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MARRYMOON IN ITALY (OVVERO UN MATRIMONIO DI DUE RAGAZZI DELL’ALABAMA IN ITALIA!)

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MARRYMOON …. IN ITALY

PART 1

(un matrimonio di due ragazzi dell’Alabama a Roma!)

Per gli amanti delle tradizioni americane, romantiche, vi raccontero’ il “merrymoon” di due ragazzi dell’Alabama (precisamente di Huntsville, citta’ meravigliosa dove abbiamo vissuto per piu’ di 3 anni) che ho conosciuto tramite facebook.

A volte il tanto demonizzato facebook serve a qualche cosa!

I due ragazzi sono Collins e la sua bella ragazza che da questa casa di Huntsville,

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hanno deciso di festeggiare il loro matrimonio (22 Dicembre  2014), volando in Italia, per sposarsi nella chiesa di S. Cosimo e Damiano!

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La storia a mio avviso e’ rara e molto romantica.

Come molti sanno in USA e’ molto diffusa la dichiarazione d’amore che il fidanzato fa alla futura moglie, in ginocchio (“marriage proposal”).

A marriage proposal is an event where one person in a relationship asks for the other’s hand in marriage. If accepted, it marks the initiation of engagement. It often has a ritual quality, sometimes involving the presentation of an engagement ring and the formal asking of a question for example “Will you marry me, …?”

Naturalmente Collins non ha voluto derogare da questa bella tradizione ed un giorno (9 MArzo 2014), mentre erano in gita alle Smoky Mountains,

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bending on his knees, come nella migliore tradizione americana, ha pronunciato al fatidica frase: “will you marry me”?

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Lei di tutta risposta, ha risposto di si (non cosi’ velocemente come Collins pensava!) e lo ha baciato (tutto da film!!).

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Per le signore lettrici del blog, ecco l’anello della dichiarazione.

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Qualche giorno fa, prima di partire per l’ITalia, si sono riuniti con gli amici, per festeggiare

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ed eccoli, sorridenti, dopo pochi giorni all’aeroporto di Huntsville, che iniziano il loro lungo viaggio di avvicinamento verso Roma.

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Nel prossimo post vi raccontero’ le tappe che hanno affrontato per raggiungere la capitale e le loro prime giornate a Roma, per poi concludere con il matrimonio.

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Come bonus post, vi allego molte foto di marriage proposals, tra le piu’ usuali e non!

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Inoltre ricordatevi che la risposta non e’ sempre si, i video di sotto lo confermano!!

 https://www.youtube.com/watch?v=22ec8o7p2bI

https://www.youtube.com/watch?v=Ql0y-pHZUyk

 

ROAD SIGNS – INSIDE ALABAMA DRIVER MANUAL AND USA (PART 4)

Posted in Escursioni-Viaggi, macchine, Usi e costumi, Varie by quattrovecchiinamerica on 1 dicembre 2013

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ROAD SIGNS – INSIDE ALABAMA DRIVER MANUAL AND USA

(PART 4)

Chi ha letto la parte 1, 2 e 3 del post si ricorderà che a proposito della nostra patente di guida USA, il racconto si era interrotto dicendo che avevamo inziato a prendere confidenza con i segnali stradali americani, in attesa di una risposta da parte del Dipartimento della pubblica sicurezza, che doveva dirimere il dubbio dei dubbi: deve prendere un militare italiano (e sua moglie) la patente dell’Alabama?

Il dubbio ce lo ha risolto la comunicazione che ci e’ pervenuta a casa (dopo meno di 5 giorni lavorativi dall’invio della mia richiesta!) che attestava il fatto che: “i militari di stanza in Alabama, ed i relativi familiari, sono esentati dal dover prendere la patente dello Stato”!

Dato che degli americani mi fido, ma so che sono assolutamente attaccati alla libretta, ho fatto un duplicato di tale lettera.

L’originale l’ho messo nella macchina di mia moglie, e quello fotocopiato nella mia.

Questo per far si che se qualche poliziotto americano ci avesse fermato chiedendoci la famosa frase “driving licence please”, invece di andare a spiegargli che noi avevamo una esenzione come da loro manuale di guida (cosa alla quale sono sicuro non avrebbero creduto), gli avremmo fatto vedere la lettera del loro dipartimento che ci esentava dal dover prendere la patente di guida.

In piu’ avevamo anche la patente di guida internazionale valida per 3 anni, che sarebbe stata comunque utile nel caso comunque il poliziotto avesse avuto ulteriori dubbi in merito!

Insomma come avrete capito, abbiamo deciso di non prendere la patente di guida dell’Alabama, non senza qualche paura.

Infatti come detto sopra, gli americani sono restii ad interpretazioni personali.

Di solito la legge e’ facile da interpretare e loro non sono neanche abitutati ad interpretarla (cosa opposta avviene in Italia, dove la legge c’e’ sempre, ma l’interpretazione e’ sempre soggettiva e varia dalla convenienza di chi la interpreta).

Quindi la mia paura era quella di incontrare uno zelante e palestrato poliziotto americano,

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il quale non interpretava la legge, ma la applicava!!

Vi posso anticipare che per fortuna siamo stati fermati poche volte e tutte le volte la polizia non ci ha creato troppi problemi.

Ma vi ricordo che il mio status era quello di Ufficiale dell’Esercito, e per loro essere un Army Officer, un poliziotto, un vigile del fuoco, e’ comunque sinonimo di persona per bene che va rispettata per definizione, a meno che non sgarri!

Ma anche se non abbiamo mai preso la patente americana,

(a dire il vero io ho preso un surrogato della driving license. Ho preso una ID, rialsciata dallo stesso dipartimento che rilascia la driving license, ma che non ne aveva i privilegi di guida. Insomma una driving license che pero’ era solo una carta di identità!! Non potevo lasciare gli States senza avere la mitica US driving license, se non nel contenuto almeno nel formato!)

abbiamo avuto tanti amici che la hanno presa e ci hanno raccontato aneddoti (sui knoledegement tests e road tests) simpatici che vi scrivero’ in un altro post.

Ma prima andiamo a vedere qualche altro cartello stradale americano diverso da quelli che vediamo sulla nostre strade.

Iniziamo con alcuni cartelli, il cui siginificato (seppur intuibile) in Italia e’ disconosciuto dai piu’, almeno a Roma!

Questo segnale sotto significa non parcheggiare sul marciapiede (non sul pavimento!),

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questo significa non parcheggiare MAI,

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e questo non parcheggiare motoveicoli sul limite o sul percorso pedonale,

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ed in USA sono quasi sempre rispettati, come del resto e’ rispettata tutta la segnaletica stradale (li’ la polizia non scherza).

La domanda nasce spontanea: gli stessi cartelli a Roma quale effetto sortirebbero??!!

Le foto di sotto sono meglio delle parole e ad onor del vero le foto sono state scattate in tutta Italia:

Le prime foto sono di persone che hanno poca classe nel parcheggiare sui marciapiedi: troppo facile e poca fantasia!

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Qui sotto invece gli stupidini creativi, che se ne fregano dei pedoni e degli esercizi commerciali.

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Poi saliamo di categoria ed incontriamo gli imbecilli, che posteggiano dove dovrebbe passare l’autobus o dove dovrebbero prendere l’autobus i passeggeri.

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La categoria sotto, la definirei “i creativi” del parcheggio.

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Qui sotto la creatività e’ di tipo “municipale”, in quanto vorrei conoscere il genio che ha progettato questo parcheggio.

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E per finire la categoria che da noi non manca mai: gli stronzi che parcheggiano dovunque, fregandosene degli handicappati!!

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Ma fuori dalle classifiche, ecco questi poliziotti che parcheggiano sul marciapiede e sullo scivolo per handicappati, nelle vicinanze di un bar!

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Il top della creatività (stronzaggine) lo raggiunge questo camioncino che vende generi alimentari probabilmente a Roma: di fronte al parcheggio epr handicappati!

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Da noi esisitono cartelli e regole simili agli USA, ma difficilmente vengono fatte rispettare. Non temo smentite, dato che ogni giorno per andare in Ufficio o ad accompagnare a scuola i bambini, trovo centinaia di macchine parcheggiate un po alla “come cacchio ce pare” e difficilmente si vedono vigili che fanno multe o carri attrezzi che le rimuovono!

Ai cultori delle leggi ecco cosa recita l’articolo 158 comma 1 e 2 del codice della strada in merito al divieto di sosta dei veicoli ed i commi 5-6-7 relativi alle relative sanzioni:

1. La fermata e la sosta sono vietate:

a) in corrispondenza o in prossimità dei passaggi a livello e sui binari di linee ferroviarie o tramviarie o così vicino ad essi da intralciarne la marcia;

b) nelle gallerie, nei sottovia, sotto i sovrapassaggi, sotto i fornici e i portici, salvo diversa segnalazione;

c) sui dossi e nelle curve e, fuori dei centri abitati e sulle strade urbane di scorrimento, anche in loro prossimità;

d) in prossimità e in corrispondenza di segnali stradali verticali e semaforici in modo da occultarne la vista, nonché in corrispondenza dei segnali orizzontali di preselezione e lungo le corsie di canalizzazione;

e) fuori dei centri abitati, sulla corrispondenza e in prossimità delle aree di intersezione;

f) nei centri abitati, sulla corrispondenza delle aree di intersezione e in prossimità delle stesse a meno di 5 metri dal prolungamento del bordo più vicino della carreggiata trasversale, salvo diversa segnalazione;

g) sui passaggi e attraversamenti pedonali e sui passaggi per ciclisti, nonché sulle piste ciclabili e agli sbocchi delle medesime;

h) sui marciapiedi, salvo diversa segnalazione.

2. La sosta di un veicolo è inoltre vietata:

a) allo sbocco dei passi carrabili;

b) dovunque venga impedito di accedere ad un altro veicolo regolarmente in sosta, oppure lo spostamento di veicoli in sosta;

c) in seconda fila, salvo che si tratti di veicoli a due ruote, due ciclomotori a due ruote

o due motocicli;

d) negli spazi riservati allo stazionamento e alla fermata degli autobus, dei filobus e dei veicoli circolanti su rotaia e, ove questi non siano delimitati, a una distanza dal segnale di fermata inferiore a 15m, nonché negli spazi riservati allo stazionamento dei veicoli in servizio di piazza;

e) sulle aree destinate al mercato e ai veicoli per il carico e lo scarico di cose, nelle ore stabilite;

f) sulle banchine, salvo diversa segnalazione;

g) negli spazi riservati alla fermata o alla sosta dei veicoli per persone invalide di cui all’art. 188 e in corrispondenza degli scivoli o dei raccordi tra i marciapiedi, rampe o corridoi di transito e la carreggiata utilizzati dagli stessi veicoli;

h) nelle corsie o carreggiate riservate ai mezzi pubblici;

i) nelle aree pedonali urbane;

l) nelle zone a traffico limitato per i veicoli non autorizzati;

m) negli spazi asserviti ad impianti o attrezzature destinate a servizi di emergenza o di igiene pubblica indicati dalla apposita segnaletica;

n) davanti ai cassonetti dei rifiuti urbani o contenitori analoghi;

o) limitatamente alle ore di esercizio, in corrispondenza dei distributori di carburante ubicati sulla sede stradale ed in loro prossimità sino a 5m prima e dopo le installazioni destinate all’erogazione.

……

5. Chiunque viola le disposizioni del comma 1 e delle lettere d), g) e h) del comma 2 è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da €38,00 a €155,00 per ciclomotori e i motoveicoli a due ruote e da € 80,00 a € 318,00 per i restanti veicoli.

6. Chiunque viola le altre disposizioni del presente articolo è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da €23,00 a €92,00 per i ciclomotori e i motoveicoli a due ruote e da €39,00 a € 159,00 per i restanti veicoli.

7. Le sanzioni di cui al presente articolo si applicano per ciascun giorno di calendario per il quale si protrae la violazione.

In UK ci sono questi volantini che cercano di far capire alle persone che parcheggiano sui marciapiedi che sono antisociali (tipico spirito inglese per non dire stronzi!).

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Continuando ancora sul tema dei cartelli inerenti al parcheggio, eccone sotto uno che tradotto potreebe significare la seguente cosa:” non pensate minimamente di parcheggio qui”!

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Poi ci sono i cartelli difficili da capire, tipo questo:

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questo sotto lo abbiamo trovato noi ad Atlanta nelle vicinanze del downtown.

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E pare che non sia ben frequentato!

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Spostandoci di poco dal tema parcheggio, ecco il cartello che indica l’impossibilità di fermarsi in qualsiasi momento.

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Anche qui potremmo parlare per ore di cio’ che vediamo quotidianamente in Italia sulle fermate delle macchine non conformi all’art. 158.

Io personalmente tornando dopo 3 anni dall’America sono rimasto sconvolto da come a Roma le persone lascino le macchine si fermino in doppia fila o addirittura in terza fila, quasi come se fosse normale. Si trovano macchine ferme in curva, su strade a scorrimento veloci, su strade ad una corsia, camion che scricano a tutte le ore del giorno ………………….

Una vera e propria giungla di macchine messe a cavolo, senza rispetto per nessuno. Il mio sentimento per questi personaggi e’ espresso da questo murales:

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I peggiori pero’ sono quelle che sono fermi in doppia e tripla fila, ma che sono dentro la macchina! Bloccano coscientement il traffico e se gli dici qualche cosa sono capaci di riposnderti male. Ma mi chiedo dove sono i vigili???!!!

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Ecco un altro cartello USA, che da noi e’ recepito quasi come un consiglio

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(da notare che ogni Stato ha la sua regolamentazione in materia di segnaletica stradale, e quindi se in Alabama non si possono mandare messaggini mediante cellulare, magari in Arkansas invece si!)

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E’ importante sapere che in USA, a differenza dell’Italia e di molti altre nazioni, si puo’ guidare mentre si parla al telefono!

In questo campo sembra che noi siamo piu’ avanti di loro.

Ci sono pero’ alcuni Stati in cui pero’ non e’ possibile guidare mentre si parla al cellulare:

It’s important for mobile office professionals to be aware of the fact that many jurisdictions have made it illegal to use your cell phone while driving. In some cases you can still use hands-free devices.

Ignorance of the law is no defence, so make note of where you cannot use your cell phone.

United States:

•Arkansas – only in force for school bus drivers

•Arizona – effective only for school bus drivers

•California – effective Jan. 2008 you must use a hands free device.

•Conneciticut

•Brooklyn, Ohio have passed an ordnance making it illegal to use handheld cell phones.

•District of Columbia

•New Jersey

•New York – hands-free use is allowable and emergency use of a hand-held cell phone.

Many States currently have legislation pending regarding the use of cell phones. Most States also cover using cell phones in the case of accidents or other law-breaking activities while driving a vehicle in their respective traffic legislation.

Questo sotto, non e’ un vero e proprio cartello stradale, e’ un avvertimento intelligente, che ho visto spesso,

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ma anche se sembra stupido (il cartello) ha la sua ragione di esistere, viste le foto di sotto!

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I cartelli di sotto sono a tema trafficlight o semaforo.

Questo di seguito ricorda che se si passa con il rosso, si debbono pagare 400 $ di multa. Per chi non ha vissuto negli USA, quando la polizia vi dice che deve riaasciare un ticket, non e’ una buona cosa! Infatti ricevere un ticket vuol dire ricevere e pagare una multa!!!

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Questo cartello invece ricorda la fantastica propensione degli americani a normare tutto, anche il modo di attraversare la strada dei pedoni!

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Un segnale che conosco bene e’ questo di sotto, infatti noi abitavamo vicinissimi ad un passaggio a livello e tutti i giorni lo incrociavamo attraversando i binari sconnessi.

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Questo cartello avverte l’automobilista che a pochi metri c’e’ un attraversamento ferroviario, che puo’ essere con barriere o senza (in questo caso le barriere non esistono ed i binari da attraversare sono due).

Per gli amanti delle parole americane, attraversamento ferroviario si dice railroad crossing o anche crossbuck.

Rimando ad un altro post foto e parole sui treni americani, che in USA sono assolutamente affascinanti.

Vi dico solo che a quel passaggio livello sotto casa, se passava un treno merci (ed in 3 anni ho visto solo treni merci =  freight train), potevi assistere ad uno spettacolo unico: minimo due motrici se non tre,

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un treno lungo decine e decine di vagoni,

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e container caricati a doppio!

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Ultimi cartelli stradali di questo post, sono quelli riferiti alle cinture di sicurezza, che in USA sono assolutamente da indossare, pena un ticket da parte della polizia!

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In Alabama, allacciare le cinture di sicurezza si dice “buckle up”!

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NAturalmente anche qui le cinture di sicurezza si possono personalizzare con i gadget dei Roll Tide!

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Ma non posso non finire senza segnalare il fatto che in  USA quando si vede uno stop, o delle striscie pedonali gli automobilisti si fermano almeno 5 metri prima.

Ma non lo dico per esagerare, ma perche’ e’ vero!

Mentre da noi sulle striscie si fermano solo le macchine che bucano la gomma o quelle in cui il guidatore sviene!

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Questo cartello simpatico lo troverete spesso nelle lande desolate dell’Alabama, e se lo trovate andate in chiesa, che e’ meglio!!!

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THE END ……………IS JUST A NEW BEGINNING!

Posted in Attivita' bambini, Escursioni-Viaggi, Famiglia e dintorni, Usi e costumi, Varie by quattrovecchiinamerica on 8 ottobre 2012

THE END ……………..IS JUST A NEW BEGINNING!

Come tutte le cose belle, anche la nostra avventura ha avuto il suo atto conclusivo: la partenza!

E come sempre i giorni prima della partenza sono stati frenetici>

Naturalmente abbiamo dato spazio ai saluti con i colleghi di lavoro (per me) ed alle colleghe di “compere, palestra e pranzi” (per Stefania).

Eccomi accanto al mio capo americano, mentre ricevevo il gadget di rito per le persone che lasciano  l’arsenale.

Qui sotto il mio collega di stanza (anche se di stanza vera e propria non si poteva parlare, perche’ in america si sfruttano molto gli uffici open space,dove tutti sentono e vedono tutti gli altri alzandosi in piedi)

tedesco!

Come in questi anni passati non vi parlero’ dei sentimenti e degli stati d’animo che vagavano dentro di me, ma vi assicuro che ero triste e mi sono chiesto piu’ volte se fosse stato intelligente rimanere in USA con la famiglia lasciando il mio lavoro italiano.

Ma il passo probabilmente sarebbe stato troppo azzardato (vista la situazione di lavoro in USA. Il mio lavoro in USA era sicuro, ma lasciando tutto sarebbe diventato tutto piu’ difficile ed incerto), e poi Stefania non aveva intenzione di rimanere.

Quindi siamo partiti, come la maggiorparte degli italiani passati da Huntsville.

Ma vi assicuro che ci sono stati degli italiani, piu’ coraggiosi ed intraprendenti di me, che sono rimasti e non si sono pentiti affatto!

Allora, dopo aver fatto le ultime spese di giocattoli a Walmart per far giocare i bambini sull’aereo,

un Lunedi’ mattina, molto triste di Settembre, abbiamo ripreso l’aereo che ci riportava a Roma.

Dei nostri cari amici ci sono venuti a prendere per portarci all’aeroporto di HSV ed abbiamo approfittato per lasciargli le ultime cose che non avevamo ancora venduto.

Nella mia testa rivevo tutti i momento belli e brutti che abbiamo passato in america.

Ed i ricordi andavano su e giu’, come sulle roller coster!

Cercavo di ricordare tutti i bellissimi posti visitati in USA,

ma alla fine ho dovuto prendere l’aereo, anche se non volevo!

I bambini erano felici di tornare a casa, anche se non avevano percepito bene che non era la solita vacanza americana, ma la fine della nostra avventura americana.

Stefania era contenta e come in tutti i viaggi era quasi pronta ad entrare in catalessi, dovuta ad eccesso di Tavor (utile a non avere paura in aereo!!).

Il viaggio era diviso in due tratte.

La prima tratta Huntsville-Detroit, un lungo stop di 7 ore e poi un volo diretto verso Fiumicino.

A Detroit, dove avevamo fatto gia’ scalo in un viaggio verso il Canada, siamo arrivati un un batter d’occhio, ma la lunga sosta si prosettava pesante.

Infatti aspettare 7 ore con i bambini in aeroporto (seppur grande come quello di Detroit), e’ scocciante.

Allora ho cmprato un daypass giornalierofamiliare, che dava il permesso di frequentare una mega area, dove c’era di tutto.

Mangiare e ber as much as you want, internet wi-fi libero, bagni e doccie da favola, armadietti per le valigie con lucchetto e comodissimi divani + poltrone! Insomma tutto quello che serve per passare 7 ore tranquilli e coccolati!

Qui sotto Paolo che gioca con il nuovo ipad, mentre si gode la vista di uno dei terminal dell’aeroporto.

Sara che si mangia una merendina presa dal buffet (non esageratamente ricco di pietanze, ma sufficiente per riempirsi la pancia con stuzzichini in compagnia di analcolici e superalcolici, a volonta’ !).

Sara e Stefania che si dirigono a rinfrescarsi al bagno.

Poi la solita routine di viaggio, lungo ma senza nessun inconveniente di tipo “aereo”!

Arrivati in Italia, il solito primo desolante impatto con l’aeroporto di Fiumicino e’ stato deprimente.

Io non ho mai visto un aeroporto nuovo, ridotto in cosi’ pessimo stato.

I corridoi, oltre ad essere spogli ed impersonali, sono sporchi.

Le indicazioni latitano e spesso sono ingannevoli.

Per prendere un carrello per le valigie, non ci sono macchinette cambia soldi funzionanti (e se funzionano non danno resto), se chiedi a qualche negozio di cambiare i soldi per il carrello quasi ti rispondono male.

Ma il top della penosita’ e’ il parco giochi destinato ad i bambini vicino al ritiro dei bagagli.

Intanto a mio avviso dovrebbero metterlo, come in molti aeroporti normali, alle partenze e non agli arrivi. Infatti si presume che ci sia bisogno di aspettare + tempo prima di partire, che quando si arriva!

Ma da noi si sa che i bagagli possono uscire (quando escono) dai 30 minuti in su!

Mentre nella maggiorparte delgi aeroporti dopo 5- 10 minuti i bagagli sono belli che consegnati!

Pero’ bando alle chiacchiere ed ecco il meraviglioso parco giochi che la capitale d’Italia offre:

una casetta con un tavolino, posti su un tappeto lercio e rovinato

ed un meraviglioso dondolo (pero’ ci sono degli stickers a forma di farfalla)!

Comunque dopo aver ammirato il parco giochi ed aver atteso 30 minuti per i bagagli, non avendo trovato un euro per il carrello dei bagagli (ne’ alla macchinetta cambia soldi ne’ attraverso i negozianti), abbiamo chiamato un porter.

In USA il prezzo del porter lo fai tu, in base al tuo buoncuore, qui in Italia i prezzi oltre ad essere sproporzionati, sono assurdi, infatti si fanno pagare anche gli zaini che poggiano sul carrello.

5 Euro a collo!

Contate i bagagli ed immaginate quanto abbiamo speso (in USA ce la saremo cavata con 5/10 dollari ed il porter sarebbe stato piu’ che contento!)

Ecco i bambini felici e contenti di essere arrivati a Roma.

Qui sotto invece il caos di macchine parcheggiate alla “come me pare”, che si ammira all’uscita dell’aeroporto della Capitale.

In poco tempo (1 ora!) abbiamo raggiunto casa, addobbata da mamma (mia) in onore del rientro definitivi dei nipotini!

Da oggi quindi per noi e’ finita una bellissima avventura americana, ma ne e’ iniziata una nuova.

Riabituarsi al caos, alla disorganizzazione ed alla maleducazione romana (non di tutti per fortuna) non sara’ facile, ma neanche impossibile.

Intanto inizieremo a ristrutturare la casa, a partire dalla camera da pranzo, che diventera’ la camera dei bambini.

Il giorno dopo il nostro arrivo abbiamo portato i ragazzi nella nuova scuola, ed eccoli, felici, in divisa al loro primo giorno di  scuola italiano.

Ed ecco le macchine parcheggiate in NORMALE doppia fila davanti alla scuola.

Per non perdere l’abitudine a scrivere, ogni tanto scrivero’ qualche posts di cose americane, mettendole a paragone con quelle italiane.

Ciao a tutti e grazie per averci seguito fino ad oggi, facendoci arrivare quasi ad 1 milione di click!

Non pochi per un blog completamente amatoriale!