Take Your Kids To Work Day
Cari lettori del blog e’ da troppo tempo che non riesco a scrivere nulla, per mancanza di tempo.
Piu’ volte vengo sollecitato da commentatori del blog e su Facebook a scrivere qualche posts, ma pur avendo voglia di scrivere non lo faccio mai (un po perche’ il tempo e’ poco, ma sopratutto perche’ la delusione quotidiana, che deriva dagli avvenimenti a cui tutti i giorni siamo costretti a fare da testimoni passivi,
e’ talmente forte che ti annulla la voglia di fare scrivere posts comparativi tra momenti di vita americani vissuti, in cui tutto funzionava bene e che davano veramente il tempo di vivere per la famiglia e non rincorrere la vita, e quelli di basso livello italiani).
Tanto per citarvi qualche notizia di basso livello (che sara’ meno dell’1 % di quello che abbiamo sentito dai TG e letto sui giornali) ecco una lista scarna degli ultimi tempi:
Le banconote da 500 euro con cui Formigoni faceva i bonifici
Concorso per laureati, lo vincono con il diploma di terza media
Mps : «Ce la faremo, finiti i cassetti segreti». Il PD c’entra.
Il pubblico ministero Roberto Staffa filmato mentre fa sesso con un trans nella Procura della Repubblica
Livorno: bufera sulla nomina ad assessore di Solimano, ex terrorista di Prima Linea
Regione Lombardia, rimborsi falsi: 40 indagati tra consiglieri Pdl e Lega
L’affondo di Battiato : «Troie in Parlamento»
PER NON PARLARE DEI 60 GIORNI DEPRIMENTI DEL DOPO ELEZIONI POLLITICHE 2013, CULMINATE NEL VOTO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANA: UNA PENA A CUI ABBIAMO DOVUTO ASSISTERE GIORNO DOPO GIORNO, ASCOLTANDO LE STESSE INUTILI FRASI E GLI STESSI STERILI DISCORSI DEI NOSTRI POLITICI, TESI NON A RISOLVERE I PROBLEMI NOSTRI MA I LORO!
Ma tornano al post oggi ho trovato questa voglia, proprio leggendo un post di una amica su Facebook, che parlava del giorno in cui gli americani portano i loro bambini sul posto di lavoro ed ho deciso di riscrivere qualche mia impressione sull’argomento.
L’argomento e’ tanto interessante, quanto sconosciuto nella nostra Italia che e’ sempre piu’ divorata da contraddizioni politiche, ipercriticismo inutile verso tutto, maleducazione dilagante e con prospettive di miglioramento tendenti allo zero!
Ritornando ad una nazione civile (gli USA, con tutte le loro contraddizioni, di cui abbiamo parlato nel blog e di cui parleremo ancora), ogni 25 Aprile si festeggia il giorno in cui tutti i lavoratori portano i loro figli sul luogo di lavoro.
La mia prima giornata di “take your child to work day” e’ stata nel 2009, e quando mi hanno invitato a portare i miei figli sul luogo di lavoro, mi e’ sembrato strano, ma una bella idea.
Per noi era come una possibilita’ ulteriore di socializzare con gli amici americani e per conoscere le famiglie di molti di loro, che altrimenti avremmo conosciuto molto difficilmente.
I bambini sono stati veramente contenti di vedere dove passavo le mie giornate, e poi l’Arsenale per quelle giornate ha sempre preparato un sacco di eventi particolari per i bambini.
Il primo anno siamo stati in un building, dove avevano organizzato giochi a squadre (con i genitori parte attiva) ed alla fine della giornata l’inmancabile diploma della giornata.
Il secondo anno invece hanno organizzato su un prato una esposizione di mezzi militari da visitare.
Non vi nego che i bambini si sono piu’ che divertiti a scorazzare tra elicotteri e carri armati.
Qui sotto il mio ex piccoletto, alla guida di un elicottero,
mentre qui usciva da un veicolo trasporto truppe.
Una volta invece avevano organizzato in un anfiteatro (di sotto Paolo che con la sua coca ghiacciata, si dirigeva verso il teatro),
una visione di un film che mostrava tutta la forza e la potenza dell’Esercito americano.
Devo dire che quella volta hanno veramente esagerato, infatti hanno fatto vedere anche dei bombardamenti “veri”!
Ma gli americani sono fatti cosi’: nazionalisti fino agli estremi!
Pero’ a parte gli estremismi militari, credo che una manifestazione del genere sia da importare in Italia assolutamente.
Infatti portare i propri figli al lavoro significa condividere e far conoscere ai propri figli il luogo dove i genitori passano un terzo della loro vita.
(qui sotto Stefania e Paolo che visitavano uno dei miei cubicles, in cui ho lavorato per + di 3 anni)
Renere partecipe il proprio figlio del lavoro che tutti i gironi svolgiamo e’ anche un modo per far conoscere loro le varie professioni e magari orientarli nella scelta lavorativa del futuro.
Dottori,
poliziotti,
militari,
maneger,
segretarie,
attori,
e presidenti!
Insomma una tradizione civile, facile da importare in Italia, per rendere fieri i nostri bambini dei nostri lavori e per far conoscere loro una possibile futura attivita’ lavorativa.
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