I PRIMI 15 GIORNI IN AMERICA 2 (utenze domestiche-i mall-il clima-l’aiuto di Piero)
I PRIMI 15 GIORNI IN AMERICA 2
1.1 LE UTENZE DOMESTICHE
Il fatto di avere una casa comunque non implica automaticamente che tutte le complicazioni siano finite, anzi forse sono appena iniziate!!
Infatti la prima cosa da fare e’ fare un contratto per la luce, acqua, fogne e spazzatura. Fortunatamente nel nostro residence per luce, acqua e spazzatura e’ molto semplice, in quanto i proprietari del Residence rimangono intestatari di queste utenze mentre chi affitta deve solo pagare quanto dovuto con aggiunta di una “fee” (tassa, ricarico) di 5 $.
Quindi al mese per elettricita’ (e qui se ne consuma parecchia sia di estate che di inverno, dato che la fonte di refrigerio e di riscaldamento sono solamente i condizionatori. Le case sono tutte dotate in ogni camera di bocchette per il condizionamento della casa e di un termostato con il quale si puo’ impostare la temperatura voluta in casa. All’interno della casa c’e’ anche uno sgabuzzino nel quale c’e’ il filtro dell’AC – Air Conditioning- e lo scaldabagno naturalmente elettrico), acqua, fogne e spazzatura paghero’ circa 150 $.
Fatto cio’ ora resta da fare il contratto per la televisione (qui generalmente via cavo) il telefono ed internet. Non c’e’ che l’imbarazzo della scelta, ma per comodita’ e per prezzo scelgo KNOLOGY. Chiamo un numero di telefono gratuito e mi risponde un tipo che parla come Silvester Stallone (per curiosita’ provate a vedere come parla Stallone in un qualsiasi film della serie Rocky, per capire quanto sia frustrante parlare con personaggi del genere specialmente dopo pochi giorni in cui siete arrivati in paesi di lingua anglosassone/yankee!!!) e mi fa capire che lui verra’ a casa la sera stessa per firmare il contratto. Io un po’ incredulo lo aspetto la sera, ma lui alle 20.30 puntuali si presenta a casa e mi spiega tutto sul contratto e sui prezzi. Decidiamo in fretta il pacchetto per TV-Telefono-Internet e firmo senza troppa apprensione il contratto. Gli stacco un assegno di 100 $ per la cauzione e mi da appuntamento per il giorno successivo per fare il set up della TV analogica via cavo e 4 giorni dopo per il telefono ed internet. Senza allungare troppo il discorso nel giro di 5 giorni e senza fare nessuna coda e stando comodamente a casa ho anche TV-Telefono ed Internet ready for use.
Prezzo per questo bundle di Knology 110 $ (75 Euro) al mese per telefonate illimitate in USA, internet illimitato e circa 100 canali via cavo (da notare che qui il segnale via cavo e’ disponibile in tutta le stanze della casa, cioe’ se voglio vedere tre canali diversi con tre televisori diversi in tre stanze diverse, lo posso fare!! Alla faccia di SKY!!).
Chi sta in italia non puo’ capire a fondo l’importanza di avere una connessione Internet veloce, affidabile e sicura in un paese estero. Significa avere una porta aperta, un collegamento diretto con il proprio paese, con i propri familiari, infatti si possono fare telefonate intercontinentali gratuite lunghe qualsivolgia periodo, si puo’ vedere qualche canale italiano, si possono vedere i telegiornali in tempo quasi reale, si possono sopratutto vedere quasi tutte le parite del campionato italiano GRATIS e molto altro!!
Tutto cio’ per ora e’ possibile ma mi serve un computer!!! Con Piero, che mi e’ stato al fianco per tutti questi primi 15 giorni ed inoltre mi ha accompagnato ovunque dato che non avevo ancora una macchina, abbiamo fatto una veloce ricerca di mercato ed abbiamo comprato un portatile Compaq da 17 pollici, ultima generazione con tutto quanto necessario per un iternauta, per la modica cifra di 600 $ (400 Euro!!). Prezzo veramente stracciato confrontato con i prezzi italici, per un computer all’ultima moda!
OK ready to start. A new world was in front of my eyes. Everything has permitted to me!!
1.2 I Mall
Nel frattempo che allacciavo le utenze domestiche pero’ i bambini e noi dovevamo magiare, quindi bisognava coprare del companatico e delle pentole (almeno quelle necessarie fino all’arrivo delle nostre masserizie da Roma che arriveranno in due separate spedizioni).
Nulla di piu’ facile qui in USA dato che ci sono solo mega Mall che vendono tutto a qualsiasi prezzo (di solito piu’ basso del 30 % rispetto all’Italia).
Iniziamo a vedere Walmart (il cui motto e’ “save money live better”) che e’ il mall piu’ economico di tutti, ha TUTTO, la qualita’ e’ tipo Upim-GS-Leclerq-Auchan e cosa che mi fa assolutamente impazzire E’ SEMPRE APERTO 24 ORE SU 24 COMPRESO I FESTIVI (tranne il “thanks giving e Natale”)!!! Quindi non puo’ mai capitare che non puoi fare un piatto perche’ ti manca qualche ingradiente ed il negozio e’ chiuso! Walmart e’ frequentato da tutte le classi sociali ma specialmente da neri. Come detto c’e’ tutto dal mangiare ai vestiti, dai giocattoli alla ferramenta, dai fiori alle medicine. Qui spendiamo veramente bei soldini, in quanto i primi gioni abbiamo bisogno proprio di tutto per la casa.
Altro negozio tipo Walmart e’ TARGET, ma la qualita’ e’ leggermente superiore. Anche esso viene ben remunerato dalla Famiglia Vecchi in questi 15 giorni.
Di livello decisamente superiore sono Publix e Kroger che pero’ vendono quasi esclusivamente alimentari e poco altro di piu’.
C’e’ poi COSTCO , che per me e’ un vero piacere visitare, che e’ tipo la METRO in ITALIA, che oltre ad avere un mostruosa scelta di tutto ha anche dei prodotti italiani buoni tipo la mozzarella, il prosciutto crudo il parmigiano.
In questi Mall che sembrano enormi parchi giochi,il cui biglietto di entrata e’ gratuito ma per uscire con la merce bisogna pero’ pagare, noi passiamo molte delle prime serate americane, con giovamento per i bambini, che ad ogni Mall ricevono un regalino. Da notare che qui ad Huntsville non si puo’ fare altro che andare nei Mall perche’ la citta’ come la intendiamo noi europei non esiste e di conseguenze non esistono negozi lungo le strade (infatti non esistono neanche i marciapiedi) e quindi non si puo’ fare neanche la classica passeggiata per negozi. Anche perche’ il clima di Luglio e’ fantozziano, si va da un minima di 28 gradi Celsius a massime anche di 44 gradi Celsius con una umidita’ che mi ricorda la camera climatica in cui metto le munizioni per i test di invecchiamento, cioe’ anche del 90% !!!
1.3 Il Clima
Da quanto detto sopra si puo’ immaginare che l’unica possibilita’ di uscire e’ quella di rinchiudersi nei Mall, che hanno una temperatura ed umidita’ controllata, pero’ tendente allo zero assoluto!! Infatti se fuori fa 44 gradi dentro ci sono 15 gradi e i raffreddori sono assicurati!!
La famiglia Vecchi, non abituata a questi clamorosi sbalzi termici si organizza nel seguente modo:
· in macchina abbiamo portato una borsa che contiene tutte le felpe per tutti e quattro i componenti della famiglia;
· ad ogni mall prima di entrare si procede per la vestizione di ogni componente della famiglia (con sguardi sbigottiti dei locali che sembrano increduli che a qualcuno non possa piacere di ghiacciare nei loro adorati Mall. All’uopo faccio notare che i bambini americani con temperature polari vanno tranquillamente in canottiera anzi ho visto qualche “brave Kid” che era a torso nudo!)
· all’uscita stesso rituale ma al contrario ma velocemente altrimenti ti squagli!
Anche se in modo non ortodosso cosi’ riusciamo a fronteggiare un clima a noi non familiare. Un aneddoto social-climatico: in un Mall all’aperto c’era un grande spiazzo nel quale sono state sistemate una ventina di fontane con zampilli d’acqua che arrivano anche a 5 metri di altezza. Quindi se uno passa in quell’area si fa il bagno e la doccia in modo certo! I bambini generalmente con le temperature di Agosto e Luglio generalmente si infilano tra i vari zampilli e si ammollano tutti,, mutande comprese. Un giorno pero’ non era molto caldo e tirava un forte vento, che rendeva la temperatura ancora piu’ fresca. Io credevo che le mamme americane impedissero di fare la doccia ai bambini, dato che generalmente nessuno di loro ha un cambio di vestiti, infatti dopo la doccia si asciugano al sole come i cavalli. Invece tutti i bambini presenti si sono fatti la doccia, compreso un bambino che avra’ avuto non piu’ di un anno, il quale stava nella fontana solo con il pannolino, a torso nudo mentre noi eravamo tutti con le felpe!!! Le mamme incuranti del vento, della poco piacevole temperatura hanno lasciato che i loro pargoli si facessero la doccia e sopratutto non li hanno neanche asciugati dopo che si erano bagnati. Li hanno fatti asciugare al vento!!!! Da questo punto di vista gli americani sono abbastanza barbari (cosi’ come gli inglesi ed il resto della popolazione del Nord Europa). O forse siamo noi italiani esagerati? Ai posteri l’ardua sentenza!
1.4 L’aiuto di Piero
Concludo il racconti di questi primi 15 giorni ricordando a tutti che molto ho fatto grazie al mio amico di sempre PIERO. Lui mi ha accompagnato in tutti i posti in cui sono stato (anche perche’ non avevo la macchina!) senza dare segni di insofferenza. Non si e’ scocciato piu’ di tanto nel dovere soddisfare tutte le variegate e molteplici esigenze della famiglia VECCHI. Ed in ultimo ha dispensato una serie di consigli utili per il futuro su tutto, a partire dal mangiare finendo con i dottori americani.
Prima di partire abbiamo fatto un saluto ufficiale con i colleghi del Redstone Arsenal in un ristorante messicano, poi solo tra noi italiani
(Rosi’s Cantina, del quale tralascio la qualita’ del cibo, lascio alle immagini parlare)
(Di fronte a Piero c’e’ Hartmut, mio compagno di camera tedesco con occhiali; accanto a Piero c’e’ il suo capo John, nonche’ mio futuro capo; di fronte a John c’e’ Graham collega inglese che mi ha venduto la TV i primi giorni di nostra permanenza in USA a prezzo stracciato di 40 $)
(John che consegna la targa ricordo a Piero per i suoi tre anni e mezzo di permanenza nel Redstone Arsenal)
(Questo qui sotto e’ il mio pranzo: nel cestino di vimini c’erano delle tachos che sono una specie di patratine fritte fatte con qualcosa di simile alla farina di polenta – molto buone e da mangiare con varie salse, quasi tutte piccanti. Poi in un piattino si intravede un po di riso insapore se non mischiato con qualche salsa strana. Poi c’era il piatto principale: pollo alla piastra con verdure crude e bollite. ATTENZIONE A TUTTI I NAVIGANTI: i due bicchieri che vedete colorati ma sopratutto pieni di ghiaccio sono delle strane bevande che i ristoranti in USA offrono gratis primadi inziare il pranzo. Se volete essere sicuri di non far rimanere permanentemente offeso il vostro apparato intestinale con conseguente congestione intestinale e diarrea per la settimana successiva al pasto, EVITATE DI BERE QUALSIASI COSA VI PORTINO GHIACCIATA!!! Anche se cercate di farle ralffreddare, le bevande comunque saranno fredde ma sopratutto il sapore, gia’ non buono in partenza, sara’ arricchito del sapore dell’acqua americana che ha sapore di medicina!!!)
in un ristorante (Landry’s) che per me e’ mitico. Infatti si mangia solo pesce ed in particolare un piatto denominato “giant shrimps” cucinati in tutte le maniere, con un gusto e sapore fantastico. Faccio notare che un gambero e’ come un coscietta di pollo e te ne danno almeno 10!!! Infine c’e’ la banana split piu’ grossa e buona del mondo (vedi foto), che non si puo’ mangiare da soli pena il ricovero immediato in ospedale!
(Ezio che intrattiene Paolo durante il pranzo)
(Ecco la Banana Split gigante !!!!)
(Sara che vaga nel ristorante con somma gioia dei camerieri e clienti, a dire la verita’ pochi!!)
Il giorno della partenza di Piero, lo ho accompagnato all’aeroporto (invidiandolo non poco). La sua assenza si sentira’ molto, specialmente nei primi giorni in cui saremo soli. Infatti in questi giorni lui e’ stato un po’ come un traghettatore tra il vecchio mondo (l’Italia) ed il nuovo mondo (gli USA). Ci ha traghettato in modo indolore tra questi due mondi e purtroppo se ne e’ andato (ma non e’ morto!!). Da oggi noi iniziamo a camminare con le nostre gambe, a dire la verita’ un po’ tremolanti dato che non potremo rivolgerci a lui per la soluzione dei tanti dubbi che ogni giorno ci assalgono. Comunque questa e’ la vita, ogni esperienza per essere bella e per essere degna di essere ricordata, deve avere dei momenti difficili, che poi veranno superati per lasciare posto solo ai bei ricordi.
(Piero che rientra in Italia, con faccione super contento!!)
(Questo sono io. La faccia dice tutto sullo stato d’animo che e’ in me: un misto di tristezza perche’ ciccio parte e di invidia perche’ vorrei gia’ essere al posto suo!!)
Ciao Piero e grazie ancora!! (non tanto per la sola di macchina che mi hai venduto, la quale va terribilmente a destra non appena lasci il volante, ma per tutto l’aiuto che ci hai dato in questi 15 giorni!!!)
I PRIMI GIORNI IN AMERICA 1 (SSN-Documenti-Primi ristoranti-Ricerca della casa)
I PRIMI 15 GIORNI IN USA 1
1.1 Il Social Security Number
Dopo la prima notte passata a cercare di dormire senza riuscirci e dopo una ottima prima colazione (io mi sono mangiato due meravigliosi waffle con lamponi caldi e panna!) fatta alle 5.00 (dato che i bambini si erano svegliati da oltre due ore), alle 08.00 Piero ci e’ passati a prendere per iniziare a fare il nostro e piu’ importante documento americano: il SSN (Social Security Number)!
Piccola parentesi sull’albergo: il Fairfield Inn (albergo a tre stelle dotato di due piscine coperte, stanze grandissime nonche’ pulitissime e sala colazione con cibo prettamente americano) ci e’stato consigliato dai miei due strateghi di Huntsville, Piero e Arpad, data la sua vicinanza ad un Mall veramente gigantesco. Per essere precisi e’ stato costruito dentro al Mall!!
Il Mall e’ una piazza gigantesca, con un parcheggio “huge”, sulla quale si affacciano almeno 20 negozi grandi quasi come l’Auchan (almeno i piu’ grandi). L’ubicazione e’ fantastica perche’ senza macchina si puo’ fare dello shopping sfrenato e se si ha fame c’e’ un alro Mall a fianco con solo ristoranti (tedesco,messicano, esotico …). E per i primi giorni di Stefania ed i bambini, che non avranno la macchina, questo posto e’ veramente fantastico.
Tutta la famiglia Vecchi parte per il Social Securiy Administration Office. Subito il primo intoppo perche’ l’ufficio ha cambiato sede, ma il nuovo indirizzo e’ scritto sul vetro dell’ex sede cosi’ in 5 minuti arriviamo nella nuova sede. Qui in USA non esiste problema di parcheggio, arrivi e pacheggi, gratis, dove vuoi. Ecco Paolo sotto la bandiera americana e noi all’uscita.
Il SSN e’ un numerino magico senza il quale in America nulla e’ possibile. Non puoi fare nessun contratto per le utenze domestiche, non puoi comprare una macchina ne fare assicurazione di nessun genere, non puoi neanche comprare a rate qualsiasi cosa ti potesse essere utile ed in ultimo non puoi neanche fare nessuna pratica medica. Praticamente non puoi fare nulla e non sei nessuno, assimilato ad un clandestino messicano!! Il SSN e’ una serie di numeri tipo il codice fiscale italiano, che bisona custodire gelosamente,in quanto sembra che faccia gola a ladri tenologici che ne farebbero un uso fraudolento. La fila per avere il SSN e’ ordinata ed in 15 minuti facciamo tutto quanto. La signora ci rilascia un foglio provvisorio che attesta l’avvenuta richiesta e ci informa che nel giro di 15 giorni avremo l’originale a casa via posta. Non si paga nulla e queso e’ bello.
1.2 I primi documenti
Messo il primo mattone americano ora tocca ai documenti per entrare nel Redstone Arsenal. Qui la pratica si fa complessa non perche’ sia difficile ma perche’ iniziamo a scontrarci con i regolamenti americani di sicurezza (dopo l’11 Settembre in USA tutto e’ diventato piu’ difficile da fare perche’ c’e’ una paura matta della gente estranea, sopratutto se straniera) e con chi li applica.
Il giorno successivo i 4 Vecchi in America si presentano come da accordi con la sicurezza USA al gate di ingresso del Redsone Arsenal, dove rilasciano il pass temporaneo per entrare e fare i documenti definitivi. Ecco il primo problema”: chi doveva richiedere il pass temporaneo per me e per Stefania si era dimenticato di inserire il nome di Stefania. Anche se ero accompagnato da Piero e scortato da un impiegato che ci faceva da guardia del corpo e naturalmente avevo tutti i documento a posto, ci e’voluto piu’ di due ore per convincere l’impiegata a farci entrare. Anzi se non era per la mia insistenza italica l’impiegata ci aveva gia’ mandati via e la scorta americana, per non crearsi tanti problemi, aveva acconsentito a che noi andassimo a casa. Superato questo ostacolo, con italiana testardaggine, ci dirigiamo presso MILPO (ufficio che rilascia il pass per il building in cui lavorero’ e la CAC (Common Acces Card) per me e per Stefania.
Qui una solerte e carina impiegata nera (che nel futuro avro’ la sfortuna di incontrare spesso) inizia a chiedermi una serie di documenti che naturalmente non avevo, in particolare vuole il certificato di matrimonio e di nascita dei bambini, in inglese!!!). Le faccio cortesemente notare che quanto vuole e’ tutto contenuto nel passaporto di servizio, ma non c’e’ nulla da fare lo vuole in originale e dall’Italia. Allorale faccio notare che anche se arrivasse dall’Italia comunque sarebbe in lingua italiana! Questa notizia la sconvolge e mi dice che non si puo’ fare niente. Allora le chiedo di chiamare un suo superiore in modo da parlare con qualcuno dotato di maggiore flessibilita’ nell’applicazione dei regolamenti. Qui gli impiegati che applicano alla regola le normative si chiamano “flesh meat” cioe’ carne fresca e se ti capita di incontrarli e meglio evitarli, tanto fanno quello che c’e’scritto sul regolamento e niente altro di piu’ tanto e’ la paura di sbagliare!!!
Comunque arriva il capo, nero e giovane anche lui, e mi fa capire che non c’e’ niente da fare. Io gli faccio capire che se non fa una deroga al regolamento io non potro’ lavorare per almeno 15 giorni, in attesa dei documenti che comunque sarebbero in italiano e gli chiedo di parlare con un suo superiore. Lui acconsente e chiama in Virginia un responsabile della sicurezza e dopo qualche minuto rientra e mi dice che in via eccezionale fara’ uno strappo alla regola, ma il mio futuro sostituto, tra tre anni, dovra’ avere tutti i documenti a me richiesti!!! Anche questo tipo lo rincontrero’ nel futuro per altri problemi burocratici, che in successivi articoli vi diro’.
In due giorni abbiamo cosi’ ottenuto il SSN (documento che attesta l’avvenuta richiesta) ed i documenti necessari per entrare nell’Arsenale per me e Stefania. Nel frattempo i bambini, che nei vari uffici si erano comportati abbastanza bene, hanno iniziato a familiarizzare con i Mall ed hanno iniziato a ricevere i primi regali:
1.3 I primi ristoranti
Noi invece abbiamo iniziato a conoscere i vari ristoranti vicini all’albergo in quanto nella stanza non potevamo cucinare, con gravi difficolta’ per il mangiare dei bambini (specialmente per Paolo che non mangia molto). In poche sere abbiamo visitato Longhorm (classica bisteccheria americana, dove mentri aspetti la carne puoi sgranocchiare noccioline, buttando in modo incivile per terra le coccie!)
un ristorante tedesco (dove Paolo mi ha perso la Poste Pay, pero’ ritrovata il giorno dopo nello stesso ristorante senza che nessuno mi avesse rubato una lira) e Nothing but noodle (esotico ristorante che prepara vari piatti a base di noodle, che sarebbero simil pasta, molto speziati). Inoltre Paolo ha assaggiato i suoi primi pop corn, con molto godimento per le sue papille gustative.
1.4 La ricerca della casa
Mentre Stefania si dilettava tra centri commerciali e badare alle due piccole pesti (e vi assicuro che con le temperature di quei giorni – la media era di 38 gradi con picchi fino a 44!! – non era facileper niente!!) io avevo l’ingrato compito di trovare una casa in fretta, dato che non potevamo stare sempre in albergo, con i seguenti requisiti:
-
vicina all’Arsenale ed alla comunita’ di italiani, che si trova nella citta’ di Madison;
-
zona sicura per i bambini;
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prezzo accessibile;
-
se possibile con piscina e con gate controllato (significa che l’accesso al residence non e’ consentito a nessuno che non sia residente).
Tutto questo nel piu’ breve tempo possibile in quanto non si poteva stare piu’in albergo, primo perche’costava troppo secondo perche’ i bambini avevano bisogno di mangiare bene e non potevano mangiare sempre al ristorante.
Io ero gia’ stato ad Huntsville a Maggio 2008 ed avevo gia’ individuato i migliori residences, cosi’ ho inziato a visitarli, ma a Luglio sono gia’ tutti occupati, in quanto qui le scuole inziano ad Agosto e la maggiorparte delle persone ha gia’ trovato una sistemazione. L’unico che mi offriva una buona sistemazione era il Grand Reserve at Madison. Casa con tre camere, cucina, 2 bagni, 4 walk in closet (armadi in cui ci si puo’ camminare dentro tanto sono grandi) molto grande e luminosa. L’unica cosa bruttina era la vista: da una parte della casa si vedeva un campo sterminato di grano con in fondo una cementeria e dall’altra parte una strada con dei grossi pali della luce con cavi delle linee elettriche piu’ grossi del normale (cosa che non sembrava a prima vista salutare!).
Oramai stavo per decidere per quella casa ma mentre tornavo in albergo ho visto un nuovissimo residence in apertura. Sono entrato e li c’era una bella ragazza, di nome Chelsea, che con il suo americano stretto mi ha prima detto che non c’era posto, poi ha cambiato idea e mi ha fatto vedere un casa con due camere e vista non eccezionale ed in ultimo mi ha mostrato una casa, sempre con due camere, ma con una vista decisamente piu’ piacevole e sopratutto direttamente sulla bella e grande piscina. A questo punto non ho esitato piu’ ed ho firmato il contratto per un anno!!
Ecco alcune foto della vista dalla casa: la piscina ed il garage
Cosi’, dopo 4 giorni di albergo, la famiglia Vecchi Sabato 19-07-2008 di buona ora si trasferisce nella sua nuova abitazione. La casa e’ al primo piano, e’ situata proprio sopra la piscina e vicino alla clubhouse (la clubhouse e’ una parte del residence adibita a palestra, sala televisione al plasma, punto ristoro (con caffe’, acqua, the e frutta gratuiti), dotata di forno e frigorifero, due computer collegati ad internet ed una rete wireless che si estende per tutto il perimetro della piscina (cosi’ uno puo’ utilizzare il proprio computer ed internet anche quando si fa un bagno!!) ed e’ cosi’ composta:
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cucina a vista con bancone che da direttamente sul salone;
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salone;
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terrazzo grande;
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camera dei bambini;
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master bedroom;
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due bagni;
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2 walk in closet;
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lavanderia (con gia’ predispotso tutto per asciugatrice e lavatrice);
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piu’ vari armadi a muro sparsi nella casa.
I bambini e Stefania sono subito entusiasti della casa in quanto e’ nuova, ha la moquette in tutte le stanze tranne i bagni e possono scorazzare in tutta la casa in quanto e’ completamente vuota!! Qui in Usa pero’ quando affitti una casa comunque c’e’ gia’ arredata la cucina (noi abbiamo frigorifero, lavastoviglie nere della Whirpool e naturalmente i pensili e lavabo) ed il bagno. E questo non e’ poco riparmio!!
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