ITALIA vs USA DUE ANNI DOPO (part 1)
ITALIA vs USA DUE ANNI DOPO
(part 1)
“Ciao, ci tenevo a ringrazianti perché a differenza di quasi tutti gli altri siti sugli USA, tu mi dai la possibilità, con i tuoi racconti di vita quotidiana, di vivere il mio sogno. Che ovviamente è, fin dall’infanzia, quello di vivere in America. Spero non ti fermerai presto. Qualora avessi voglia di scambiare due chiacchiere sulla meravigliosa vita negli USA e di raccontare aneddoti, non esitare a contattarmi”
Le parole riportate sopra, sono quelle di uno dei tanti commenti ricevuti ultimamente sul blog.
Perche’ ho riportato questo commento?
Per autoincensare il blog?
Assolutamente no!!
Ma solo perche’ in questi anni di commenti e di blog ho avuto alcune critiche perche’ secondo alcuni lettori il blog raccontava “favole americane” e che affermavano che l’America vera e’ un’altra cosa.
A tali critiche ci ho pensato piu’ volte e sono arrivato alla conclusione che il blog naturalmente non e’ una favola americana, ma e’ la vera realta’ che noi abbiamo vissuto, senza che la stessa fosse stata romanzata, travisata o artefatta da me, per far vedere che gli USA sono meglio dell’Italia o viceversa.
Di certo il taglio delle storie risente del “social environment” in cui ni siamo vissuti e cioe’ quello di un ufficiale ingegnere militare che lavorava per gli USA in un Arsenale Americano, con uno stipendio assolutamente da non disprezzare.
Quindi di una famiglia che potrebbe essere paragonata ad una famiglia americana di medio alta borghesia.
Ma questa peculiarita’ non ha affatto influenzato i racconti ed i posts, infatti ho sempre cercato di far rivivere ai lettori cio’ che noi vedevamo e percepivamo indipendentemente da quanto guadagnavo o dal lavoro che facevo.
E questa sensazione di racconto indipendente e non turistico e’ stata spesso confermata da moltissimi commenti.
Riporto sotto il commento di Barbara (la quale ha permesso la pubblicazione sia del suo nome che del commento), in quanto oltre ad aver visitato Huntsville (Al) e la Jack Daniel Distillery in Tennessee, ha potuto constatare di persona che quanto ho raccontato io non erano balle, ma cose piu’ che vere!
ciao Ezio…
sono Barbara ti scrivo da Vicenza…è una settimana oggi che siam tornati dagli States…quarta volta per me…terza per il mio ragazzo…e siamo in piena depressione da rientro…
e siamo stati solo in vacanza…
ho iniziato a leggere il tuo blog per caso proprio in questi giorni…
sai che siamo passati per Huntsville? ho conosciuto pure una ragazza molto simpatica di lì, Courtney e siamo stati a Fayetteville dopo aver visto la Jack Daniel’s Distillery?
Mi viene da piangere…
Abbiamo fatto intorno ai 4000km, 3 settimane…un bel viaggione…
Ma dopo NY e la California..finalmente abbiamo visto la vera america…
e mi viene da piangere…
Ho letto le tue parole e … me le togli dalla bocca…
Le cose funzionano, la gente ti saluta, ecc ecc….
Ho proprio toccato con mano tutto questo veramente e forse solo per la prima volta così da vicino, con occhi più aperti che non da turista medio…
e mi viene da piangere…ora…
E so che tu sai cosa voglio dire…
Volevo solo ringraziarti per il tuo blog, mi fa tornare là…
Spero che tu non sia veramente tornato ad essere quello che eri perchè io di essere inkattivita con gente che ti fa inkattivire anche se non lo sei non ci sto più…
Intanto continuo a leggerti per finire tutto quello che hai scritto e spero anche di sentirti, così mi fai sapere come va adesso, e come sta la tua family.
Chi non c’è mai stato non può capire, chi si rifiuta di capire è meglio che se ne stia qui in Italia….
Grazie
Barbara
Ed e’ proprio il commento di Barbara che ha ispirato questo post.
Infatti lei sottolinea la forte differenza che ha riscontrato viaggiando attraverso gli USA, rispetto al nostro paese.
Ed allora ho pensato di fare un post comparativo a distanza di due anni dal nostro rientro in Italia.
A due anni dal nostro rientro in Italia ed ancora sento la mancanza di quello Stato cosi’ arretrato denominato Alabama e di quella citta’ piccolo, inesistente e quasi deserta nei week end, che si chiama Huntsville.
Sento la mancanza:
– dei politici onesti;
– del prezzo della benzina negli USA;
– della mia squadra di football universitario americano, gli invincibili Roll Ride!
– del mitico NFL football Monday night;
– delle finali di NBA di basket:
– dei panini dal gusto unico e fantasioso Americano;
– dell’educazione di quella gente e del loro rispetto delle regole;
– della semplicita’ delle azioni quotidiane e del loro modo di vivere;
– della pulizia dei bagni pubblici quasi in ogni dove;
– del “complete customer care orientation” della Societa’ Americana;
– della pulizia e cortesia degli alberghi;
– dell’organizzazione delle chiese americane;
– delle procedure user friendly che si utilizzano in Banca, alla Posta, al Supermercato, in Assicurazione, in agenzia viaggi, per fare dei contratti per il telefono, per il gas, per l’elettricita’, per l’acqua;
– della cortesia dei camerieri nei ristoranti;
– della completa disponibilita’ dei commessi nei negozi;
– dei bei parchi giochi e delle aree attrezzate per i bambini, sicure e ben mantenute;
– degli asili di gran lunga piu’ belli di quelli italici (piu’ puliti, grandi, attrezzati con grandi aree verdi) e delle scuole pubbliche, che sono dei very gioielli a confront con le nostre;
– della sanita’ Americana (piu’ avanti mi spieghero’ meglio);
– dell’assenza di persone lungo le strade che infastidiscono i passanti (tipo extracomunitari irregolari e/o italiani che vendono oggetti falsi, che richiedono l’elemosina, che ti vogliono pulire i vetri a forza con acqua sporca, che dormono e fanno i propri bisogni per strada, che vogliono soldi per il parcheggio della macchina, che vendono droga ai nostril ragazzi;
– dell’assenza di traffico;
– dell’assenza dei furbetti di quartiere e dei maleducati;
– dell’assenza di Societa’ (di qualunque tipo: assicurazioni, telefoniche, governative, negozianti) che con paletti assurdi cercano di impedire ai consumatori di ottenere i loro diritti.
Praticamente mi manca quasi tutto, tranne la paura dei tornado e delle sparatorie nelle scuole e nei luoghi pubblici!
Vediamo ora cronologicamente o quasi, quali sono state le cose che ho trovate peggiorate o migliorate in Italia (poche), mettendole quando possibile a paragone con quelle americane.
Indubbiamente quando si arriva in Italia due cose subito si fanno notare: l’aeroporto di Fiumicino (o meglio Leonardo Da Vinci)
ed i collegamenti con la citta’ (taxi autorizzati ed abusivi).
Proviamo ad uscire dall’aereo e dirigiamoci verso l’uscita dell’aeroporto.
Se sfochiamo le fotografie tutto sembra abbastanza normale,
ma se facciamo un po di attenzione noteremo che oltre a corridoi ed ambienti bassi ed angusti, le infrastrutture sono fatiscienti e non sono degne di una capitale di una nazione Europea.
Pannelli di legno sconnessi e distaccati a vista,
sedie scomodissime, con maglie di operatori dello scalo dimenticate come souvenir,
pavimenti seminuovi, ma sporchi di liquidi non meglio identificabili,
e se si vuole telefonare nel percorso che va verso l’uscita, la situazione non cambia molto!
Dopo qualche indicazione farlocca e molta strada fatta in corridoi tutt’altro che gradevoli ecco che si arriva alla zona bagagli, dove un display da le indicazioni del nostra da raggiungere per recuperare il vostro bagaglio (se la fortuna vi assiste!).
Prima di tutto bisogna procurarsi un carrello.
Se si e’ fortunati di trovarlo, bisogna pagare ben 2 Euro A PERDERE!!!
Nel senso che si paga ben 2 Euro per un servizio che molti aeroporti internazionali danno gratis o che fanno pagare molto di meno.
Io ricordo piu’ di una volta di essere arrivato la mattina presto dagli States e di non avere due euro spicci per il carrello. La macchina che eroga i carrelli non funzionava con le banconote, non esisteva nessuna macchina cambia monete in funzione ed i pochi negozi aperti non ti cambiavano le banconote! Ma tanto i carrelli non c’erano, cosi’ come il servizio di facchinaggio!!!
Questo e’ cio’ che pensano dei turisti ed anche io, del servizio carrelli di Fiumicino!
Ma se siete stati fortunati avrete trovato un carrello, quindi dovrete solo andare al nastro segnalato (spesso in modo inesatto) ed aspettare un robusto tempo per vedere arrivare le vostre valigie (se la fortuna e’ dalla vostra parte, dati i numerosi casi di furti dalle valigie, ben documentati e puniti in modo impercettibile).
Nel frattempo potrete ammirare la sporcizia che regna in queste zone!
Comunque chi volesse impegnare il suo tempo in attesa dell’arrivo delle valigie (che secondo me a Fiumicino arrivano mediamente in 20-30 minuti, mentre nel resto del mondo moderno se si arriva a 15 minuti e’ tanto), c’e’ un meraviglioso parco giochi (degno di un paese sottosviluppato), nel quale far giocare (su tappeti sporchissimi) i propri bambini!
Mi chiedo quanto avranno speso del loro budget, per comprare dei giochi cosi’ brutti e posizionarli nel peggior posto di un aeroporto: poco prima dell’uscita!! Di solito si posizionano in zona partenza, in modo che quando si deve aspettare una coincidenza con i bambini, loro giocano ed i genitori si riposano. Qui lo hanno messo a 50 metri dall’uscita:che senso ha??!!
A 20 metri dall’uscita (ma ancora dentro la zona doganale) c’e’ poi questo meraviglioso chiosco, che dovrebbe vendere e far degustare un caffe’ da sogno (dato che sei arrivato nel paese del caffe’, della pasta, della pizza e …… non dicamo altro sui politici).
Piu’ volte ho preso il caffe’ qui, e vi assicuro che fa veramente schifo, oltre al personale che ti tratta in modo indegno (sempre ingrugniti, arrabbiati e quasi maleducati. Un po’ come se fossero offesi dal fatto che tu li hai fatti lavorare, ordinando un caffe’)!!!
Ma il turista, stanco del lungo viaggio per arrivare alla meta italiana, non ci fa tanto caso e passa la dogana sperando di raggiungere la citta’ eterna velocemente e pagando un prezzo congruo.
Niente di piu’ sbagliato!!!
Appena uscito dalla zona doganale, il turista diventa oggetto di una caccia al’uomo all’ultimo sangue. I cacciatori sono i tassisti abusivi, che circondano l’ignaro turista (da spennare) per farlo salire sul loro taxi, naturalmente abusivo!
Dal Messaggero di Agosto 2013:
«Presto non avremo più nessuna presenza di tassisti abusivi nelle nostre stazioni e nei nostri aeroporti». Il sindaco Ignazio Marino dichiara guerra agli Ncc e ai «taxi» abusivi.
SITUAZIONE ESPLOSIVA
Dopo i blitz della Municipale della scorsa settimana, invece, alla stazione Termini gli abusivi sono spariti. Almeno per ora. A Fiumicino, al contrario, la situazione è esplosiva. A denunciarlo sono i leader delle cooperative di taxi romane. Tra loro c’è chi teme le solite «dichiarazioni spot con blitz quasi inutili e risultati simili allo zero sulla lunga distanza», spiega Loreno Bittarelli patron dei 3570. Un tesi condivisa pure dagli altri colleghi, come Massimo Mancinelli della coop Samarcanda e Alessandro Genovese di Ugl Taxi che chiede al sindaco «di passare dalle chiacchiere del passato ai fatti concreti». Dura anche la posizione di Marco Salciccia, portavoce dell’Associazione Taxi Roma Capitale, da mesi impegnato a combattere il sistema messo in piedi da alcuni Ncc al Leonardo da Vinci. «L’altro ieri sono arrivate un’auto dei vigili e una della Finanza – spiega il tassista – I noleggiatori fuorilegge sono rimasti all’esterno del salone arrivi, ma hanno continuato ad agganciare i turisti». E ancora: «Le liti – aggiunge Salciccia – sono all’ordine del giorno. La questione è ormai di ordine pubblico». Tra i tassisti c’è pure chi è disposto a scioperare, lasciando i turisti alla mercé dei falsi «taxi» in livrea nera. «Ma sarebbe quasi una resa», ribattono dalle associazioni.
LA RICHIESTA
E a questo punto entrano i gioco Marino, il questore Della Rocca e il prefetto Pecoraro. Chiamati in causa proprio dai tassisti che chiedono ai responsabili della sicurezza della città «il ripristino delle condizioni di legalità del settore». Perché i problemi ormai non riguardano più solamente stazioni ed aeroporti. Il business degli Ncc (con licenza, ma che di fatto esercitano come normali taxi) si sta allargando a macchia d’olio anche in centro (piazza Berinini a San Saba, via di San Gergorio, piazza Repubblica, solo per citare alcuni punti), richiamando autisti da mezza regione. Un malcostume, ribadiscono i tassisti, che oggi a Roma non è più sotto controllo.
L’ignaro turista che non viene accalappiato dai tassisti abusivi ha due possibilita’ per arrivare a Roma: o prende i taxi “regolari” o prende il treno.
Prendendo un taxi regolare non si dovrebbero avere grosse fregature, perche’ la tariffa e’ normata da apposita tariffe flat:
da e per l’Aeroporto di Fiumicino-Stazione Ostiense 45 euro
da e per l’Aeroporto di Fiumicino-Mura Aureliane 48 euro
da e per l’Aeroporto di Fiumicino-Stazione Tiburtina 55 euro
da e per l’Aeroporto di Fiumicino-Porto di Civitavecchia 120 euro
da e per l’Aeroporto di Fiumicino-Castello della Magliana 30 euro
da e per l’Aeroporto di Fiumicino-Nuova Fiera di Roma 25 euro
da e per l’Aeroporto di Fiumicino-Ciampino Aeroporto 50 euro.
Il costo del servizio è comprensivo del bagaglio, per un massimo di quattro passeggeri.
Ma non sempre i taxisti conoscono bene questa tabella, infatti anche a me (non turista e non straniero) e’ stato chiesto di pagare 65 Euro per portarmi a casa (ben 10 Euro + del dovuto!), per motivi comprensibili solo al tassista!
Io di solito scelgo sempre di prendere il treno, perche’ comodissimo e se non si prende il Leonardo Express (per Termini senza fermate) non e’ neanche caro (a confronto con altre capitali Europee).
Per arrivare a prendere il treno bisogna fare una strada che dire sporca e’ un complimento.
Ecco 4 scatti fatti nel degrado e nella sporcizia del percorso che collega il terminal alla stazione ferroviaria:
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