4 vecchi in america

IL “TOTAL CUSTOMER CARE” ITALIANO, ANZI PEGGIO: ROMANO!!

Posted in Usi e costumi, Varie by quattrovecchiinamerica on 10 gennaio 2011

 

IL “TOTAL CUSTOMER CARE” ITALIANO,

ANZI PEGGIO: ROMANO!! 

 

In questi 15 giorni di vacanza italiana, oltre a gustare degli ottimi piatti della cucina italiana ed a rivedere tanti amici e parenti, abbiamo provato il TOTAL customer care italiano.

Ed il trattamento che abbiamo ricevuto, non e’ da augurare neanche al peggior nemico!

Per noi che siamo nati in Italia (nello specifico a Roma), non e’ che sia una novita’, ma avendo vissuto per piu’ di due anni in USA (nello specifico in Alabama), ritornare nel mondo in cui i negozianti o le Societa’ trattano “a pesci in faccia” i clienti, non e’ bello per niente!

Sono sicuro che chi vive in Italia, non risenta piu’ di tanto di questo problema (dato che non sa che nei paesi progrediti il cliente e’ trattato da cliente non da pollo da spennare).

Ma se si sapesse che nel resto del mondo si e’ trattati veramente da clienti, con diritti e non solo doveri, credo che ci sarebbe da arrabbiarsi!

Ma andiamo con ordine ed ecco 5 chicche che i negozianti/societa’ di servizi ci hanno regalato, assolutamente gratuitamente!

 

1) Acquisto di un materasso

 

 

Avevamo bisogno di un materasso matrimoniale ed allora ci siamo messi in moto andando a visitare un negozio super pubblicizzato da una nota radio locale (il negozio si chiamava Giorno e Notte, e fareste bene ad evitarlo accuratamente, e la radio si chiamava Radio Radio).

Verso le 18.00 arriviamo di fronte al negozio, e subito mi colpisce il fatto che il negozio era veramente piccolo piccolo (ma questo e’ perche’ sono abitutato ai mega negozi americani!).

Comunque aveva una ventina di materassi in esposizione da provare.

Nel negozio non c’era nessuno, tranne la commessa: una signora sui 45 anni (portati male), che stava comodamente seduta dietro la sua scrivania.

Dopo averla salutata e fatto un breve giro nel negozio, le chiedo se i prezzi che aveva in esposizione erano prezzi suscettibili di sconto. Lei, molto acidamente, mi ha risposto che oltre agli sconti riportati sui cartellini, il negozio non praticava nessun ulteriore sconto.

Cosa non vera, dato che esiste un accordo con Radio Radio, che permette al cliente di avere uno sconto ulteriore (sul prezzo finale praticato dal negozio), solo citando la suddetta radio!

Io me ne sarei gia’ andato, ma mio fratello ha insistito per rimanere nel negozio.

Allora cortesemente le ho chiesto se ci poteva far vedere alcuni materassi, spiegandomi le caratteristiche di qualche materasso.

Lei senza schiodarsi dalla sedia (su cui probabilmente era incollata),

ha farfugliato qualche cosa ed ha ribadito che le caratteristiche tecniche erano comunque riportate sul cartellino.

Voi capite bene che comprarsi un materasso che costava 2000 euro (non 50 euro), senza adeguate spiegazioni tecniche risulta un po azzardato. Tanto piu’ se la commessa (alla quale non frega nulla se il materasso si vende o meno) e’ antipatica e scostante.

Dato che il materasso era del tipo memory foam, mio fratello ha chiesto alla scansafatiche se era il famoso materasso che utilizza materiale testato dalla NASA (il famoso e costoso, in Italia, Tempur Pedic).

Lei, con il classico modo di fare del commesso romano (attraverso il quale il commesso pensa di essere un genio ma sopratutto e’ convinto che il cliente e’ un cretino), inizia a sparare fesserie grosse come la luna, asserendo che il suo materasso era fatto con materiale testato dalla NASA.

Allora le chiedo se il materasso e’ un Tempur Pedic.

Lei subito mi ha corretto dicendo che io non sapevo pronunciare la marca, che secondo lei era Tempur Bedding!

A quel punto mi sono scocciato ed ho salutato, lasciando il negozi0. Nel frattempo erano entrati altri clienti, che stavano ascoltando questo dialogo surreale tra me e la commessa. Lei per farsi bella di fronte agli altri clienti, mentre lasciavamo il negozio, ha urlato: “ma vedi’n po’ se devo perder tempo co questi”!!

Insomma questa sedicente “tecnica” dei materassi, voleva vendere un materasso da 2.000 euro, senza alzarsi dalla sedia, senza dare un dato tecnico, senza uno sconto (che era d’obbligo per l’accordo di Radio Radio), con una presunzione da commessa che sa tutto lei e che solo a Roma si puo’ trovare!!

Per la cronaca la famosa marca Tempur Bedding, che la commessa millantava come marca che usava materiali testati dalla NASA, non esiste, ed un materasso Queen della Tempur Pedic in USA costa meno di 1600 $ (ed e’ il top dei materassi memory foam!).

Il giorno dopo siamo andati a Mondo Convenienza, noto centro di mobili a buon prezzo. Li c’erano una decina materassi in esposizione, un commesso normale, educato ed onesto. Infatti ci aveva consigliato un materasso a prezzo piu’ basso, in base alle nostre esigenze (nonstante ne avesse di altri a prezzi maggiori).

Al momento dell’ordine, il commesso si e’ accorto che nel magazzino non aveva quel tipo di materasso. Allora gli ho chiesto se poteva ordinarlo presso altri magazzini, dello stesso negozio (in altre zone della citta’). Lui gentilmente mi ha detto che non poteva ordinarlo lui, ma dovevo farlo io, tramite un numero verde o su internet!!

Allora con le pive nel sacco ma contenti, essendo stati trattati da re (rispetto al precedente negozio), ritorniamo a casa per fare l’ordine su internet.

In pochi minuti dal sito faccio l’ordine, compilo quello che mi si chiede, poi arrivo ad un malizioso bivio informatico: potevo scegliere tra la “consegna sotto casa tua” ed “il trasporto e montaggio”. Ci ho pensato un pochettino ed ho scelto trasporto sotto casa tua. Ed ho messo la postilla, che se non mi avessero consegnato il materasso in 4 giorni lavorativi, non lo avrei pagati.

Il giorno successivo alle 8.30 un incaricato di Mondo Convenienza mi ha chiamato e mi ha gentilmente detto, che se avessi scelto la modalita’ consegna sotto casa tua, il materasso mi sarebbe arrivato dopo almeno 7 giorni lavorativi ed il materasso me lo consegnavano esattamente sotto casa tua (per strada), non a casa!!

Allora per 10 euro in piu’, il materasso me lo hanno consegnato a casa ed entro i 4 giorni lavorativi!!

 

2) Acquisto di una scheda TIM

 

 

Dato che la mia vecchia scheda vodafone era scaduta, in questi giorni avevo bisogno di una nuova scheda. Mio padre me ne aveva regalata una da 10 Euro della Wind, che dopo 5 telefonate brevissime si era scaricata!

Allora mi sono buttato a capofitto nella scelta della scheda SIM piu’ economica.

Per scegliere la piu’ economica in Italia bisogna fare un corso di ingegneria delle telecomunicazioni e non basta, date le troppe offerte presenti sul mercato!

Ma la cosa piu’ difficile e’ capire dove ti fregano!

Infatti le offerte non sono facili da comparare, dato che ci sono molti parametri che ti fregano per bene, tipo lo scatto alla risposta, il canone settimanale, le opzioni, quanto telefoni, quanti messaggi SMS mandi, you and me, quando telefoni  …………..

Ho studiato, ed avevo scelto la TIM 6: 6 Centesimi di Euro al minuto per telefonate verso tutti + 16 centesimi di scatto alla risposta.

Vado in un negozio ed un commesso, molto gentile e professionale mi spiega i vantaggi e gli svantaggi di questa tariffa, a paragone con le altre. Pero’ mi dice che se voglio questa tariffa, la posso ottenere solo se ho un’altra SIM, con cui fare il passaggio di numero.

Io la avevo (quella Wind) e gli ho detto di procedere. Lui stava iniziando la procedura, quando mi ha avvertito che al momento della scelta del piano (TIM 6), se la TIM non offriva piu’ quel piano, ne avrei dovuto scegliere uno piu’ caro!!

Credendo di non aver capito bene gli ho chiesto di spiegarmi di nuovo, e lui mi ha ridetto che se al moomento della scelta del piano la TIM 6 non era disponibile, avrei DOVUTO PER FORZA sceglierne una piu’ cara!!

Allora ho optato per una TIM 12 con scatto alla rispota di 16 centesimi e numero nuovo.

Insomma una volta avviata la procedura via computer, secondo lui avrei dovuto per forza comprare un piano TIM. E se non c’era quello che volevo scegliere ne avrei dovuto scelglere uno piu’ caro!!

Qualche giorno dopo sono passato vicino ad un altro  negozio TIM e per curiosita’ gli ho chiesto di passare a TIM 6 con la mia vecchia scheda Wind. Non ci crederete, ma in 5 minuti avevo la mia TIM 6 con il vecchio numero Wind!!!

Allora tutte le complicazioni che mi faceva il primo commesso non erano vere??!!

 

3) Acquisto tuta mimetica militare

 

Sono andato dal solito negozio di articoli militari, noto per i suoi prezzi alti, ma essendo in centro e vicino al mio Ufficio, per  comodita’ cintinuo ad andarci.

Appena entrato ho notato un cartello che non avevo notato mai.

C’era scritto a caratteri cubitali, in giallo fosforescente: NON SI RESTITUISCONO SOLDI.

Il contrario dei cartelli che si trovano in USA:

Gia’ quel messaggio, non proprio subliminale, ti fa capire che starai per perdere dei soldi e per sempre (oltre a sapere gia’ che pagherai l’articolo militare almeno il 30 % in piu’, dato che il negozio e’ in centro, vicino al Ministero della Difesa e quasi l’unico in tutta Roma!).

Comunque avevo fretta ed ero disposto a spendere un po di piu’!

Sono entrato ed ho chiesto ad una signora il prezzo di una tuta mimetica. La signora ha sparato 70 Euro (quando credo che il costo non possa essere superiore ai 45 Euro!). L’ho provata e dato che andava bene, la volevo pagare.

Appena uscito dal camerino, alla cassa era andato il capo del negozio, che mi ha fatto il conto. Ed incredibilmente mi ha battuto 75 Euro.

In 10 secondi il prezzo era aumentato del 7% circa (potenza dell’inflazione o dei paraculi??!!).

Ho chiesto come mai il prezzo fosse di 75 e non di 70 Euro, come mi aveva detto la signora. E lui, con la faccia come il bronzo (e di chi sa che per comprare queste cose, bisogna recarsi in spacci militari e negozi alla Cecchignola) mi ha detto che il prezzo era di 75 Euro e basta. Senza scusarsi del “misunderstanding”!

Allora io ho ringraziato ed ho lasciato la mimetica sul bancone!

Non e’ per i 5 Euro che non ho comprato la mimetica, ma per il modo di comportarsi da paraculo e menefreghista del padrone, nei confronti di un cliente!

 

4) Notizie sul pagamento della TARI

 

Volevo avere notizie sui pagamenti da me effettuati per la tassa dei rifiuti (TA RI). Allora sono andato su internet ed ho cercato un numero di telefono con cui parlare.

Vana speranza, perche’ l’AMA (societa’ di Roma che si occupa dei rifiuti) non ha un numero di telefono per i rapporti con i clienti!!!!!!!!!!

C’era solo un fantomatico numero (060606), attraverso il quale si entrava in contatto con persone del comune di Roma, che prendevano appunti, per poi trasferirli all’AMA, che avrebbe poi richiamato l0interessato, nel giro di una settimana!!

Veramente ridicoli ed il tempo di risposta esageratamente lungo!

Ma non e’ finita!

Volevo avere la certezza che avessi pagato tutte le bollette, ed ho chiesto al gentilissimo operatore come avrei potuto fare.

Lui mi ha dato un numero di una Banca, alla quale avrei potuto chiamare e gentilmente mi avrebbero dato tutti i ragguagli sulle bollette pagate.

Ma il numero non era un numero verde, ma a pagamento (8 centesimi a minuto + scatto alla risposta!)!!

Quindi se uno vuole sapere se ha pagato tutte le bollette, deve pagare ancora e di tasca propria (perche’ l’AMA non ha un sito e neanche un numero di telefono verde all’uopo).

Solo in Italia!!!

 

5) Controllare le bollette telfoniche del telefono di casa

 

Dovevo controllare se la banca mi aveva pagato tutte le bollette del telefono nel 2010, allora mi sono collegato al sito di Fastweb, che offre (questa volta gratuitamente, non come l’AMA!) il servizio di controllo bollette.

Molto contento del fatto di non dover pagare il balzello della telefonata all’199, mi addentro nel sito e cerco le bollette del 2010!

Ma con mio sommo rammarico, trovo una scritta a caratteri belli grandi, che avverte il cliente che non avrebbe trovato piu’ di due bollette vecchie (i due bimestri antecedenti alla ricerca) per la privacy!!!!!!!!!!!!!!!

MA CHE VOLETE CHE ME NE FREGHI DELLA PRIVACY, SE IL TELEFONO E’ MIO E LE TELEFONATE LE FACCIO IO !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

La paura e la fissazione per la privacy sta arrivando a livelli ridicoli!

Ho dovuto chiamare un numero verde (perdere un po di tempo, mio e dell’operatore) per avere i resoconti delle bollette 2010!!

Insomma qui c’era il mezzo tecnico, non si pagava nulla, ma c’era di mezzo la privacy!!!

 

In cinque brevi racconti ecco a voi cosa di solito subisce un cliente in Italia, da parte di commessi, direttori di negozi o Societa’ di Servizi, che farebbero bene a leggersi libri come questo qui sotto (magari tradotto!).

Sara’ che oramai mi sono abituato alla vera cura del cliente, che c’e’ in America (dove generalmente il cliente e’ coccolato, perche’ fonte di guadagno per i commercianti. Mentre in Italia il cliente e’ un pollo da spennare o un rompipalle, che fa perdere tempo prezioso per il cazzeggio ai commessi), ma credo che noi clienti italiani non ci meritiamo questo trattamento! 

E se ogni volta che veniamo trattati male, noi riuscissimo ad avere il coraggio di non comprare piu’ il quel negozio, di spargere la voce presso i nostri conoscenti che il negozio non vale la pena di frequentarlo, allora i commercianti (che piangono sempre miseria (ma non credo che se la passino poi cosi’ male) avrebbero piu’ rispetto per noi clienti!

Meditate clienti, meditate! 

37 Risposte

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  1. stefania said, on 11 gennaio 2011 at 3:32 am

    Hi Ezio
    truer words were never.Italy has overtaken scandalous levels
    See you soon Stefy

    • quattrovecchiinamerica said, on 11 gennaio 2011 at 5:18 PM

      CIao Stefy

      anche a te avevo risposto, ma non ti e’ arrivato nulla!

      TI volevo solo dire che sono d’accordo con te che siamo messi piu’ che male!

      Un abbraccio

      Ezio

  2. john said, on 11 gennaio 2011 at 4:38 am

    roma è roma purtroppo al nord è un po diverso ma la mentalita è questa siamo un popolo di truffati e di truffatori e c meritiamo di essere governati da nostri simili

    • quattrovecchiinamerica said, on 11 gennaio 2011 at 5:20 PM

      Ciao John

      al Nord va un po meglio (io ho vissuto 9 anni a Torino e la mentalita’ e’ migliore rispetto a Roma ed al Sud), ma noi clienti siamo sempre dei piccioni da impallinare, di meno rispetto al centro sud!!

      Ciao Ezio

  3. Chiara said, on 11 gennaio 2011 at 5:12 am

    Io ho avuto esperienze allucinati in Liguria
    a Cogoleto (Ge) in un negozio di abiti per bambini, che poi ha chiuso perché non vendeva molto. Sono entrata per comprare un costume per la mia piccolina. Chiedo la taglia 4 anni. La proprietaria guarda la bambina e dice: “non ha 4 anni, ne ha di più, le serve la taglia 6 anni”. Io le spiego che la bambina è magra e quindi la taglia 6 anni è troppo grande. Mi tura fuori la scatola di costumi taglia 6 anni. le chiedo e non ottengo la 4, con la spiegazione 2la bambina è troppo grande”.
    A quel punto mi giro e me ne vado commentando “In fondo un nuovo costume non ci è poi così necessario”

    In panetteria sempre lì chiedo della focaccia, vedo che la stanno togliendo in quel momento da forno e quindi chiedo se mi possono dare quella. Riposta “NO, si deve vendere prima quella sul banco”. Ma che differenza fa?????? Anche lì non compro.

    Dal fruttivendolo, ce ne sono due nella via principale del paese. Uno da sempre rifila due o tre frutti marci nel sacchetto, perché devo smerciare anche quelli, dall’altro, più onesto, passano prima e sempre gli abitanti del paese

    Ne avrei molte altre, volevo solo condividerne alcune con te.
    Io ho un’azienda, che per fortuna o merito, anche in questi tempi bui va bene, ma se trattassi i miei clienti in quel modo avrei già chiuso da tempo……

    • quattrovecchiinamerica said, on 11 gennaio 2011 at 5:25 PM

      Ciao Chiara

      anche dalle tue parti non siamo messi bene!

      E a giudicare dai vari interventi dei lettori (da tutta italia) a tutte le latitudini siamo clienti da fregare per bene!!

      A me stanno antipatici specialmente i commessi, che vogliono avere ragione per forza, e che pensano di avere davanti un perfetto cretino!!

      In america non e’ possibile cio’ perche’ un cliente che si sente fregato, va subito dal manager e si lamenta. Il manager soppesa il reclamo e se ritiene necessario, procede anche al licenziamento seduta stante!!

      Da noi e’ un po diverso!!

      Innanzi tutto il manager e’ difficile da trovare, e se lo trovi non gli frega nulla del tuo reclamo!!

      Ciao Ezio

  4. john said, on 11 gennaio 2011 at 4:15 PM

    heheh lo so conosco bene cogoleto ,in estate con i turisti è ancora peggio .siamo italiani marci corroti truffati e corruttori e la minoranza sana sara costretta ad affondare con il resto del paese lurido che siamo diventati

    • quattrovecchiinamerica said, on 11 gennaio 2011 at 5:27 PM

      John sono d’accordo con te che stiamo messi male, ma se ci si coalizza (anche in piccolo) i commercianti fregarli si possono circoscrivere er allontanare!

      Basta un potente passaparola, per esempio internet o i blog possono essere utilissimi!

      Ciao Ezio

  5. adr said, on 11 gennaio 2011 at 5:13 PM

    napoli idem,il cliente rappresenta uno dei principali patrimoni di un’impresa e quando entriamo in un negozio dovremmo essere i padroni,invece no in italia sei solo un’altro fesso da truffare

    • quattrovecchiinamerica said, on 11 gennaio 2011 at 5:28 PM

      Come detto i fessi si possono coalizzare in modo telematico per far conoscere i ladri, ineducati commercianti.
      potrebbe essere un’idea per un blog!!

      Ciao Ezio

  6. adr said, on 12 gennaio 2011 at 4:47 am

    un blog del genere sarebbe una bella idea
    ezio approposito di blog io mi occupo proprio di quello,quindi per qualsiasi cosa o consiglio che riguarda appunto siti web,sono sempre a disposizione l’email la conosci il mio sito lo trovi qui sotto al nome,sono sempre disponibile

  7. Alfredo said, on 12 gennaio 2011 at 3:51 PM

    Ciao. Oggi non ho letto niente di bello su questo post, io purtroppo abito a Roma. O visto l’e-mail e ho detto vediamo che ci racconta di bello dell’America, invece mi sono sorbito quello con cui combatto da 35 anni, prima vivevo a Domodossola vicino alla Svizzera ed era molto meglio. Visto che si è parlato della vergogna dei negozianti (cosa verissima e penosa) voglio dirti del mio lavoro, io sono un fabbro dipendente. Faccio il fabbro da sempre (32 anni) e ho esperienza da vendere, ma non posso aprire un’attività in proprio. Da quando ho perso il posto, (nel 2006 chiusura della ditta) ho girato varie officine e conosco centinaia di officine. Quello che voglio dire è che il cliente che deve fare un lavoro in ferro, grate, cancello, ringhiera o quasiasi altro manufatto in ferro, è visto solo come un pollo da spennare. La maggior parte delle ditte usa manovalanza Rumena sottopagata, trattata a calci e presi per la gola, che non hanno esperienza. Il cliente ordina il suo lavoro, lo riceve, paga ed è tutto felice dello schifo che gli è stato montato, questo perchè purtroppo non tutti possono avere esperienza sul campo. Io ho 48 anni e sto pensando seriamente di trasferirmi in America (opto per la California). Devo cercare di prendere contatti per il lavoro e speriamo di farcela.
    Ora ti saluto che mi vado a fare un giro in California su un Social (è Facebook ma non lo dirco). E facci leggere sempre belle cose dell’America, Ciao.

    • quattrovecchiinamerica said, on 12 gennaio 2011 at 6:22 PM

      CIAO Alfredo

      in questi giorni siamo in italia, e’ per questo che hai trovato qualche post sulle vicende italiche!

      Nei prossimi giorni torneremo in USA ed il blog tornera’ americano!!

      SUl fatto che il cliente sia un pollo da spennare, in Italia, e’ sempre piu’ evidente.

      La California mi ha fatto una ottima impressione, se si evita Los angeles!!

      SAn Francisco e’ fantastica, cosi’ come San Diego!!

      Ciao Ezio

  8. claudio said, on 12 gennaio 2011 at 4:35 PM

    Incredibile ma vero…..ma sarà che negli Usa ,come si vede dai film, per ogni piccola cosa son pronti a fare causa?

    • quattrovecchiinamerica said, on 12 gennaio 2011 at 6:24 PM

      Cara Giorgia (??)

      hai ragione in USA ci sono centinaia di cause per cose futili!

      Avevo pensato ad un post su questo argomento, e sui foglietti di istruzioni che circolano in america. Talmente a prova di stupido, solo per la paura di una causa del cliente!

      Spero di farlo quanto prima!

      Ciao Ezio

  9. Stefano said, on 14 gennaio 2011 at 4:01 am

    Io credo che finchè questo tipo di atteggiamento da parte dei negozianti continua a persistere, significa anche che questa benedetta crisi non c’è. Non riesco a capire come in un contesto critico dal punto di vista economico come il nostro ci si possa permettere tale straffottenza nei confronti dei clienti. A volte ho la sensazione di disturbare ed infastidire colui che dovrebbe essere deputato a “servirti”. Con ciò non significa che il nostro atteggiamento debba assomigliare a una sorta di padrone ma di sicuro il cliente deve uscire dal negozio conoscendo tutti i ragguagli tecnici di un potenziale acquisto convinto di essere stato aiutato e di aver fatto comunque una piacevole chiaccherata.

    Fra le tante la mia chicca è questa. Telefono alla telecom per disdire il contratto della linea fissa. Premetto che alcuni mesi prima avevo pagato solo una parte di una bolletta perchè c’erano a mio avviso delle anomalie che evidenziavano delle telefonate non imputabili a me. Tale reclamo fu accettato. Bene, dopo circa due mesi dalla mia disdetta chiamo la lelecom perchè la mia linea era ancora attiva e chiedo spiegazioni. L’operatore mi risponde che non era possibile “tagliare” la linea telefonica perchè non risultava pagata quella famosa bolletta di cui sopra. Perfetto gli risposi, quindi se non pagano le bollette si contina a telefonare. Pensavo fosse il contrario.

    Ciao Ezio e scusa per la mia tediosità, ti auguro che tu riesca a farti prolungare il tuo mandato negli States come mi dicevi su facebook.

    • quattrovecchiinamerica said, on 16 gennaio 2011 at 12:26 PM

      Caro Stefano

      la sensazione di essere delle persone che infastidiscono i commessi, mi e’ familiare!!
      Spesso entrando in un negozio sembra quasi che vai a distrubare il chiacchiericcio che e’ in corso tra i commessi. E spesso capita che loro non proseguano a parlare, senza prestare nessuna attenzione al cliente, che rimane come un cretino ad aspettare che loro finiscano il loro gossip!!!

      PEr la Telecom, ti posso dire che sono dei prepotenti ed il customer care utilizza delle ragazze che hanno la dote di essere ignoranti prepotenti e maleducate.

      Naturalmente non si puo’ generalizzare, ma con la telecom e’ piu’ facile essere trattati male, che bene!!
      Ciao Ezio

  10. Marco said, on 14 gennaio 2011 at 9:38 am

    Sarà così a Roma… ma davvero a napoli non ho mai visto delle cose del genere!
    Napoli e la sua gente sarà pure considerata male dal nord ma non si vedono queste cose!
    Comunque ti auguro un Buon Anno, visto che non ho potuto visitare il sito nell’ultimo periodo…

    • quattrovecchiinamerica said, on 16 gennaio 2011 at 12:28 PM

      MI fa piacere che a Napli tu non abbbia la stessa sensazione che ho io nei negozi di ROma!

      Buon anno anche a te

      Ezio

  11. pippo said, on 14 gennaio 2011 at 11:26 am

    concordo con Marco. Napoli ha un sacco di difetti, ma, in genere, nei negozi i commessi ti seguono e ti aiutano (magari provano a fregarti, ma li per li non te ne accorgi (;-)).
    Ezio, aspetto con piacere il post sulle istruzioni dei prodotti americani (tipo le scritte che trovi sugli specchietti retrovisori delle auto coreane “Gli oggetti sono più grandi di quelli che appaiono nello specchietto”, a prova di idiota x l’appunto).

    • quattrovecchiinamerica said, on 16 gennaio 2011 at 12:29 PM

      CIao Pippo

      sei il secondo che non ha la sensazione di essere fregato a NApoli (almeno se non ti accrogi!!).

      IL post sulle istruzioni dei folgietti americani sara’ interessante da scrivere.

      Ciao Ezio

  12. adr said, on 15 gennaio 2011 at 6:06 am

    ammazza,a napoli sono cosi cordiali,allora io non vivo a napoli

    ps:i sono del centro storico(e nel mio quartiere-quartieri spagnoli)o altre zone chiaia compresa non sono per niente cordiali,salvo alcuni casi

    • quattrovecchiinamerica said, on 16 gennaio 2011 at 12:30 PM

      DIfferenze di vedute, da persone della stessa citta’.

      Ma e’ normale, dato che non tutti i negozianti sono ladri, e non tutti santi!!

      Ciao Ezio

  13. Fabrizio said, on 15 gennaio 2011 at 10:07 am

    Enzo io lavoro come commesso, anzi diciamo direttore in un negozio. Potrei stare qui a citare molte cose giuste che hai detto e molte inesatte. Sappiate che cmq PER LEGGE, una volta comprato in un negozio il negoziante non è tenuto a cambiarvelo ne tantomeno a restituirvi i soldi. Se tu vuoi fare un regalo, e questo regalo non piace, io negoziante 9 su 10 ti do un buono acquisto e te lo cambio con qualcosa d’altro, ma teoricamente la legge non mi obbliga affatto. Perchè dal momento che tu hai comprato toccato e valutato l’oggetto, sempre per la legge, sei in grado di fare un scelta ponderata. La stessa cosa ad esempio non vale sugli acquisti online, proprio per i motivi succitati, e cioè non puoi, toccare,provare,valutare etc etc… Poi ci sono anche grossi centri commerciali che ti rimborsano anche i soldi, a me è successo con l’Auchan ad esempio. Però è un favore che ti fanno perchè ripeto per legge, non solo, non ti devono ridare indietro i soldi, ma se vogliono possono anche non cambiartelo, se hai sbagliato colore o un altra cosa, è a loro discrezione. Sul discorso professionalità, generalmente a nord è decisamente meglio che al sud, ed a Roma. Un ultima cosa, in questo post hai citato 3/4 esempi, ed anche in passato ne citasti altri. Ma non è che il problema sei tu? Nel senso sei troppo pignolo, valuti troppe variabili etc etc Io dovessi fare un topic del genere arriverei a 5/6 esempi, ma in dieci anni. Onestamente come cliente non sono uno di quelli che guarda molto alla simpatia,professionalità o cordialità. Quando acquisto un prodotto di solito m’informo prima e spesso e volentieri ne so molto piu’ di chi mi serve, perchè oramai la società ci ha abituato a tanti ragazzetti pagati poco, con esperienza zero che non sanno ovvviamente niente di niente. E dicevo, una volta prese informazioni vado e compro da quello che me lo mette al minor prezzo nel raggio di 10 km, certo non attraverso la città per risparmiare 10 euro.
    Insomma è una storia lunga.

    • quattrovecchiinamerica said, on 16 gennaio 2011 at 12:37 PM

      CIao FAbrizio

      quello che mi dici mi sembra strano, anche se credo che sia vero!
      Esiste una legge in ITalia che dice che non e’ possibile cambiare un oggetto, quando si compra??

      Se esiste e’ incredibile!

      QUi in USA si puo’ cambiare tutto, con ed a volte senza scontrino fiscale!

      C’e’ un limite di tempo che varia da 1 a tre mesi, a seconda degli oggetti acquistati.

      DI certo e’ che qui sei invogliati a comprare, dato che tanto se non va bene o se non ti piace, lo puoi cambiare in qualsiasi momento, e nessuno ti fa storie, anzi si scusano perche’ l’oggetto non ti e’ piaciuto!!

      Io credo che sia un buon modo per invogliare il cliente ad entrare e comprare.

      INfatti in Italia prima di comprare una cosa ci devi pensare 100000 volte, tanto sai che sara’ difficile cambiarla!!

      QUi non ci pensi , la compri e se non ti va la riporti indietro!!

      SUl fatto che sia pignolo hai ragione, ma il fatto di essere trattato male, non e’ questione di pignoleria!!

      Poi qui ci si abitua bene, infatti qui il cliente viene venerato, dato che paga!

      DA noi credo invece che sia un oggetto da spennare ed a volte da trattare da fesso!

      COme dicevo in un precedente commento, non si puo’ generalizzare, ma io sono convinto che la tendenza sia questa, in Italia!

      CIao Ezio

  14. Marco said, on 15 gennaio 2011 at 10:07 am

    Guarda nei Quartieri Spagnoli posso anche capire… Ma a Napoli in generale i negozianti sono gentili, anche perchè sanno bene, che la loro gentilezza influisce sull’acquisto nostro e se noi non acquistiamo il negozio fallisce e loro perdono il posto… E’ tutta una cosa conseguenziale…

    • quattrovecchiinamerica said, on 16 gennaio 2011 at 12:41 PM

      CAro MArco

      tocchi un argomento interessante: il commesso ed il suo rapporto con il negozio.

      Qui in USA il commesso viene pagato poco e spesso vive di mance!

      PEr questo e’ sempre gentile e segue il cliente con dedizione ed educazione.

      Da noi mi sembra n po il contrario: prendono uno stipendio decente e gli importa poco come vanno gli affari del negozio. GLi interessa poco se il negozio va bene (in modo stupido aggiungo).

      QUi di solikto se i commessi stanno parlando tra di loro e tu entri, loro immediatamente smetono di parlare e ti seguono, senza continuare a parlare tra di loro (come spesso fanno a ROma).

      Ciao Ezio

  15. adr said, on 15 gennaio 2011 at 3:40 PM

    @ marco non mi trovo d’accordo con te
    mentre per fabrizio mi trovo d’accordo il negozio deve cambiare il prodotto solo se l’articolo è difettoso sempre con scontrino fiscale alla mano

    • quattrovecchiinamerica said, on 16 gennaio 2011 at 12:42 PM

      CAro ADriano, non sono d’accordo.
      Io credo che si debba poter cambiare il prodotto acquistato, sia che sia difettoso, che sia funzionante!

      E” solo cosi’ che si puo’ invogliare a comprare il cliente!

      Ciao Ezio

      • adr said, on 16 gennaio 2011 at 1:44 PM

        anche io la pensa come te,rispondevo a fabrizio,dicendo che la legge in italia dice che cambiare un prodotto è solo ed unicamente a discrezione del proprietario,lo deve cambiare (per legge)solo se è difettoso

      • quattrovecchiinamerica said, on 16 gennaio 2011 at 5:11 PM

        CAro Adriano

        aspetto con ansia, che Fabrizio ci dia gli estremi di legge, che dicono che in ITalia non si possonon cambiare oggetti, se non per difetto!

        IO spero che non sia vero, ma se e’ vero mi dispiacerebbe proprio!!
        Ciao Ezio

  16. Marco said, on 16 gennaio 2011 at 5:55 am

    Sì però non credo che a Napoli si vedano scene come quelle successe ad Ezio nel negozio di materazzi…

    • quattrovecchiinamerica said, on 16 gennaio 2011 at 12:43 PM

      Non e’ che succede in tutta Roma, ma spesso si possono trovare situazioni del genere!!

      Ciao Ezio

      • adr said, on 16 gennaio 2011 at 1:44 PM

        idem napoli,non sono tutti cosi

        e menomale

  17. Giuliano said, on 16 gennaio 2011 at 3:27 PM

    Ciao Ezio,
    non mi connettevo da un po’ al tuo sito. Ora l’ho fatto e mi e’ venuto il mal di pancia 😦

    Vedi, in Italia questo tipo di trattamento non riguarda solo i rapporti negoziante-cliente ma anche amministrazione pubblica – cittadino. Per quanto mi consta quest’ultimo aspetto negativo e’ piu’ raro, pero’ quando capita pesa.
    Chissa’, forse dopo qualche anno in USA te ne eri scordato.
    Giuliano

    • quattrovecchiinamerica said, on 16 gennaio 2011 at 5:14 PM

      Ciao Giuliano

      innanzi tutto saluti a te, dato che e’ tempo che non ci sentivamo!!

      HAi ragione perfettamente quando dici che la situazione e’ difficile anche per il rapporto cittadino-societa’ di servizi/amministrazioni pubbliche!

      QUesto e’ un altro tasto piu’ che dolente!!

      E credo di difficile soluzione, in un paese che ha un numero esagerato di dipendenti pubblici, che fanno poco, credono di guadagnare poco per il loro lavoro (che e’ quasi nullo in confronto ad un lavoro privato) e si lamentano in continuazione!

      Ciao Ezio


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