………ma poi il tempo passa e ci si ritrova a combattere con tutte le problematiche che tu hai citato…..e che purtroppo stiamo sperimentando in quanto famiglia!

  32. Monica said, on 28 giugno 2011 at 7:56 PM

    Ma sei militare anche tu?!
    Noi in Virginia, Virginia Beach.

    • quattrovecchiinamerica said, on 28 giugno 2011 at 8:38 PM

      SI Monica sono militare e sto ultimando il mio mandato ad Huntsville presso il Redstone Arsenal!

      Ciao Ezio

    • quattrovecchiinamerica said, on 28 giugno 2011 at 8:38 PM

      ma tu non sei militare??!!

  33. monica said, on 1 luglio 2011 at 7:16 am

    Si….mio marito lavora alla Naval base di Norfolk….

    • quattrovecchiinamerica said, on 1 luglio 2011 at 4:30 PM

      Quindi starete per la durata del mandato? Il nostro dura 3 anni e purtroppo sta per scadere!

      CIao Ezio

  34. Mirabell said, on 3 luglio 2011 at 9:22 am

    Hei,
    Ammetto sin da subito di essere una stupida teenager italiana con lo stupido sogno americano, cioè ne sono cosciente capito, però non riesco a non pensare che in America si viva meglio, le cose costino di meno, le case siano bellissime eccetera, però simultaneamente mi sento fortunata a vivere in un paese che nonostante i suoi mille problemi (specialmente adesso) adotti da sempre misure sicure per la costruzione di una casa, la dimora, il nido d’amore.. insomma chiamiamola come vogliamo!
    Io ho sempre saputo che gli americani risparmiano sempre sulla salute, basti pensare a quanto costa andare in un ospedale nel momento del bisogno, mentre ancora una volta in Italia è gratis, a meno che non si tratti di cliniche private e/o visite non urgenti.
    Odio ammetterlo, ma è così, i film dell’infianzia, quelli adolescenziali, qualli che ci hanno sempre accompagnato sian da piccoli erano americani, al massimo inglesi, e da sempre ci sono stati trasmessi messaggi persuasivi, che ci hanno convinto che l’America è il paese delle opportunità, del successo e quant’altro …
    Senza dubbio è un bellissimo paese, da visitare però!
    Che si mangi bene o male quello è un parere moolto soggettivo ma un dato di fatto è che ci sia molto junk food nonchè cibo spazzatura!
    Le persone non sono simpatiche? Bhe anche questo varia molto direi 🙂
    In conclusione vorrei dire che bisognerebbe riflettere sulla propria vita, ringraziare Dio per ciò che ci ha dato e pensare che c’è sempre chi sta peggio di noi..
    E’ giusto viaggiare, sognare e farsi le esperienze ma alla fine è sempre bello dormire nella propria casa, nel proprio paese che da sempre ci ospita.
    Lo so che l’Italia è in un brutto momento, che i politici sono polli ecc.. ma in fondo è il nostro paese.
    Grazie della bella opportunità che ci hai dato di conoscere il lato horror della costruzuone-case-in-America!
    Adesso capisco perchè sembra sempre così dannatamente perfetto nei film, su youtube ecc..
    Ciao!
    PS: ho 16 anni, ecco perchè teenager!

    • quattrovecchiinamerica said, on 3 luglio 2011 at 3:30 PM

      CIao Teenager

      sei piccola ma sembra che capisca molto di piu’ della tua eta’!

      Io non volevo mostrare il lato horror della case americane, ma solo come sono costruite!

      Molto diversamente dalle nostre, ma dopo 3 anni le preferisco.

      Non saranno sicure contro i tornadi (ma basterebbe un rifugio antitornado per rendere tutto tranquillo) ma sono decisamente piu’ belle da vedersi!

      CIao Ezio

    • Gege said, on 30 gennaio 2014 at 8:17 am

      Cara mirabell… L Italia e la politica italiana ci sta uccidendo…. Che dispiacere. Un caro saluto

  35. Dialer said, on 4 luglio 2011 at 4:21 am

    ho letto il post..molto bello e scorrevole, ma la cantina non la possono costruire?? o un rifugio (sottoterra) anti-tornado di cemento bello spesso? e le pareti sono obbligati a farle di legno? cioè se usano del “poroton” o mattoni pieni più isolante non hanno lo stesso effetto?
    inoltre col legno e umidità che sale da terra non devono spesso fare manutenzione??^^

    • quattrovecchiinamerica said, on 6 luglio 2011 at 9:55 PM

      La cantina qui non e’ molto in voga. Ma molte case hanno uno scantinato adibito a sala giochi/tv …………….

      Il rifugio antitornado potrebbero benissimo costruirlo, dato che costa sui 3000 $ (quello base), ma non vogliono! Pensa che alcuni lo hanno ma non lo usano!

      Le pareti non sono obbligati a farle di legno, ma sono abiutati ad averle cosi. Quindi farle in muratura non e’ standard e in america se una cosa non e’ standar diventa un problema!

      La manutenzione se non la si fa costantemente e bene fa diventare la casa ben presto (15 anni) un rudere!

      Ciao Ezio

  36. Gianluca said, on 1 agosto 2011 at 10:03 am

    Ciao Ezio,
    Sono Gianluca di Frosinone scusami se ti disturbo ho letto tutti i commenti e le risposte che hai fornito,volevo chiederti un informazione se possibile vorrei venire a vivere li in america hai qualche consiglio da darmi che qui in italia si sta troppo male e non vedo nessuna via di ripresa grazie ai nostri capi mi ha sempre affascinato l’America.
    Spero che non ti do troppo disturbo x la risposta ti saluto a presto

    • quattrovecchiinamerica said, on 6 agosto 2011 at 8:43 am

      CAro GIanluca

      scusa per la risposta in ritardo ma in questi giorni sono preso con il trasloco per il rientro in ITalia!

      QUello che mi chiedi richiederebbe delle conoscenze che io purtroppo non ho!

      IL mercato del lavoro non lo conosco troppo bene, ma posso dirti che venire in USA per lavorare non e’ facile!

      Puoi venire in due modi (che io conosco, magari ce ne sono altri!):

      1) il primo e’ un visto turistico, che vale 90 giorni. IN quei giorni potresti provare a cercare un lavoro. NAturalmente non potrai lavorare da subito, ma una volta che avrai trovato lavoro dovresti tornare in Italia richiedere di tornare negli States indicando chi ti assumera’ ed altre informazioni che non conosco e loro probabilmente ti rilasceranno una green card per iniziare a lavorare.

      2) cercare un lavoro dall’Italia e chiedere la green card per andare a lavorare in USA.

      QUesto e’ quello che so, ma dovresti approfondire con qualcuno che ne sa di piu’ di me.

      Ciao Ezio

      • Maria said, on 17 Maggio 2017 at 2:28 PM

        My 2cent on this:
        Venire col visto turistico per cercare lavoro é illegale e se beccati sono guai conviene di più cercare lavoro online, tanto ormai tutti pubblicano le posizioni sul loro sito.

        Si può venire a lavorare qua con un visto di lavoro che viene dato ad un numero limitato di persone all’anno e che si può richiedere solo dopo aver trovato lavoro.

        La Green Card la si può richiedere solo dopo un certo tempo passato qua con il visto di lavoro e viene sponsorizzata dal datore di lavoro.
        Si può anche ottenere la Green Card se si é sposati con un cittadino americano.
        Inoltre dall’Italia é possibile ogni anno partecipare ad una lotteria gratuita per la Green Card. Fare attenzione perché ci sono molti siti falsi su questo, andare sullo sul sito del governo. Se si vince la lotteria, il vincitore deve poi pagare le spese per ottenere la Green Card, ma una volta ottenuta si può venire a vivere qua e poi cercare lavoro.

        Spero che questo commento sua chiaro e vi aiuti un po’.

        Cheers,
        Maria

      • Maria said, on 17 Maggio 2017 at 2:40 PM

        Ecco a voi quel poco che so io per trasferirsi negli USA.

        Venire col visto turistico per cercare lavoro é illegale e se beccati sono guai conviene di più cercare lavoro online, tanto ormai tutti pubblicano le posizioni sul loro sito.

        Si può venire a lavorare qua con un visto di lavoro che viene dato ad un numero limitato di persone all’anno e che si può richiedere solo dopo aver trovato lavoro.

        La Green Card la si può richiedere solo dopo un certo tempo passato qua con il visto di lavoro e viene sponsorizzata dal datore di lavoro.
        Si può anche ottenere la Green Card se si é sposati con un cittadino americano.
        Inoltre dall’Italia é possibile ogni anno partecipare ad una lotteria gratuita per la Green Card. Fare attenzione perché ci sono molti siti falsi su questo, andare sullo sul sito del governo. Se si vince la lotteria, il vincitore deve poi pagare le spese per ottenere la Green Card, ma una volta ottenuta si può venire a vivere qua e poi cercare lavoro.

        Spero che questo commento sua chiaro e vi aiuti un po’.

        Cheers,
        Maria

  37. Gianluca said, on 8 agosto 2011 at 9:27 am

    Grazie tantissimo x la risposta.Cosi rientri non posso che augurarti un buon rietro e se vuoi ci possiamo risentire sono anche su f.
    Ciao a presto

    • quattrovecchiinamerica said, on 9 agosto 2011 at 7:52 am

      CIa GIanluca

      le risposte non sono state eccezionalmente precise, ma e’ quello che sapevo.

      CIao Ezio

  38. girofrutta said, on 23 agosto 2011 at 4:35 am

    Sono approdata al tuo blog da questo post e ti ho linkato. Purtroppo ogni volta che cerco di visualizzare il tuo blog, mi si impalla il pc. Non so se perchè le foto non sono ridotte e quindi appesantiscono il tutto o per qulache altro motivo, Capita a qualcun altro?

    • quattrovecchiinamerica said, on 29 agosto 2011 at 9:51 PM

      CAra Mirtillosa

      credo che tu abbai un collegamento abbastanza lento, anche se come dice il pizzo la pagina iniziale e’ pesante. Ma le foto sono leggerissime! Continua a seguirci

      Ezio

  39. ilPizzo said, on 24 agosto 2011 at 12:42 am

    In effetti la pagina della home è molto pesante. I post sono davvero belli e ricchi di foto, ma proprio per questo la pagina della home, che ne presenta un numero piuttosto elevato, diventa un po’ pesante da caricare per chi ha connessioni lente. Secondo me si potrebbe ovviare riducendo nelle impostazioni di lettura il numero di post visualizzati nella home.

    A parte questo, complimenti per il blog, è davvero bello e interessante.

    un saluto

    • quattrovecchiinamerica said, on 29 agosto 2011 at 9:52 PM

      CAro ANdrea mi sembri esperto, hai un modo per rendere la pagona iniziale meno pesante? Grazie per i compimenti e ci sentiamo presto.

      Ezio

      • ilPizzo said, on 30 agosto 2011 at 12:27 am

        Il metodo più semplice è di ridurre il numero di post presenteti per pagina. Quando si va sulla propria bacheca, nalla barra laterale a sinistra bisogna schegliere la voce LETTURA del gruppo IMPOSTAZIONI. Li si trova la casella in cui indicare il numero di post visualizzati per pagina. Visto che i tuoi post sono piuttosto lunghi, potresti impostare il numero di post su 3. In questo modo la pagina che verrà generata sarà più piccola (e leggera da caricare).

        Saluti e buon proseguimento

      • quattrovecchiinamerica said, on 31 agosto 2011 at 6:31 am

        CAro Andrea ho impostato al massimo 3 post. VEdiamo se la pagina risulta piu’ leggera. Ma questo me lo deve dire qualcuno che ha una connessione lenta!!

        Ciao Ezio

      • giuly161 said, on 27 dicembre 2011 at 8:54 am

        ciao sono nuova

      • quattrovecchiinamerica said, on 27 dicembre 2011 at 9:27 am

        Ciao Giuly
        sei nuova ma la benvenuta!

        Come ti sei trovata su questo blog?

        Un augurio di buone feste

        Ezio

  40. ilPizzo said, on 31 agosto 2011 at 6:53 am

    Ciao Ezio, oggi la rete in ufficio fa piuttosto schifo ed è lentissima, quindi ho potuto fare da cavia 🙂
    Nonostante la lentezza sono riuscito a caricare la homepage senza che andasse in errore o in timeout.

    Un saluto

    • quattrovecchiinamerica said, on 1 settembre 2011 at 10:32 am

      Caro Andrea

      ho provato anche io da un luogo con connessione lenta, ed il tuo consiglio e’ stato miracoloso!! Sei nominato ad honorem, consulente informatico del nostro blog!!

      Ciao Ezio

    • quattrovecchiinamerica said, on 1 settembre 2011 at 10:36 am

      CAro Andrea

      ho visto il tuo blog velocemente e ti faccio i miei complimenti,ma non ho capito perche’ si chiama il Pizzo!

      Poi dato che sei il nostro epsetro di informatica vorrei chiederti come si fa a mettere il cpiright sulle foto.

      E per concluoedere, appena avro’ tempo , ti vorrei mettere nel mio blogroll se vuoi.

      Ciao Ezio

      • ilPizzo said, on 1 settembre 2011 at 1:25 PM

        Grazie per i complimenti. Si chiama il Pizzo perchè quello è il modo in cui mi chiamano da sempre. I compagni di scuola prima e i colleghi ora (è un’abbreviazione del mio cognome)

        Il copyright si mette tenendo premuto il tasto Alt e digitando 0169 (nel tastierino numerico)

        Metti pure il link.

        ciao

        Andrea

      • quattrovecchiinamerica said, on 7 settembre 2011 at 8:13 am

        Appena mi risistemo a casa a Roma ti mettero’ il link.

        Sevoglio mettereil copyrihgt sulle foto ogni volta che metto una foto devo spingere Alt e digitare 0169?

        Ciao Ezio

      • ilPizzo said, on 7 settembre 2011 at 8:18 am

        Quello è il sistema per ottenere il carattere ©
        Io aggiungo nome e carattere modificando la foto prima di caricarla, ma in realtà non è che metta il copyright, perchè se qualcuno volesse prendersi la foto e tagliare via quel pezzetto con la scritta non c’è nulla che impedisca di farlo.

  41. Mario said, on 6 gennaio 2012 at 5:33 PM

    vedo davvero tanti film ma quelli americani sono i piu belli e piacciono molto le case americane e vorrei trasferirmi

    • quattrovecchiinamerica said, on 7 gennaio 2012 at 2:26 am

      CIao MArio e benvenuto nel blog.

      Devo dirti che anche io apprezzo molto le case americane.Mi piacciono per la loro essenzialita’ e funzionalita’. Sono larghe accoglienti e calde. Hanno spazio a disposizione per far giocare i bambini fuori e dentro.E poi hanno spesso 2 posti macchina ognuna!

      COsa volere di piu’ dalla vita?

      Altracosa meravigliosa e’ che se si devecambiare qualche cosa TUTTO e’ standard! Non e’ come da noi che devi portare per forza il pezzo da cambiare, al 95% basta dire cosa devi cambiare ela marca ed avrai subito il pezzo nuovo!

      Ciao Ezio

  42. Mario said, on 8 gennaio 2012 at 5:11 PM

    l’unico mio problema e la lingua che nn so solo questo 🙂

  43. Mario said, on 8 gennaio 2012 at 5:13 PM

    vorrei saperequalche nome di questi quartieri. mi sarebbe davvero molto utile

    • quattrovecchiinamerica said, on 9 gennaio 2012 at 11:17 am

      Mario,scusa non ho capito il nome di quali quartieri vuoi conoscere!

  44. Mario said, on 10 gennaio 2012 at 4:43 PM

    dove costruiscono queste villete…

    • quattrovecchiinamerica said, on 12 gennaio 2012 at 2:46 PM

      CAro Mario

      in tutta la citta’ di Huntsville costruiscono villette come quelle che hai visto nelle foto.

      E cosi’ come in altre citta’ dell’America.

      Iquartieri sono chiamati subdivision e sono quasi tutti formati da villette ad un piano, completamente uguali!

      Ciao Ezio

  45. Mario said, on 12 gennaio 2012 at 3:27 PM

    grazie mille Ezio

    • quattrovecchiinamerica said, on 12 gennaio 2012 at 4:03 PM

      de nada MArio!

  46. daffy said, on 23 aprile 2012 at 4:26 am

    ciao ezio, c’è la pox di trasferirci a washinghton d.c. per un periodo limitato a qualche anno, trovo la cosa molto interessante e stimolante, ma ho un dubbio… i ns bimbi di undici e nove anni … a cosa possono andare incontro….tu che sei rientrato dopo qualche anno hai dei bimbi ? come hanno vissuto il trasferimento ?mi preoccupa un po’ il fatto che dovranno lasciare iloro amici in un’eta un po’delicata, dover ambientarsi in un paese diverso per usi costumi e lingua, e poi rientrare in italia un’eta 14/15 anni, lasciare di nuovo la propria abitudine di vita, di nuovo gli amici…..insomma ne vale la pena?? oppure pensi che potrebbe piacergli talmente tanto da voler restare…. per finire gli studi ?? io non avrei problemi a restare…oddio sono cosi incerta …mi rendo conto che per loro sarebbe il massimo imparare la lingua sul posto poter fare delle esperienze scolastiche magari anche interessanti… ma se questo significasse sconvolgerli…sai sradicare dei ragazzi nn è mai cosi semplice…magari corro il rischio di non farli sentire ne carne ne pesce…grazie per aver letto questo commento .
    daffy

    • quattrovecchiinamerica said, on 23 aprile 2012 at 10:32 am

      Cara DAffy

      il tuo dubbio e’ lo stesso di tanti miei colleghi italiani che si sono trasferiti in USA.

      Noi personalmente avevamo i figli di 1 e 4 anni quando ci siamo trasferiti, e siamo tornati che loro ne avevano 4 e 7. Quindi il distacco dagli amici italini non c’e’ stato, e neanche troppo il distacco dai loro amici americani!

      QUindi per noi non e’ stato un problema.

      Ma molti amici miei avevno figli della eta’ dei tuoi e ti assicuro che non hanno subito tanti problemi.

      I ragazzi si adattano subito e dopo 6 mesi parlano un inglese perfetto!

      Problemi di ambientamento di solito non ce nen sono troppi (ma questo varia da caso a caso naturalmente).

      DI certo darai a loro una esperienza di via ed una forma mentis che si porteranno appresso per tutta la vita.

      Per non parlare del loro inglese che sara’ una dote per il futuro lavoro.

      Se poi vedi che si trovano bene e tu puoi restare perche’ non fargli finire la scuola li!!

      ALcuni miei amici sono restati in USA for ever, dato che i loro figli si sono trovati bene e si sono fidanzati li!

      MA di contro altre famiglie non si sono mai adatate.

      Il mio consiglio e’ quello di andare SENZA neanche pensarci una volta (se lo stipendio e’ buono ed il lavoro sicuro).

      E’ una occasione di crescita per la famiglia e per i ragazzi.

      Poi ci sono moltisssime cose da vedere, che altrimenti non si vedrebbero mai.

      L’educazione degli americani e’ anni luce lontana dalla nostra (in meglio) e l’organizzazione di tutto rasenta il perfetto (per noi che veniamo dalla repubblica delle banae!).

      VAcci e facci sapere come ti torverai!

      PEr qualsiasi altro consiglio e?o dubbio just let me know, I’ll be more than happy to help you!

      (scusa gli errori, ma vado di fretta!)

      Ciao Ezio

      • daffy said, on 23 aprile 2012 at 12:44 PM

        ciao ezio !!!
        grazie mille per la sollecita risposta alquanto inaspettata direi ma molto gradita!!!

        le tue parole sono proprio quelle che volevo sentirmi dire…. e che confermano i miei più nascosti sentimenti!!

        quindi ora speriamo di riuscire a partire !!! prometto di tenerti al corrente su tutte le novità del caso…

        solo dopo averti scritto ho visto il resto del tuo blog, complimenti per i tuoi bimbi .

        a presto e ancora grazie. 😉

      • quattrovecchiinamerica said, on 26 aprile 2012 at 10:12 am

        CIao DAffy

        spero per te che il tuo sogno si avveri!

        NOn ti ho detto che e’ tutto facile, ma con u po di vogli di adattarsi vedrai che sara’ bellissimo!

        FAtti sentire e dacci notizie del tuo futuro viaggio.

        CIao Ezio

  47. daffy said, on 27 aprile 2012 at 11:28 am

    ciao ezio,
    sembra che il ns viaggio si sia ridimensionato all’europa, in effetti non è che cambi molto per i bimbi ma almeno in caso di nostalgia estrema … tt è piu semplice per una toccata e fuga dai nonni oppure possiamo immaginare un compleanno da noi con loro… eheheheh..ancora nn so niente di definitivo cmnq scrivero sul blog per tenervi informati, mi sembra di aver trovato unnuovo gruppo di amici ^-^ ciao a presto :D)

    • quattrovecchiinamerica said, on 28 aprile 2012 at 2:27 am

      CIao DAffy

      di sicuro andare in Europa avra’ il vantaggio di essere piu’ vicina agli affetti, che e’ la cosa piu’ difficile da frn=onteggiare dagli States!

      ALlora aspettiamo tue notizie e magari un nuovo blog da seguire.

      Knock on wood @!

      Ezio

  48. K.Tavano said, on 21 Maggio 2012 at 7:10 am

    Ciao ragazzi , ho letto tuutto ma tutto il blog e devo dire che come sempre, tutte le medaglie hanno il loro rovescio.Ma stà di fatto che la medaglia può essere d’oro d’argento o di bronzo!!! Quì in Italia (io abito a udine) sembra di vivere in un mondo di vecchi con la maggior parte delle persone che stano più attente al ghossip trash che alla cultura in genere; si da spazzio all’inettitudine e all’ignoranza sbandierandole come pregi mentre la cultura viene relegata in un angolo come qualcosa che non serve, superflua. E poi qualsiasi cosa è viziata da un magna magna generale, incompetenza mascherata dietro alla burocrazia, tonnellate di carta che serve solo a “inventare” lavoro e famiglie spremute come limoni dallo stato che,mai come ora ,viene percepito lontano anni luce dal cittadino. E tutto questo a discapito del paese e della gente che ci vive. La sensazione è di faticare il triplo per avere metà. Anche io e mia Moglie spesso pensiamo di mandare tutto a fan@# e partire verso l’Australia o l’America sperando che in questi paesi più lavori più hai.

    Non lo sò,ma l’Italia e gli Italiani iniziano a starmi sulle palle per come si comportano. Io lavoro in una ditta manifatturiera e per l’amor di dio pagano puntuali e anche io mi aggiro sui 1300 mese, casa in affitto e moglie che è “troppo qualificata” per lavorare, capirai una che ha lavorato come parrucchiera nella moda pret a portè qui fà paura perchè “e straniera e può portar via il lavoro”. Con queste premesse vien voglia di prendere il prim volo e via.

    Scusate lo sfogo ma il disagio e grande. Non lo sò però a me comunque l’America pare un bel posto ,con molte possibilità se non altro, a differenza di questa “repubblica delle banane ” dove l’unica possibilita è essere disonesti per campare.

    Seguirò con interesse il Blog e….quattrovecchiinamerica se decidiamo di partire vi mandiamo una cartolina.

    Ciao

    K.Tavano

    • quattrovecchiinamerica said, on 21 Maggio 2012 at 10:29 am

      Ogni tanto trovo dei commenti di “eroi” (del web, of course) che leggono tutto il blog!!

      E’ stata una impresa titanica!

      Passando al tuo commento come non essere d’accordo con il tuo giudizio dell’Italia!

      Io da quando sono tornato, non faccio altro che rimpiangere l’America!

      Si forse li non avevo molti amici, ci mancavano gli affetti, ma tutto il resto funzionava e bene!

      QUi abbiamo amici ed affetti, ma tutto il resto non funziona o funziona all’Italiana, e cioe’ con raccomandazioni ed aiutini!

      Se dovessi scegliere di nuovo dove andare a vivere, non avrei dubbi:al primo posto l’AUstralia e poi gli USA!!

      GLi affetti si possono sempre andare a trovare ogni tanto!

      Se andrai negli States facci sapere.

      CIao Ezio

  49. Ilsavonarola said, on 24 luglio 2012 at 4:53 PM

    Eccellente descrizione. Mai letto nulla di piu’ esauriente. Complimenti.

    • quattrovecchiinamerica said, on 26 luglio 2012 at 3:27 PM

      CAro Francesco, grazie dei complimenti, anche se forse e’ troppo!! QUando avro’ tempo forse faro’ un post nel quale vedrai la costruzione di due case in pochissimi giorni! CIao Ezio

  50. camilla said, on 24 agosto 2012 at 8:37 am

    Salve,
    intanto complimenti per il pezzo.
    Poi avevo quindi una domanda da farLe, le case in America sono tutte così, costruite di legno. Voglio dire, se io volessi acquistare qualcosa di piu pregiato, piu simile a quello che costruiamo noi, potrei? E se si, che genere di case sarebbero? Ville magari da 1.000.000 o più di $? oppure anche quest’ultime sono construite seguendo la solita procedura? Grazie in anticipo per avermi tolto questa curiosità.

    Camilla

    • quattrovecchiinamerica said, on 11 settembre 2012 at 4:06 am

      CAra Camilla

      non posso darti con certezza il prezzo delle case negli States, in quanto sono grandi e non li conosco cosi’ bene.

      Ma in alabama una casa (che da noi potrebbe chiamarsi villa, con due garage, giardino davanti e dietro, 3 camere da letto cucina living room ed altro , aria condizionata compresa in tutta la casa) la potresti pagare anche 250.000 dollari, che corrispondono a circa 220.00 euro circa!!

      Per le case in muratura,non so darti i prezzi perchè in 3 anni non ne ho vista neanche una!!

      Ciao Ezio

  51. cosmin popescu said, on 23 settembre 2012 at 1:15 PM

    bellisimo vorrei fare una cosi in italia e ti chedero se mi poi mandare un po di progetti con case in legno,perche lavoro da 12 ani con legno e la vorei fare da solo..grazie (scusa come scrivo pero sono straniero.)se faro questa casa ti mandero le fotto.ciao

    • quattrovecchiinamerica said, on 1 ottobre 2012 at 1:36 PM

      CIao Cosmin

      mi dispiace deluderti, ma non ho progetti di case in legno americane!

      Se cerchi in una risposta che ho dato ad un altra persona, ho segnalato dei links per cercare a reperire tali progetti.

      Cerca li e se non li trovi ci risentiamo.

      CIao Ezio

      • Giancaro said, on 3 novembre 2016 at 2:52 am

        Ho vissuto e costruito case e arredamenti in stile americano precisamente in Texas se ti interessa posso farti avere molti piani di costruzione dato che in Texas ero un general contrator e ti dico la verità costi non sono esorbitanti e i tempi sono minimi ,ti faccio un esempio per costruire una casa di 150 metri in 35 giorni è finita con bagni e cucina arredati ciao.

  52. paolo said, on 8 ottobre 2012 at 12:49 PM

    Secondo me il difetto della temperatura non e’ vero, le case sono molto calde d’inverno perche’ la lana di vetro che e’ messa nelle intercapedini delle pareti e’ efficace, pero’ spendono un sacco di riscaldamento (basti pensare che nei luoghi piu’ freddi il riscaldamento parte ogni 5 minuti). Ci sono tanti altri difetti:
    1. la pericolosita’ in caso di incendio, infatti sono obbligatori i rilevatori di fumo ad ogni piano (almeno in Canada dove sono stato).
    2. Fanno i caminetti rivestiti di legno (!)
    3. i piani seminterrati sono molto bui per via delle finestre piccolissime
    4. se una casa rimane disabitata per 4-5 anni sara’ da rinnovare quasi per intero perche’ il degrado e’ veloce

    • quattrovecchiinamerica said, on 10 ottobre 2012 at 11:35 am

      Caro Paolo

      Devo darti ragione!

      Infatti quando ho scritto il post vivevo in USA da pochi mesi.

      Dopo 3 anni posso confermarti che le case american sono perfette dal punto di vita climatico.

      Mantengono una temperastura costante tutto l’anno, anche perche’ hanno i condizionatori, che mntengono la temperatura sempre al livello desiderato dal proprietario.

      Noi la mettevamo ad una empersgura fissa ed andavamo sempre in maglietta, estate ed inverno!

      Dato che sto rivedendo e stampando tutti i post a partie dai primi, appena arrivero’a questo post lo cambiero’ in modo da correggere questa inesattezza.

      Grazie

      Ezio

  53. giovanni said, on 2 novembre 2012 at 2:02 am

    ciao

    mi è piaciuto molto leggere la descrizione delle case americane…
    posso invitarvi a visitare il seguente sito internet di costruttori di case in legno in italia
    con tecnologia x-lam di cui sono direttamente i produttori!!!
    http://www.diemmelegno.it
    questa azienda realizza case in legno in cui la struttura è composta da 12cm pieni di legno!
    infatti realizzano un pannello in legno a strati incrociati tipo il compensato, ma di spessore di 12cm!!!
    cosi non si deve dipendere dagni stund!!!
    da quello che si legge realizzano tutto in stabilimento e poi portano le pareti complete in cantiere e le montano; comunque leggendo sul loro sito si comprende bene tutto.

    fatevi un giro ed informatevi!!!

    • quattrovecchiinamerica said, on 5 novembre 2012 at 11:27 am

      Grazie Giovanni

      vado subito a vedere il link sulle case in legno. CIao Ezio

  54. gabriele said, on 24 gennaio 2013 at 7:11 am

    mi piacerebbe vedere l’interno di una casa americana

    • quattrovecchiinamerica said, on 24 gennaio 2013 at 1:43 PM

      CAro GAbriele, soddisfare alla tua curiosita’ e’ facilissimo: gironzola nei post del blgo e vedrai tantissime case americane dall”interno!

      Ciao Ezio

  55. Lorenz said, on 31 gennaio 2013 at 7:22 am

    Ciao, sono toscano. Io e mia moglie siamo in cerca di una casa più grande dato che abbiamo una piccola principessa di 10 mesi e lo spazio comincia a mancarci.
    Mi sono sempre chiesto come diamine facciano gli americani a vivere in delle sorte di bungalow. Intendo dire: io in una casa di legno come la loro ci starei al massimo in vacanza per qualche giorno, ma di certo non passarci la vita. Poi davvero non capisco come nelle zone a rischio uragani e/o tornadi, continuino a costruire ste casette che vengono giù con lo sputo.

    Davvero complimenti per il post e le foto, ben fatte.

    Un saluto.

    • quattrovecchiinamerica said, on 2 febbraio 2013 at 3:15 am

      CAro LOrenz

      la tua domanda me la sono fatta mille volte e l’ho chiesto 10.000 volte ai miei amici americani. Loro sai che ripsondevano sempre: io credo in Dio e nella tecnologia! Dio nel senso che quando e’ arrivato il tuo momento non ti puoi ribellare e la tecnologia che ti aiuta nel “traccare” i tornado/uragani.

      Naturalmente non mi trovavo d’accordo , ma questo e’ quello che pensavano.

      SUl fatto di vivere nella case di legno, posso dirti, che dopo averci vissuto 3 anni, sono meglio di quelle nostre tradizionali in muratura!

      Ciao Ezio

  56. Gianfranco said, on 6 febbraio 2013 at 11:13 am

    ciao Ezio
    ho letto quasi tutto
    il mio commento: come in ogni cosa ci sono dei pro e dei contro
    ritengo intelligente l’unione delle sole cose buone di ogni parte del mondo per avere una cosa perfetta.
    oltre quello che si è detto sono molto affascinato dalle “community fly in”
    ed è sicuramente allettante anche il fatto che in USA chiunque vada a spasso con v6 minimo
    e che un ragazzo con 17000 dollari cioè meno di 15000 euro o giù di lì possa comprare una bella sportiva come la mustang o la camaro quando in Italia ci compri una utilitaria modello base
    anche per il fatto della sanità so che poi degli ospedali pubblici ci sono comunque
    e tanto ancora si potrebbe dire
    ma devo dire che la crisi si sente anche in USA, almeno questa è l’impressione che ne ho avuto a San Francisco per viaggio di piacere nel 2011

    • quattrovecchiinamerica said, on 6 febbraio 2013 at 11:49 am

      CAro Gianfranco

      io sono convinto che gli USA sano un ottimo posto per vivere, con qualche controindicazione (tipo le sparatorie che si ripetono con una frequenza che fa paura).

      MA se dovessi decidere dove vivere sceglierei senza nessuna remora gli States!!

      CIao Ezio

    • paolo said, on 6 febbraio 2013 at 11:58 am

      Non mi trovo d’accordo con le parole di Gianfranco riguardo i prezzi delle auto americane. Di sicuro avendo la GST (la nostra IVA) mi pare al 7% i prezzi non salgono di molto rispetto al netto, ma io personalmente so che con 16-20000 dollari ci compri una Fiesta di media clindrata. Una Madza 3, tra le più vendute in Canada, parte da 16000 + tasse, cioè siamo sui 18500 a Toronto (mi pare che sia la provincia con le tasse più care, 14%) e 16800 a Calgary (con solo il 5% di IVA).
      C’è da dire a difesa loro che il potere d’acquisto li è molto più alto, non bisogna dissanguarsi per comprare un’auto. E poi in Italia l’IVA al 21% fa lievitare il costo a dismisura.

      • quattrovecchiinamerica said, on 7 febbraio 2013 at 1:29 PM

        CAro Paolo

        io ho comprato in USA due macchine usate: una mercure sable gs del 2003 (era il 2008) ed una ISUZU ASCENDER 7 posti del 2005. E tutte e due le ho pagate circa 9000 dollari (meno di 8000 Euro)!!

        Insomma per avere due macchine grandi, in buono stato non bisogna affatto svenarsi, come in Italia!!!

        Ciao Ezio

      • paolo said, on 8 febbraio 2013 at 7:07 am

        Non ho mica detto che le auto sono piu’ sconvenienti, ho messo l’accento sulle tasse.
        Una Camaro costa 23500 piu’ tasse, non 15000, almeno scriviamo i prezzi giusti. In Italia servono 40000 euro, lo so bene che e’ un tantino di piu’.
        Dipende anche dall’auto, ad esempio la Ford Fiesta costa uguale sia in USA che in Italia.

        Per le auto usate ok che costano poco, ma va considerato che:
        1. il mercato del nuovo non e’ in grande crisi, quindi l’usato e’ poco quotato
        2. gli americani cambiano auto piu’ spesso di noi (non si puo’ negare che non sia vero)
        3. la svalutazione delle auto e’ piu’ veloce
        4. l’usato si vende al prezzo che si vuole, dipende da tanti fattori, non solo eta’ e stato apparente.

  57. andrea said, on 12 febbraio 2013 at 8:19 am

    Ciao
    sono Andrea da Pescara,

    prima di tutto COMPLIMENTI per il tuo blog,
    molto bello e interessante, (l’ho letto tutto).
    Secondo GRAZIE per averci illustrato il modo di costruire negli States,
    le case, ma soprattutto i “quartieri” americani affascinano molto noi italiani,
    che viviamo in case piccole, brutte e costose.

    Le mie DOMANDE sono :

    Non hai pensato di trovare un lavoro e rimanere negli States ? lo avresti fatto se ne avessi avuto l’opportunità ?
    Hai fatto amicizie nuove una America ? (non commilitoni italiani )
    Perchè non si vede mai nessuno fuori casa ? a fare jogging, in bici, a passeggio nel quartiere o come le vecchiette con la sedia davanti casa

    In italia viviamo tutti ammassati è più facile incontrarsi in piazza, al “centro”, in palestra o in un locale.
    Ho paura che lì vivano tutti in casa e poco la comunità, ci siano solo enormi quartieri, con una chiesa, una scuola ed un supermercato.

    Insomma ci si incontra con il vicinato (come in Desperated Housewifes)
    per un barbeque, una partita a poker o altro ?
    tu conoscevi o frequentavi i tuoi vicini o il coetaneo in fondo alla strada ?

    grazie

    Andrea

    • quattrovecchiinamerica said, on 16 febbraio 2013 at 11:23 am

      CAro ANdrea

      benvenuto nel blog e nel gruppo di stoici che hanno letto tutto il blog!!!

      IN questi giorni ho da fare, ma piano piano ti rispondero’ alle domande che hai fatto e che sono molte di quelle che io mi facevo prima di andare in USA!!

      PArtiamo da questa: Non hai pensato di trovare un lavoro e rimanere negli States ? lo avresti fatto se ne avessi avuto l’opportunità ?

      CI ho pensato piu’ di una volta, ma lasciare il sicuro per l’incerto non e’ facile! Poi mia moglie non voleva stare per sempre, anche se io credo che per i bambini sarebbe stata una grandissima opportunita’. Di certo che gli affetti in Italia non si possono dimenticare facilmente. Ma mai dire mai!!

      Seconda domanda: Hai fatto amicizie nuove una America ? (non commilitoni italiani )?

      Di militari che lavoravano con me non ce ne erano molti: solo uno! Ci siamo frequentati sia dal punto di vista lavorativo e qualche volta fuori. Mentre abbiamo frequentato molto un’altra comunita’ di italiani, che era al di fuori dal mio luogo di lavoro e qualche americano (conosciuto per il tramite dei miei compagni di lavoro americani e tramite le scuole dei bambini). I rapporti con loro non sono mai stati profondi, ma c’era una sorta di amicizia epidermica, che si limitava alla scuola, allo sport dei bambini ed alle occasioni che si presentavno sul mio luogo di lavoro. Non credo sia troppo semplice diventare veri amici con gli americani, ma questa e’ la mia esperienza.

      ALla prossima per le altre risposte.

      Ciao Ezio

    • quattrovecchiinamerica said, on 17 febbraio 2013 at 2:50 PM

      CAro ANdrea

      ecco la seconda risposta alle tue domande:

      Perchè non si vede mai nessuno fuori casa ? a fare jogging, in bici, a passeggio nel quartiere o come le vecchiette con la sedia davanti casa

      In italia viviamo tutti ammassati è più facile incontrarsi in piazza, al “centro”, in palestra o in un locale.
      Ho paura che lì vivano tutti in casa e poco la comunità, ci siano solo enormi quartieri, con una chiesa, una scuola ed un supermercato.

      Insomma ci si incontra con il vicinato (come in Desperated Housewifes)
      per un barbeque, una partita a poker o altro ?
      tu conoscevi o frequentavi i tuoi vicini o il coetaneo in fondo alla strada ?

      Anche se le domande sono diverse si puo’ rispondere con una sola risposta!

      Le subdivision (quartieri) sono costruiti apposta in modo che all’interno di essi non ci sia neanche un negozio.

      Quindi la possibilita’ di vedere qualcuno in giro per il quartiere si riduce notevolmente a quelli che fanno jogging od una passeggiata.

      Incontrarsi in piazza e’ impossibile, in quanto praticamente non esistono, se non nelle grandi citta’. PEnsa che nella nostra citta’ se i giovani si agglomeravano, tipo ragazzi del muretto, li facevano disgregare per non dare fastidio!

      Il rapporto con il vicinato e’ assolutamente di cortesia, ma tanto oltre non si va.

      Noi avevamo dei vicini con cui facevamo spesso cose sportive insieme, dato che spesso i bambini giocavano nelle stesse squadre.

      Ma cambiano molto spesso, infatti noi che siamo rimasti per 3 anni nel nostro residence eravamo tra i piu’ anziani!!
      Insomma completamente diverso dalla vita sociale italiana!

      CIao Ezio

  58. gianfranco said, on 16 febbraio 2013 at 6:30 am

    Ezio
    vorrei chiederti alcune informazioni
    io sono un laureando in architettura urbanistica
    per cui mi interessa sapere qual’è lo strumento urbanistico che definisce i parametri edificatori, le destinazione delle aree, come vengono regolate queste cose in USA in generale
    In Sicilia abbiamo il PRG piano regolatore generale ma in USA?
    grazie anticipatamente Gianfranco

    • quattrovecchiinamerica said, on 17 febbraio 2013 at 3:45 am

      CAro Gianfranco

      non ho molte informazioni da darti ora, ma mi sto interessando via Web e fra poco faro’ un post. Bene inteso che il post sara’ un report di quanto avro’ trovato su internet e non vissuto direttamente, ma e’ meglio che niente!

      CIao Ezio

  59. andrea said, on 18 febbraio 2013 at 2:45 am

    Grazie per la risposta,
    purtroppo però conferma la mia idea che purtroppo, come x le case,
    ci sia solo una amicizia superficiale, apparentemente bella e rispettesa, ma poco durevele e poco profonda.
    per il reso credo sia da viverci.

    Una cosa che ho notato è che in America il cielo è più grande, sarà perchè l’america e “flat”
    non ci sono montagne e colline alte, la linea dell’orizzonte è molto più bassa,
    rispetto qualunque punto vi troviate in Italia.

    Ho letto che in America le banche finanziano i giovani, le idee, i progetti,
    anche gli studenti per completare l’università
    (tanto si presume che una volta laureati, avranno un buon lavoro e potranno pagare il mutuo)

    Qui le banche non danno i soldi nemmeno a chi un lavoro già ce l’ha, figuriamoci ad un precario
    l’economia non è lenta. siamo in RECESSIONE ECONOMICA (ed intellettuale)
    Leggendo il tuo blog, e come il tuo ci sono centinaia di siti pieni di gente
    che non è soddisfatta. Evidentemente non è solo una mia considerazione ma un parere diffuso.

    Girando molto all’estero tutte le volte ho SEMPRE pensato :
    “cavolo, questi stanno avanti di 10 anni …qui sarebbe bello vivere…”
    non voglio accontentarmi del sole del clima ed altre cazz…

    Capisco che noi italiani siamo legati alle radici, ai parenti, al cibo, ma all’estero non sono come noi
    sono più LIBERI.
    Purtroppo ci possiamo abituare ad una vita modesta, ai disagi, al brutto, alle cattive abitudini,
    ma non io ogni giorno, in ogni momento, mi sento un pesce fuor d’acqua.
    Penso di essere nel posto sbagliato ma trovo mille scuse, affronto grandi difficoltà
    e forse la prospettiva di una vita mediocre ed infelice
    pur di non fare la scelta coraggiosa e vivere la vita che vorrei nel posto che amo

  60. Carlo said, on 25 aprile 2013 at 1:43 PM

    Ciao Ezio, hai mai provato l’app Trulia per smartphone? Puoi gironzolare per l’america e guardarti tutte le case in vendita con numerose informazioni. Io ci ho giocherellato un pò, e per questo volevo farti alcune domande:
    – Da come scrivi, mi sembra di capire che le case sono quasi sempre in legno anche se molto costose.
    – Se mi confermi il punto sopra, non riesco a capire come possa una persona spendere un sacco di soldi per una casa, visto che dopo 15/20 anni si ritrova un rudere (lo hai detto pochi post sopra)
    – Questa è una pura curiosità. Non riesco a capire come mai quasi tutte le case da un certo valore in su, abbiano più bagni che camere da letto. Me lo devi proprio spiegare.

    • quattrovecchiinamerica said, on 26 aprile 2013 at 12:19 am

      CAro Carlo
      innanzi tutto benvenuto nel blog!

      La App che dici tu non la conoscevo e provero’ a scaricarla sull’IPAD se esiste e ti diro’ che ne penso. Ciao Ezio

    • quattrovecchiinamerica said, on 26 aprile 2013 at 12:21 am

      CAro CArlo la risposta sulle case te la daro’ questa sera quando torno a casa, percheè l’argomento delle case americane mi ha sempre affascinato!

      Ciao Ezio

  61. giuseppe said, on 3 giugno 2013 at 9:47 am

    Ciao,

    E’ la prima volta che mi imbatto nel vostro sito. Veramente interessante.

    Mi interessa sapere se dalle vostre parti si trova lavoro nel settore edile ed eventualmente come fare per inserirsi.

    Grazie

    Ciao

    • quattrovecchiinamerica said, on 7 giugno 2013 at 3:10 PM

      CAro Giuseppe, io sono stato a vivere in USA per 3 anni e credo che un buon carpentiere, di solito messicani, non ha problemi nel trovare lavoro!

      E’ un po come i nostri muratori, se sono bravi il lavoro lo trovano sempre!

      Ciao Ezio

      • giuseppe said, on 18 giugno 2013 at 4:39 am

        Caro Ezio, ti ringrazio per la risposta.
        Ma tu hai lavorato nel settore edile? E come mai hai lasciato?
        Io sono un progettista e seguo cantieri; pensi che ci siano opportunità negli USA?
        Mi interesserebbe molto il settore della costruzione delle case.
        Potresti darmi qualche consiglio e qualche indicazione su come tira il mercato immobiliare da quelle parti?
        Grazie.

        Ciao

      • quattrovecchiinamerica said, on 22 giugno 2013 at 6:52 am

        CAro Giuseppe, il mio lavoro e’ quanto di piu’ lontano da quello edile! Infatti sono un ufficiale dell’esercito italiano, ingegnere, con specializzazione in armi e munizioni!

        PEr quanto riguarda il mercato edile americano, ti posso dire molto poco se non quello che ho visto e racontato nei vari posts. Ma se tira o se c’e’ lavoro proprio non lo so.

        Ciao Ezio

  62. Roberto said, on 4 giugno 2013 at 11:11 am

    SPETTACOLARE!

    Era da tempo che mi facevo la classica domanda: “ma perchè gli americani si ostinano a fanno le case in legno”…Visto i problemi ricorrenti con gli uragani e i tornado…

    Ho letto tutto l’articolo e da quello che ho capito 200 e 300 mila dollari non mi sembrano proprio un prezzo conveniente..Con 200 mila euro in italia una casa si compra tranquillamente, non in centro chiaramente ma si compra, però si, queste delle subdivision sono davvero belline, curate…Se fossero di cemento sarebbero perfette!

    • quattrovecchiinamerica said, on 7 giugno 2013 at 3:09 PM

      CAro Roberto, io sono troppo innamorato degli States e ti dico che le case americane, anche se durano poco e sono spartane, sono bellissime! Noi in ITalia per quel prezzo non possiamo permetterci tutto quello che si permettono loro (garage per due macchine, backyard, front yard e spesso sala hobby). Certo che le case durano poco e se passa un lupo cattivo (vedi uragano o tornado) se la porta via!! Ciao Ezio

      • Mario Prete said, on 16 settembre 2013 at 7:05 am

        scusa Ezio, come posso fare ad avere la documentazione necessaria per trasferirmi in america? e come faccio a sapere che documenti mi servono per favore 🙂 questa è la mia email marioprete93@libero.it te ne sarei veramente grato se me lo dicessi. grazie

  63. mario said, on 16 settembre 2013 at 9:50 am

    COME POSSO FARE AD AVERE LA DOCUMENTAZIONE NECESARIA PER IL TRASFERIMENTO IN AMERICA? MI POTRESTI AIUTARE?

    • quattrovecchiinamerica said, on 24 settembre 2013 at 1:58 PM

      CAro MArio, purtroppo in materia non so molto, perche’ io ci sono andato con uno status particolare, da militare, e non so quasi nulla su quello civile. Mi sono sempre ripromesso di apprfondire, ed appena ho tempo ti faro’ sapere. Ciao Ezio

      • Mario said, on 24 settembre 2013 at 4:32 PM

        Grazie mille te ne sarei. davvero grato 🙂

      • quattrovecchiinamerica said, on 25 settembre 2013 at 11:29 am

        CAro MArio e’ un argomento su cui vorrei sapere di piu’. Ti faro’ sapere

        Ezio

  64. Alessandro Rao said, on 11 febbraio 2014 at 1:31 am

    Ciao Ezio,non avevo visionato molto bene il tuo blog. Veramente interessante. Sicuramente ci dedicherò più tempo, in quanto è una fonte informativa accurata sugli USA.
    Buona giornata.
    Alessandro da Roma

    • mario said, on 13 marzo 2014 at 1:56 PM

      come faccio a trasferirmi

  65. Alessio said, on 2 Maggio 2014 at 11:14 am

    Ciao Ezio, faccio le superiori e sto facendo di tutto per andare bene e studiare l’inglese al meglio per fuggire da questo paese per poi fare un viaggio in america così per informarmi, e chissà, magari anche trasferirmi un giorno! Mi sai dire se e’ facile trovare lavoro la in America per giovani intorno ai 18-20 anni oppure se si può fare qualche stage per magari informarmi di più e capire meglio come funziona la’? Ho anche un altra domanda, qual e’ il posto migliore dove trasferirsi negli Stati Uniti e poter lavorare anche per poco da qualche parte? Grazie mille

    • quattrovecchiinamerica said, on 3 Maggio 2014 at 5:09 am

      CAro Alessio, mi hai fatto delle domande a cui non so rispondere in modo completo ed esauriente.

      Ho dato un’occhiata su internet e se digiti su google “lavoro per studenti in USA” ci sono decine di siti interessanti. Te ne allego 3 dei tanti. DAgli uno sguardo e se hai dubbi ti posso dare una mano, sia sul posto dove andare sia sulle abitudini.

      Una idea sarebbe che tu facessi un bel post sull’argomeno per poi pubblicarlo sul blog. Sarebbe un grande aiuto per tutti i giovani come te.

      Se vuoi ti posso dare una mano a editare il tutto.

      Ciao Ezio

      http://www.flashgiovani.it/lavoro/estero/pagina/161/284/

      http://www.eurocultura.it/index.php?option=com_content&task=view&id=1320&Itemid=2

      http://bancadati.informagiovanipiemonte.it/schede-orientative/schede/1622/lavoro-temporaneo-negli-stati-uniti-usa

    • Peppino Anselmi said, on 1 febbraio 2015 at 9:56 am

      Ciao Alessio. Vedo che e’ passato parecchio tempo dal tuo post, ma ho un paio di informazioni per te. Due persone che conosco personalmente hanno avuto i tuoi stessi interrogativi. L’una ha lavorato negli USA clandestinamente (per suo zio!) e mi ha assicurato che lo trattavano malissimo, forse proprio facendo leva sul fatto che non avrebbe avuto modo di lamentarsi o protestare. Invece per quanto riguarda il trovare lavoro, un caro amico ha vinto la Green Card e ha fatto tutti i colloqui per andare negli Stati Uniti come residente regolare. Ovviamente ha chiesto informazioni sulla facilita’ di trovare lavoro durante un colloquio preliminare in California La risposta e’ stata: se vieni da noi a fare il colloquio martedi’, lunedi’ prossimo lavori. Sfortunatamente (dal mio punto di vista, almeno) lui ha deciso di NON trasferirsi in California e di rimanere in Italia. Di questo persona posso dirti: programmatore fantastico, conoscenza dell’inglese scolastica. Gli hanno anche detto che parlava inglese meglio della meta’ della popolazione californiana.
      Unico neo. Sono informazioni datate: questo succedeva parecchi anni fa e non so se la crisi che viviamo oggi in Europa si senta allo stesso modo anche la’. Ma sei giovane. Sei ha voglia, buttati !

  66. Federico said, on 13 Maggio 2014 at 7:31 am

    Salve a tutti….. confermo purtroppo tutto molto reale e veritiero in riferimento ai dati da voi inseriti negli anni…
    io mi trovo ad un bivio: sono uno degli estratti alla Diversity Visa Lottery… e la prox settimana andrò al consolato per le visite ed il colloquio…se poi andrà tutto bene mi trasferirò con la mia famiglia secondo i loro termini massimi (ovvero ento max Novembre prossimo).
    Non posso dire di non provare un po si STRESSSSSSS… forse dopo sarà anche peggio….
    Forse quello che sarà la mia fortuna sono le aziende con cui già lavoro in Italia che fortunatamente hanno delle sedi anche in USA… ma in stati differenti… quindi dovrò capire bene come poter interagire con loro da libero professionista o da dipendente ??? Mi piacerebbe stabilirmi a San Antonio TX… dove ho passato un periodo e sinceramente non mi è dispiaciuto…

    Comunque sono pronto a 42 anni a ricominciare a creare un vita (stile di vita) differente…. quello che potevo fare per l’Italia penso di averlo fatto (150 AUC) e circa 16 anni da volontario di Protezione Civile dico vero volontariato…
    Grazie e scusate per lo sfogo ahahahahaha

    • quattrovecchiinamerica said, on 16 Maggio 2014 at 12:03 PM

      CAro Federico, ti auguro il meglio per la tua vita americana. Sei stato fortunato a vincere la diversity visa lottery e non sprecare la tua occasione! Vai da solo o con qualche altro tuo caro? FAcci sapere come andra’ la tua vita americana e magari apri un altro blog, che seguiremo molto volentieri!! CIao Ezio

  67. Peppino Anselmi said, on 10 luglio 2014 at 3:47 PM

    Salve a tutti. Sono capitato su questo blog per caso, cercando info su case prefabbricate in legno (o altri materiali) ma non staro’ a tediarvi con questo argomento: ho visto un sacco di info utili e di curiosita’ interessanti e devo ancora leggere molti interventi. Mi ha colpito uno dei tanti post, mi rendo conto solo ora che e’ del quattrovecchiinamerica said, on 25 luglio 2010 at 11:03 am
    Una pizza margherita 10-12 euro mi sembra eccessivo, ma una cosa va detta, anche se purtroppo antipatica: quando si e’ passati dalla lira all’euro la gente non ha capito, per ignoranza o pigrizia, che 1 euro non valeva 1000 lire, ma quasi il doppio. Quando nel 2002-2003 si trovavano prezzi di 5 Euro per cose che prima costavano 5000 lire, un sacco di gente pensava che fossero la stessa cosa (e non e’ un sentito dire, l’ho sentito in prima persona, con le mie orecchie e decine di volte). Nonostante la diffusione dei convertitori Lire-Euro, li si trovava persino in regalo con Topolino, in edicola, la gente non li usava perche’ “non era figo”. Sai mai che qualcuno pensi che sei uno sfigato perche’ usi un convertitore? Personalmente ho sempre fatto i conti a mente, equiparando 1 Euro a 2000 lire. Andavo lievemente per eccesso ma almeno non prendevo cantonate. Mi spiace vedere che l’ignoranza e la pigrizia regnino sovrane. E oggi, che sono passati piu’ di 10 anni dall’avvento dell’Euro, le cose non sono cambiate. La gente dice ancora “costa 10 euro”, “l’ho pagato 200 euro”, come se ci fossero due valute e fosse necessario specificare. Quando c’erano le lire io ho pagato la mia prima auto 22.800.000 di lire. Ma non ho mai detto “l’ho pagata ventidue milioni e ottocento mila lire”.
    Ho sempre detto “ventidue milioni e otto”, o addirittura “ventidue e otto”, tanto essendo un’auto non poteva certo voler dire ventidue mila e ottocento. Men che mai ho specificato che erano lire. Oggi dopo piu’ di 10 anni l’euro e’ ancora un… estraneo.
    E questo, fin dal 2002, ha sempre penalizzato il popolino. I prezzi sono aumentati, si’, e si potrebbe parlare per ore del perche’ del percome, ma non siamo impazziti, siamo solo mostruosamente ignoranti. Il nostro lassismo, tipicamente italiano, ha permesso che prezzi come quelli di una pizza lievitassero come la pasta di cui era fatta. C’e’ chi si e’ lamentato, ma non ha fatto nulla, men che meno smettere di andare in pizzeria, magari dicendo anche il PERCHE’ aveva smesso di andarci. Qualcuno ha ragione a dire che forse l’America e’ migliore, ma attenzione: forse e’ vero anche che e’ migliore perche’ e’ migliore la gente che ci vive.
    Saluti a tutti
    Peppo

    • quattrovecchiinamerica said, on 4 agosto 2014 at 4:47 am

      CAro Peppino, benvenuto nel blog. A riguardo del tuo pensiero, ti dico che la gente in USA non e’ migliore di noi, ma e’ piu’ educata ad esserlo. E se non ci riesce la scuola, il resto lo fa la polizia!!

      CIao Ezio

  68. Tania said, on 14 agosto 2014 at 6:56 PM

    Ciao, sono capitata per caso nel tuo blog mentre cercavo su internet il motivo per la quale la maggior parte degli americani vivono in villette invece che in appartamenti (magari me lo puoi dire tu).
    Se non ti dispiace avrei altre domande da chiederti: io vivo a londra da due anni con la mia famiglia, mio padre fa il muratore, l’ha sempre fatto visto che fa un lavoro accezzionale a detta sia di italiani che di inglesi e guadagna bene. Ed ha lavoro qui, ma continua ancora ad avere chiamate dall’Italia dai suoi vecchi clienti. E prima di trasferirci abbiamo pensato molto se trasferirci qui a londra o in australia o in america (pensando al futuro di noi figli, per la nostra educazione). E ancora adesso ci pensa, quindi se capita che ci trasferiamo in america ( non ti so dire in quale stato) mio padre riceverrebbe comunque offerte di lavoro?
    Un’altra cosa sono gli affitti che a quanto ho potuto paragonare con il post sono molto meno bassi di londra. Noi viviamo in zona due in un flat con tre camere da letto una cucina un salone e un bancone da fare sharing con il next door e non abbiamo nessuno stock room come tutte le case/flat hanno, e la toilet e bathroom e paghiamo £1750 ma siamo comunque una famiglia con un low income essendo una famiglia molto grande con una persona sola che guadagna quindi a londra noi otteniamo housing Benefit che ci aiuta a pagare l’affitto cè qualcosa del genere in america?
    E come funzionano i biglietti dell autobus lì? A Roma (dove vivevo quando ero in italia) come già sai uno paga o non paga viaggia comunque a londra devi avere per forza la oyster e gli studenti hanno la oyster free.

    Aspetto tue risposte, e ti ringrazio in anticipo 😊

    • quattrovecchiinamerica said, on 4 ottobre 2014 at 1:34 am

      Cara Tania, scusa del ritardo della mia risposta, ma in questo mese ho cambiato lavoro ed ho tante nuove cosa da fare!

      COmunque il motivo fondamentale per cui gli americani vivono in villette e’ perche’ i condomini in realta’ nelle piccole e medie citta’ non esistono!! Dove vivevo io non credo di averne visti molti. Lo spazio c’e’ e preferiscono sfruttarlo per costruire delle bellissime villette indipendenti con molto spazio tra una villetta e l’altra, creando la privacy necessaria per vivere in santa pace .
      I muratori probabilmente esistono anche in USA, ma non ho visto molte case in muratura se non le false pietre che usano per abbellire le facciate, quindi dovresti fare una ricerca approfondita sul web per capire se c’e’ richiesta di muratori in USA. I carpentieri invece sono richiesti. Poi quanto lipaghino e’ tutto da scoprire.
      Per la housing benefit, non so dirti, ma i prezzi delle case in affitto non sono alti rispetto all’UK. Io per esempio pagavo 1000 $ al mese per una casa con garage, 3 camere due bagno, salone e cucina + piscina + clubhouse (ma era un resudence).
      Per mezzi pubblici ti posso dire che nelle piccole citta’ ne esistono pochi, nella mia erano praticamente inesistenti. Cosa diversa nelle grandi citta’ dove esistono, ma ho sempre girato in macchina trane a New York, dove i mezzi pubblici erano veramente efficienti, specialmente a Manhattan.

      FAtti sentire, Ezio

  69. matteo said, on 8 dicembre 2014 at 11:22 am

    Buongiorno Ezio,
    sono capitato per caso in questo blog mentre cercavo notizie sul mondo dell’architettura e dell’edilizia in Canada. Lavoro nel settore e ho sentito dire che in Canada c’è una buona richiesta di nuove costruzioni dovuta al costante aumento di popolazione proveniente da altri Paesi, soprattutto in corrispondenza delle grandi città. Quindi mi sto guardando in giro visto che qui in Italia il settore edile è davvero in grandissima e pare infinita crisi.
    Le case americane mi hanno sempre incuriosito molto e devo dire che le tue descrizioni hanno confermato molte mie perplessità sulla loro qualità costruttiva.
    Devo dire in realtà che in tutti i Paesi in cui ho avuto modo di viaggiare non ho mai trovato un livello medio qualitativo delle abitazioni così alto come in Italia: questo se da un lato mi fa riporre una buona dose di fiducia sulle mie competenze accumulate nel corso degli oltre 10 anni di lavoro in Italia, dall’altra mi fa convincere una volta ancor di più che noi italiani abbiamo vissuto per troppi anni al di sopra delle nostre possibilità economiche e tuttora continuiamo a farlo (o a volerlo fare).
    Voglio dire, le abitazioni medie di un francese, di un irlandese o di un olandese sono delle casupole senza grosse pretese con finiture davvero di base e poca attenzione per i particolari! Allo stesso modo le case americane che tu hai descritto mi hanno confermato che tutto hanno tranne che la raffinatezza o la ricercatezza estetica che qui moltissima gente vuole avere o pretende di avere (senza avere i soldi necessari spesso…).
    Già solo il fatto di avere tutte le case praticamente uguali qui sarebbe incomprensibile, perché se è vero come dicevi tu che l’americano medio lavora per potersi permettere qualcosa di sempre più grande rispetto al suo vicino, l’italiano medio lavora per avere sempre un qualcosa DI DIVERSO rispetto al vicino, che lo faccia distinguere e (nella sua testa) elevare rispetto all’altro. Basti pensare alle incredibili elucubrazioni che si trovano nei clienti medi per arredare un bagno: wc sospesi, rubinetterie cromate di ogni genere, box doccia con cromoterapie e ammenicoli vari). Ho un amico inglese che mi ha detto: “a bathroom is a bathroom…plain and simple!”.
    Detto questo, essendo io un architetto e proprietario di azienda di costruzioni, penso che troverei abbastanza frustrante vivere in molte parti degli Stati Uniti: lì le case sono tutte simili!
    In ogni caso continuerò la mia ricerca, il Canada mi incuriosisce molto per trovare degli sbocchi lavorativi…

    Complimenti ancora per il blog!

    Matteo

    • quattrovecchiinamerica said, on 19 dicembre 2014 at 3:01 PM

      CAro MAtteo, i miei giudizi sulle case americane sono variati nel tempo. I primi tempi che viveo li, mi sembravano molto ma molto piu’ brutte e meno funzionali delle nostre. Poi dopo anni ho capito che sono molto funzionali, e la climatizzazione e’ perfetta (anche in case di basso livello). Certo il livello medio delle case non e’ il top e tutte si assomigliano molot. Resta pero’ da dire che noi difficilmente potremo avere case con giardino davanti e dietro, con parcheggio per due macchine, con basement per fare feste con amici, e con il clima giusto sia in estate che in inverno, indipendentemente dal clima esterno. Io mi sono abituato ed ora che vivo in Italia di nuovo mi mancano molto. CIao Ezio

  70. citario said, on 3 gennaio 2015 at 9:19 am

    Italiani in italia, bevitori di ciuka kola stanno bene in USA, per il resto creano solo casini. Quando i romani costruivano : ponti, strade, acqueotti, case, anfiteatri ecc, cosa costrivano i britofoni cugini dei ciuka cola, baracchr di legno, appunto e lei sono rimasti.

  71. Peppino Anselmi said, on 18 gennaio 2015 at 9:14 am

    Buongiorno a tutti. Tempo fa mi sono imbattuto in questo blog cercando delle informazioni in rete sulla costruzione di case prefabbricate. Mi hanno parlato di una ‘nuova’ tecnologia che permette di costruire case bellissime, a prezzo veramente basso e in classe energetica B senza ulteriori aggiunte.
    Come? Con il polistirolo (espanso). In pratica, a parte le fondamenta tradizionali di cemento armato con i
    plinti come tutti siamo abituati a vedere, TUTTO il resto sono pannelli di polistirolo ingabbiati in cavetti di
    acciaio di circa 2-3 mm di diametro (e poi spruzzati di calcestruzzo davanti e dietro. Li ho visti personalmente, anche gia’ posati in una villetta a Gorla Maggiore (VA). Villetta gia’ stratosferica per conto proprio, ma quando ho visto un salone di circa 60 metri quadri con una ‘trave’ di 12 metri (senza alcun pilastro) piena di faretti ho cominciato a pensare che questa tecnologia fosse perlomeno interessante. Ci fanno anche palazzine e alberghi di svariati piani. Persino le scale sono fatte in polistirolo.
    Mi e’ stato detto che “in America le usano da trent’anni, sono garantite per essere eterne e sono anti-sismiche e anti-tornado”. Documentandomi ho visto che in Italia ci sono svariate ditte specializzate in questo tipo di costruzione, ma mi chiedevo se veramente negli USA si usi cosi’ diffusamente questa tecnologia. Non so dire se sia piu’ facile aspettarselo nelle aree diciamo cosi’ rurali del mid-west o nelle grosse citta’ ma chi di voi ha vissuto o vive in America e ha avuto il problema della casa, forse mi piu’ aiutare con
    qualche informazione in piu’, Spero di non essere invadente se, nel frattempo, postero’ eventuali altre informazioni a riguardo man mano che riesco a reperirle. Se invece il titolare del blog mi dice che devo evitare, evitero’. Nel frattempo grazie a tutti coloro che potranno aiutare me (e altri) nello scoprire di piu’ su questa tecnica costruttiva.

    • quattrovecchiinamerica said, on 18 gennaio 2015 at 2:29 PM

      CAro Peppino, nei miei 3 anni di vita americana non ho mai visto pannelli di polistirolo in case in costruzione. Ma potrebbero utilizzarle, dato che ho visto case in costruzione sempre da fuori e mai da dentro. PEr quanto riguarda le tue possibili informazioni e foto da postare sul blog, sappi che sono piu’ che benveute. Ciao Ezio

  72. Renato said, on 29 gennaio 2015 at 9:05 am

    Io vivo in una casa simile e abito in Italia vicino ad Arezzo, si tratta per lo più di case prefabbricate in legno e hanno notevoli vantaggi economici nella loro realizzazione. Costano sensibilmente meno rispetto al mattone, sono sicure e costruite con criteri antisismici e soprattutto belle sa vedere. Ciò che ho potuto notare principalmente è un grosso risparmio anche per quanto rigurada i consumi, hanno tutte una classe energetica molto conveniente e d’inverno rare volte ho dovuto accendere il riscaldamento poiché il legno trattiene molto il calore. Nella costruzione mi sono rivolto a http://www.lignus.it un’azienda che opera nel settore da molti anni e ha esperienza nel campo, ma sopratutto molta professionalità occorre scegliere attentamente le modifiche del progetto direttamente su carta perché una volta che si da il via alla loro realizzazione sono poche le modifiche che si possono fare, per questo in molti tralasciano questa parte e ne vediamo molte simili.

    • Peppino Anselmi said, on 1 febbraio 2015 at 9:47 am

      Ciao Renato,
      recentemente mi sono informato anche io sulle case in legno prefabbricate. Tutto quello che tu dici corrisponde a verita’, sia dal punto di vista della classe energetica sia sull’aspetto meramente estetico.
      Mi hanno pero’ fatto notare che spesso, le ditte che costruiscono queste case non sottolineano adeguatamente il fatto che il legno e’ garantito ignifugo e a prova di muffa e marcescenze varie solo per un
      certo numero di anni, molto inferiore a quello che ci si aspetta per una casa (diciamocela tutta: chi ha una
      casa in edilizia tradizionale, cioe’ mattoni e cemento, si aspetta che duri tutta la vita).
      Spesso le case in legno prefabbricate sono ‘garantite’ dal costruttore per 10-15 anni, poi sono affari tuoi.
      Questo ovviamente non significa che ti debbano crollare in testa o che altri tipi di tecnica costruttiva ti permettano di dimenticare completamente la manutenzione ordinaria, ma mi hanno appunto fatto notare che questo particolare non e’ proprio sbandierato dalle ditte costruttrici di case in legno.
      Inoltre mi hanno anche riferito che negli Stati Uniti spesso dopo una ventina d’anni, le case in legno non le
      ristrutturano, ma le buttano giu’ e le rifanno da capo (probabilmente perche’ dal punto di vista del costo gli conviene di piu’ fare cosi’).
      Come avrai notato ho usato verbi del tipo ‘mi hanno detto’ e ‘mi hanno riferito’: sono a mia volta ancora alla ricerca della tecnica costruttiva da usare per la casa che voglio far costruire qui in Italia. Rispetto ad un mio post precedente (del 18 gennaio), posso aggiungere che ho toccato con mano i pannelli di polistirene che sembrano costituire la tecnica costruttiva del futuro: sono durissimi, sembra di stringere in mano tutt’altro
      materiale. Sono fatti di cosiddetto polistirene ad alta densita’, cioe’ non quello che siamo abituati a sbriciolare con le mani per fare le ‘palline’, anche perche’ non si riesce a sbriciolarlo. L’unico dubbio che mi rimane e’: quanto possono influire 40 anni di tempo su quel materiale? Un domani lascero’ ai miei figli una casa coi
      muri ‘vuoti’? Come promesso vi terro’ aggiornati.

  73. La Tappezzeria Di Pone said, on 23 febbraio 2015 at 3:26 PM

    ———— PERCHè NON VIVERE IN UNA CASA DI LEGNO————

    1) Come fai a pulire veramente una casa che non ha mattonelle almeno in cucina e in bagno?

    2) Se in una casa di cemento ti entra un’insetto/ parassita (ce ne sono tanti che strisciano e mordono…) sposti i mobili e disinfetti tutto, ma se ti capita in una casa di legno?
    Se non si agisce in tempo gli insetti entrano TRA le mure e NEI soffitti e non si riuscirà più a sbarazzarsene e non ci resterà che buttare giù la casa e rifarla da capo con del nuovo materiale; Sappiamo com’è difficile liberarsi di semplici tarle da un comodino.

    3) Avete notato nei film Americani o Inglesi quando chiudono le porte e mettono quelle catenelle alle porte o a quelle finestre scorrevoli…? Ma con un calcio non si sdradica la finestra dal legno? Ok! Ok!…. d’accordo.
    Mettiamo sbarre alle finestre e una porta blindata in ferro con perni mooooolto lughi, ma per entrare basta fare un buco in tavole di qualche cm, passare tra due stud ( pilastrini in legno posti ogni 40cm) e poi nel cartongesso.

    Come fai a sentirti sicuro in una casa così???? E’ come stare in tenda ad un campeggio!
    Non dite che li non ci sono furti in casa come da noi e che da domani non venderanno più armi a chiunque.

    4) Per la robustezza e la durata negli anni anni non commento neanche, considerando che a volte vengono costruite in luoghi dove possono verificarsi uragani e tornadi… u.u.

    • quattrovecchiinamerica said, on 6 aprile 2015 at 3:46 am

      tutto quello che dici è giusto, ma dopo aver vissuto per + di 3 anni in USA, non ti nascondo che le case americane hanno un loro fascino. Sono standard belle spaziose e se riesci a mitigare i difetti che hai detto, ci si vive piu’ che bene.

      Ciao Ezio

  74. Andrea said, on 28 giugno 2015 at 4:31 PM

    Grazie sei stato utile!!!

  75. jettero said, on 5 agosto 2015 at 3:41 PM

    Diciamo che potremmo anche accettare la casa americana con tutti i suoi pregi e difetti, ma se pensiamo che sono costruite con incroci strani di listelli di legno sui quali inchiodano i pannelli di carton gesso, credo che il prezzo finale di vendita sia spropositato, 200’000 per cosa, una casa fatta di listelli? mah

  76. Ela Flavia Rowland said, on 16 novembre 2015 at 1:25 am

    Un pacco de stupidaggini! Io vivo in America e magari son puliti per le strade, ma dentro, le case sono piuttosto polverose e disordinate, per non parlare della scomodità delle case di legno, soprattutto in posti come il sud della California, le termiti, il legno insomma non e’ mai stabile come i mattoni, so’ storte, poi non c’entra niente, ma qui non usano il bide’ (quanto me manca!); e certamente i prezzi qui sono spropositati. Dopo più di 3 anni che vivo qua ho un po’ perso il fascino per queste case! Sto aspettando il momento di comprarmene una tutta mia, almeno per farla più come mi piace, con gli spazi come mi piacciono, ah e le persiane, qui non le usano, assurdo soprattutto per le camere da letto. Sono veramente più simili alle case del nord Europa, che infatti a me nun me so’ mai piaciute troppo.

    • quattrovecchiinamerica said, on 16 novembre 2015 at 11:05 am

      CAra ELa ad HUntsville dove ho vissuto io, nelle case che ho frequentato non ho riscontrato troppi disagi anzi. CI possono essere le termiti, possono essere poco durevoli nel tempo (e’ legno non mattoni) ma sono piu’ calde.

      Difetti ce ne hanno tanti, ma se li sommo ad i pregi preferisco di gran lunga quelle americane a quelle italiane.

      Ciao Ezio

      • Sora said, on 24 aprile 2016 at 6:46 am

        Miiii la villetta col giardinetto sul retro meglio di un qualsiasi rusticello italiano? Un incubo che manco Tim Burton! NoooooOOOooo (come direbbe Darth Vader)! Capisco odiare l’orrido e anonimo villino a schiera residenziale (di matrice anglo sassone, non locale) posto in un’ altrettanta anonima periferia itala (che uguale all’orrido anonimo villino residenziale fatto da un carpentiere qualunque merigano ), ma l’abitare italiano peggio dello stile U.S.A? Fischia avete presente la bellezza dei nostri paesaggi architettonici e agresti? Le case in pietra, il fascino del mattone a vista, gli intonaci a calce, gli splendori lignei, i marmi, gli stucchi, i gessi, le argille, l’ornato… dalle finiture degli antichi palazzi ai pur semplici e dignitosissimi linguaggi popolari, son tutti così armonici, creativi, unici ed emozionanti, semplicemente belli e ben fatti…E’ arte pura o artigianato di livello estremo, tengono l’anima. Pure le case del 900 operaie col ballatoio son più interessanti della casa nella prateria me spias dirlo ma è così. Le nostre città, i nostri borghi sono spesso mal messi ma li abbiamo abbandonati noi per primi. Dovrebbero essere il nostro orgoglio invece vogliamo la casina nel Middle West. Mai scambierei l’abitazione più tipica del Val d’ Arno (pur umida e col fantasma del bisnonno) ad esempio con una villetta qualunque del Minnesota. Cascina stravince su villetta del puritano…
        E’ questione d’estetica e di millenaria tradizione edilizia di estremo valore. Mi si tocca sul vivo quando si parla dell’abitare: non abbiamo più il senso della bellezza ci siamo appiattiti sul gusto wallmart usa e getta. Per essere italiani d’origine (i coltivatori in “teoria” del bello) l’è una grande fregatura. Ci siamo persi qualche cosa? Perché ci facciamo sempre del male dico io. Io esporto il mio gusto e il mio sapere, giudico con quello il valore di un ‘opera non dal cartongesso usato o dalle misure del barbecue.
        Nel caso: Montopoli batte Minneapolis.
        Mi piace molto Washington, infatti è stata ideata sul “Palladio”.

  77. Lorenzo said, on 20 novembre 2015 at 11:44 PM

    CIao! Da quello che capisco non sei piu’ in Alabama… io vivo a mezz’ora di distanza da Huntsville…

    • quattrovecchiinamerica said, on 21 novembre 2015 at 9:55 am

      CIao Lorenzo, con vero piacere ti rispondo.

      Se vuoi puoi darmi aggiornamenti su Huntsville e sull’ALabama a cui sono rimasto attaccatissimo. COme ti trovi, sei solo o con la famiglia, mangi bene ….. le tue sensazioni insomma.

      ASpetto tue notizie.

      Ciao Ezio

  78. mariarossana innella said, on 8 Maggio 2016 at 9:56 am

    sono le classiche case da thriller e film horror americano dove a un certo punto non puoi fare a meno di chiederti: ma qui lasciano tutti le porte aperte? vedi gente che va e che viene come fosse a casa sua che è una bellezza….
    Per il resto a parte i prati tutti uguali a me non piacerebbe avere una cucina già arredata, nè il vicino che mi chiama la polizia se per una settimana dimentico di rasarlo…e anzi ti dico di più il mio giardino assomiglia a un bosco più che a un prato….e mi piace da morire. Tutto il resto del paesaggio mi sembra tratto da Revolutionary Road …ciao*

    • quattrovecchiinamerica said, on 18 Maggio 2016 at 10:36 am

      CIao, rispetto la tua opinione, ma per me la tranquillita’ e la bellezza di alcuni quartieri di Huntsville non ha paragoni con molti dei nostri quartieri di citta’ simili ad Huntsville.

      Vere la cucina arredata e’ un bonus importante quanto affitti la casa, non la devi pagare. Cosi’ come il bagno e gli armadi che sono arredati di tutto punto. Invece avere un vicino che ti denuncia perche’ il tuo prato e’ in disordine e’ una rottura di palle.

      Ciao Ezio

      • Peppino Anselmi said, on 19 Maggio 2016 at 2:43 am

        Buongiorno Ezio. Una domanda… Ma a parte il “colore” della storia, giuridicamente che diritto ha una persona di denunciarti perche’ hai l’erba alta nel tuo giardino? E se lo fa cosa succede, di preciso? Perche’ purtroppo noi in Italia abbiamo troppo in testa l’America dei film, dove vedi quartieri residenziali come quelli che vengono qui descritti, ma si vede anche gente che vive in roulotte… Probabilmente dipendera’ anche da stato a stato, da zona rurale a periferia urbana, ma credo che non si possa definire in due parole l’immensa varieta’ di una nazione cosi’ grande.

  79. linda said, on 8 settembre 2016 at 7:38 am

    Mi piacciano tantissimo,e sono interessata a portare in termine un desiderio,a costruire qua una casa

    • Peppino Anselmi said, on 15 ottobre 2016 at 4:14 am

      Ciao Linda. Io sto costruendo una casa qui in Italia e sono approdato a questo blog proprio quando cercavo informazioni a riguardo. mi sono informato sulle case in legno e quello che ho potuto scoprire, dati alla mano, e’ che non sono poi cosi’ a buon mercato come si pensi. Il costo si aggira dai 1500 Euro/mq in su (dipende se le prendi con piantina prefatta o disegnate su misura) e sono garantite ignifughe e a prova di muffa mediamente per 10-15 anni, poi sono affari tuoi. E’ per questo motivo che mi sono spostato su un metodo di costruzione diverso, precisamente sul polistirolo. Ovviamente non parliamo del polistirolo che si sbriciola e fa le palline e comunque il discorso e’ piuttosto lungo e articolato per poterlo affrontare in dettaglio qui. Ti dico solo che il costo per metro quadro della mia casa si aggira intorno ai 1000 Euro e che i pannelli di polistorolo, ingabbiati in fili d’acciaio, sono completamente portanti, non c’e’ bisogno di pilastri, ci costruiscono persino le scale per salire ai piani superiori, e la casa e’ in classe energetica B senza bisogno di interventi aggiuntivi.

  80. Franco said, on 28 settembre 2016 at 4:14 PM

    Ciao Ezio, complimenti per le informazioni sull’argomento che rispondono a dubbi che ho sempre avuto su quali fossero le tecniche costruttive tipiche delle case americane. Comprendo perfettamente quali sono i vantaggi ma mi resta istintivamente (e credo culturalmente) comprendere come una casa “a termine” possa eesere realmente un target desiderabile per Italiani e (forse) la maggior parte degli Europei. Mi chiedo anche quando nel tuo giudizio positivo abbia pesato il fatto che sapevi fin dall’inizio che il periodo negli States sarebbe stato limitato nel tempo a poco tempo. Non credi che questa consapevolezza abbia in un certo senso condizionato in senso favorevole il giudizio? In fondo se uno sa già che in un posto non starà più di 3 anni, tutti i problemi di case con durata di 20-30 anni evaporano. Inoltre, se ho capito bene tu e la tua famiglia eravate in affitto, cosa che rende i difetti temporali delle case in legno ancora meno importanti.

    Detto questo, sono stato anche interessato da altri argomenti trattati in questo thread sul costo della vita negli States. E allora, introducendo un altro campo, che per noi in Italia è di solito “lacrime e sangue”, mi piacerebbe avere un’idea di come sono le assicurazioni automobilistiche in USA: Grazie e ciao

  81. claudio said, on 10 ottobre 2016 at 10:37 am

    il legno è isolante e se al pavimento applichi 15 20 cm di travi in legno il freddo rimane fuori .

  82. Anthony said, on 20 ottobre 2016 at 7:29 am

    Di quello che ho letto forse il 20/25 % e vero….tutto il resto sono solo punti di vista….

  83. maurizio mecocci said, on 8 novembre 2016 at 1:35 am

    buongiorno

    • quattrovecchiinamerica said, on 19 dicembre 2016 at 12:29 PM

      Maurizio buongiorno anche a te!

  84. Francesco79 said, on 25 settembre 2017 at 3:42 am

    Ho letto questo articolo molto interessante e una cosa che mi sorprende è come sembrino poco sicure queste case americane, ormai qui in italia non c’è appartamento o villetta dove non si vedano porte/portoncini blindati, grate alle finestre o tapparelle/finestre blindate, sistemi di allarme/videosorveglianza; noto invece che queste cose non sono neanche lontanamente usate in usa e non credo sia possibile farlo dato che una porta blindata non penso starebbe su se avvitata nel legno.
    Mi domando gli americani non prendeno neanche in considerazione questo tipo di sicurezza passiva?

    • quattrovecchiinamerica said, on 4 marzo 2018 at 2:26 am

      CAro Francesco, la maggiorparte delle case americane hanno porte di entrata per noi ridicole nel senso che sono scassinabili in modo elementare.

      Nei quartieri piu’ difficili esistono molte porta con sbarre ma le porte blindate non sono una cosa cosi’ comune come in italia.

      Esistono quartieri o subdivision chiuse nelle quali non puoi entrare perche’ all’ingresso c’e’ la viglianza.

      Ppoi come detto la sicurezza la fanno anche i cittadini stessi che quando vedono una persona che non conoscono nella loro subdivision o la fermano o chiamano addirittura la polizia. A me e’ successo piu’ di una volta essere fermato perche’ non ero della subdivision/

      Di certo e’ che le subdivision non hanno negozi quindi entrare li senza motivo non ha senso.

      CIao Ezio

    • quattrovecchiinamerica said, on 4 marzo 2018 at 2:33 am

      Caro FRancesco,

      in USA molte delle prote di ingresso di casa sono simili alle nostre porte interne, quindi facilmente scassinabili.

      Le porte blindate non sono affatto comuni.

      Al massimo nei quartieri piu’ difficili si vedono tante inferriate a porte e finestre sopratutto al piano terra.

      Per il resto le subdivision vivono di vita propria nel senso che spesso c’e’ la vigilanza ed a vlte non si puo’ entrare in quanto di sono i viglantes all’entrata.

      Se non sono vigilate esiste poi il principio dell’autocontrollo, infatti se si entra in una subdivision e non si e’ parte della comunita’ i residenti ti chiederanno dove vai e cosa stai facendo li’ o peggio chiameranno al police!!

      A me e’ cusscesso un paio di volte.

      Pero’ c’e’ da dire che nelle subdivision non essendoci negozi non c’e’ motivo di entrarci se non ci abiti o se nonvai a trovare qualcuno che abita nella subdivision.

      Ciao Ezio

  85. Matteo said, on 4 gennaio 2018 at 1:20 am

    Da quello che ho letto mi viene da dirle solo che lei farebbe meglio a non parlare dell’economia americana perché lei sbaglia e di grosso.
    La crisi della quale parla è avvenuto come conseguenza di vari fenomeni colossali che per una ragione o per un altra si sono incrociati, una di quest fenomeni è la delocalizzazione delle grandi industrie (quasi costrette per ragioni di mercato, tendo a precisare che non spostarono la logistica ma la produzione per abbattere i costi e essere competitivi rispetto ai concorrenti emergenti) o il loro fallimento.
    Lei sà cosa è successo a Detroit? Detroit si è ridotta a quella che è a causa dell’acciaio proveniente dai paesi asiatici che costava molto meno.
    Quindi non parli di ingordigia degli americani.

  86. Loredana said, on 6 febbraio 2018 at 12:35 PM

    Mi sono divertita molto leggendo tutte le domande che ti hanno posto e le relative risposte. Erano curiosità che avevo anche io prima di trasferirmi in America.
    Ora son qua da sei mesi circa. Mi son trasferita dalle Marche (città di mare) al “Trentino” americano (Milwuaukee) per il resto della mia vita e non me ne pento.
    Comunque, bando alle ciance, sono affascinata dai metodi di costruzione americani e dalla divisione degli spazi interni. Io, che ho un passato da camperista, trovo che queste case ripropongano la stessa filosofia di sfruttamento degli spazi, o viceversa. Persino gli scricchiolii sono gli sessi 😉
    Ad ogni modo vorrei aggiungere una piccola curiosità che ancor oggi mi sorprende riguardo alla moquette ed al legno dei pavimenti e cioè, hai notato l’abitudine a scalzarsi appena si entra in una casa (inorridisco ogni volta) ed hai fatto caso che a nessuno puzzino i piedi?
    Infine aggiungo, è pur vero che tagliare il prato tutte le settimane è una rottura, ma sapessi cosa significa spalare neve dalla sidewalk anche 4 volte al giorno… Perché così come i vicini ti denunciano se trascuri il decoro urbano, è altrettanto vero che se qualcuno cade nel tuo tratto di sidewalk e si fa male ne sei responsabile. Ma qua non si lamentano, si deve fare e si fa: adoro il pragmatismo di questo popolo.

    Saluti

    • Peppino Anselmi said, on 8 febbraio 2018 at 2:52 am

      Ciao Loredana.
      Scusa, c’e’ una cosa che non capisco. Ti fa inorridire che la gente, quando arriva a casa, si tolga le scarpe, pur considerando che con le scarpe ci cammini per strada, con tutto quello che c’e’ per terra? I giapponesi lo fanno abitualmente. A me personalmente fanno inorridire gli australiani, veramente rozzi, che camminano a piedi scalzi sul marciapiede!

      • Loredana said, on 6 marzo 2018 at 11:01 am

        Ciao Peppino,
        è evidente che la parola “inorridire” che ho usato era una forzatura letteraria: mi diverte e mi incuriosisce, questo è più adatto.
        Mi diverte il fatto che mettano moquette candide ed a pelo lungo ovunque dove poi, chiaramente, non puoi camminare con le scarpe. Mi diverte che, spacciandomi per una da 1,70, togliendo le scarpe con tacco e plateau si scopra che son più slanciata verso il basso che verso l’alto 🙂
        Ad ogni modo, si fa per ridere partendo dalla propria cultura e da ciò che conosci per constatare che ogni popolo ha le proprie abitudini e vanno tutte bene.
        Buona giornata.

    • quattrovecchiinamerica said, on 4 marzo 2018 at 2:20 am

      CAra Loredana leggendo che ti sei trasferita in USA nutro una certa invidia !!!

      Sono sicuro che ti troverai bene anche se da quanto leggo il tempo non e’ proprio quello dell’Alabama!

      Facci sapere le tue avventure.

      Un abbraccio Ezio

      • Loredana said, on 6 marzo 2018 at 11:24 am

        Buogiorno Ezio,
        hai ragione, non è l’Alabama: infatti continuo a spalare neve.
        Le mie avventure di recente mi hanno portato a firmare un contratto per ammodernare (remodeling) il bagno e la cucina che sono originali del 1952, anno di costruzione della casa.
        Sono partita con tutto l’entusiasmo di questo mondo; a me piace l’interior design e, ahimé, piacciono le cose belle. Percui attualmente sto vivendo una sorta di frustrazione.
        Ho scoperto che il parquet, così come noi lo conosciamo, e cioè listoni più o meno grandi di legno che è un materiale vivo e che quindi cambia colore, si graffia, si deforma a seconda dell’umidità, quà è vietato nelle zone della casa dove è presente acqua. Quindi molto meglio del finto legno fatto in pvc, credo. Perché? Presto detto. Se per qualche malaugurato motivo cade dell’acqua, questa passerebbe attraverso le fughe del parquet andando a compromettere seriamente le travi di sostegno (beam) della pavimentazione che che poggia su pannelli di legno (ed ecco il motivo per il quale, camminando, i pavimenti scricchiolano come nei film dell’horror). Quindi ti consigliano pavimento waterproof e cosa c’è di più waterproof della plastica? 😦
        Poi, vogliamo parlare delle piastrelle? Mi vien da piangere. Per carità, son fatte benissimo e molto somiglianti alle ceramiche od ai marmi, ma pur sempre fogli di plastica che montano alle pareti e per lo stesso motivo dei pavimenti: i canterti son più o meno di cartongesso e l’umidità sarebbe devastante.
        Bene, farò del mio meglio, ma degli interni all’europea me li scordo ahahahah.
        Buona giornata, Lori.


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